![]() Da "Umanità Nova" n.34 del 7 ottobre 2001 Venezia: la miseria della politicaAncora una volta dobbiamo apprendere di un'intimidazione fisica e verbale compiuta da una squadra di noti aderenti al Rivolta, il centro delle Tute Bianche di Mestre, nei confronti di una persona a loro sgradita per le posizioni che questa porta avanti; stavolta è toccato ad una stimata compagna della Rete Antirazzista di Venezia, conosciutissima anche a livello nazionale per il proprio impegno a fianco del popolo kurdo; due mesi fa era stata la volta di un presidio a Venezia contro la repressione dopo i fatti di Genova aggredito con premeditazione, così come era successo in precedenza ad un compagno dello Slaicobas di Treviso impegnato nella lotta degli immigrati per il diritto alla casa. La lista di episodi simili sarebbe ancora più lunga, ma tante altre volte il senso di responsabilità delle persone che avevano subito analoghe prepotenze aveva fatto scegliere la strada del silenzio; ormai però è fin troppo evidente che non si tratta più di "compagni che sbagliano" ma di una pratica sistematica di aggressione violenta che non ha niente a che vedere con la dialettica della contrapposizione politica o ideologica, una pratica autoritaria che non ammette né la critica né la reale autonomia dei soggetti. Per questo non è più condivisibile la scelta di tacere ed è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità: la libertà di una è la libertà di tutti e come tale va difesa e rivendicata. FAI - Nabat in Venice
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