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Da "Umanità Nova" n.36 del 21 ottobre 2001

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Palermo no agli sgomberi
Sabato 6 ottobre se è svolta una manifestazione a Palermo contro gli sgomberi e per gli spazi sociali, promossa dal c.s.o.a. Ex-carcere e dal Forum sociale siciliano. Lunedì 1 ottobre i Carabinieri hanno posto i sigilli al centro sociale dell'ex-carcere delle Benedettine, nel quartiere popolare Albergheria. I compagni del centro sociale si sono ritrovati ancora una volta col "culo per terra", a causa della volontà istituzionale nel suo complesso e in particolare per le pressioni sulla magistratura e sul governo nazionale fatte da Alleanza Nazionale.
Siamo al quinto sgombero in meno di un anno a Palermo, segno inquietante di una politica istituzionale totalmente sorda rispetto ai bisogni che vengono dal basso di autogestire gli spazi. Ma la risposta del corteo di sabato è stata molto buona. Dietro lo striscione dell'Ex-carcere e il potente sound-system sfilavano il Laboratorio Zeta (l'unico spazio occupato rimasto a Palermo), il coordinamento autorganizzato degli studenti medi, le varie componenti del Forum sociale siciliano e Rifondazione Comunista.
Quando il corteo è arrivato davanti all'Ex-carcere, nonostante l'imponente schieramento di polizia e carabinieri, si sono uniti tantissimi bambini dell'Albergheria, la gente dai balconi applaudiva entusiasta, con evidente imbarazzo per i tutori dell'ordine.
I compagni e le compagne dell'ex-carcere hanno detto con chiarezza che dal quartiere non se ne andranno e che libereranno dall'incuria e dall'abbandono un altro posto nella stessa zona. Con buona pace di A.N., partiti, carabinieri, comune, provincia, regione etc...
Giuseppe

A Montecchio contro la guerra globale
Nonostante la giornata lavorativa e il luogo decentrato, venerdì 5 ottobre 2-300 compagni e compagne di varia tendenza provenienti da Vicenza, Bassano, Verona, Padova, Mestre, Chioggia e Pordenone hanno manifestato a Montecchio Maggiore contro l'annunciato summit Nato sullo scudo spaziale di Villa Cordellina.
Nonostante lo smisurato dispiegamento repressivo e innumerevoli controlli (paradossale il sequestro preventivo di alcune borchie metalliche da un giubbotto stile-punk!) tutto è filato liscio.
L'iniziativa era stata promossa dal "Coordinamento veneto contro la guerra" che per l'occasione aveva diffuso un buon documento unitario in cui si rilevava come "Anno dopo anno, spedizione dopo spedizione, mostro dopo mostro, massacro dopo massacro, siamo sempre più dentro a una guerra, che non è più qualcosa di isolato, limitato, chirurgico, come volevano farci credere, ma diventa una guerra infinita appunto, che minaccia di divorarci tutti. Nessuno può ritenersi al sicuro, come mostra il massacro deprecabile di New York, tanto meno noi che viviamo nel Veneto, terra di grandi basi militari della Nato" (http://venetocontrog8.net).
Lorella

Presidio a Cagliari
Lunedì 8 settembre circa 400 persone sono scese in piazza Costituzione, a Cagliari, per manifestare il proprio dissenso ai bombardamenti dell'Afganistan e denunciare la logica del terrore che anima gli interventi militari Americani.

Jesi in piazza
Venerdì 12 è stato fatto il secondo presidio contro la guerra in piazza a Jesi dalla FAI, insieme a Centro Studi Libertari, Rifondazione Comunista, Sincobas, Giovani comunisti e gruppo di studio contro la globalizzazione. Sabato 13 presso la sede di via Posterma "Afgan cafè", serata contro la guerra organizzata da Centro Studi Libertari e dall'Associazione Culturale "Visioni globali".

Ancona per la diserzione
Nel pomeriggio di venerdì 12 una ventina di compagni del "Malatesta" e dell'USI di Ancona hanno tenuto un riuscito presidio nel centro della città.
Vari striscioni ("contro la guerra, contro tutti gli eserciti, padroni di nulla, servi di nessuno, disertare"), bandiere, lumini attorno a uno striscione con le croci e un'enorme "NO", cartelli, slogan e interventi all'altoparlante hanno caratterizzato la giornata suscitando l'interesse e la curiosità dei cittadini. Da registrare una provocazione contro il presidio. Alcune uova sono state lanciate da sconosciuti che poi si sono dileguati.

Manifestazioni contro la guerra a Catania ed Agrigento
Si è svolta sabato 13 ottobre a Catania la manifestazione contro la guerra indetta da sette collettivi studenteschi, tre universitari e quattro d'istituti medi (Araba Fenice, Tiro Mancino, Coll. Politico Giurisprudenza, Coll. Spedalieri, Coll. Cutelli, Coll. Boggio Lera, Coll. Istituto D'Arte.) La manifestazione, piuttosto colorata e chiassosa, ha attraversato il centro (da Piazza Roma a Piazza Università). Hanno partecipato più di duemila studenti. Seguiva una delegazione del Catania Social Forum con striscioni.
Per l'occasione è stato montato il gazebo per la pace in piazza Università che servirà da punto di riferimento per il movimento contro la guerra catanese. Il gazebo sarà gestito dal CSF che ha pure aderito all'appello del GSF per la Marcia Perugia-Assisi (nel quale per la prima volta si contesta il ruolo dell'ONU riguardo la guerra in corso). In provincia si preparano altre iniziative. Gli studenti delle scuole superiori di Lentini e Carlentini hanno manifestato anch'essi sabato 13 ottobre, e organizzato in serata un concerto di gruppi studenteschi: Mc2, gli Stendek, i NoAnda e i Neverending.
Sabato sera, ad Agrigento, si è tenuta l'iniziativa, organizzata del laboratorio di idee L'Altraparte e dalla TAZ 22, in collaborazione col Forum Sociale Siciliano, per la ripresa dell'iniziativa in Sicilia contro i cpt. Quattro relatori hanno illustrato a un'ottantina di persone presenti la situazione del lager di Agrigento e del campo rom della stessa città, nonché la problematica relativa alla nuova legge contro l'immigrazione clandestina e lo stretto rapporto intercorrente tra immigrazione e guerra (molti degli immigrati agrigentini, fuori o dentro il cpt, compresi i rom, scappano da guerre sanguinose). Il dibattito, a cui si sono intercalati due bei video prodotti dai compagni di Agrigento, si è protratto fino a tarda sera nella piazza Cavour che nel frattempo si andava affollando di persone. Si sono uditi appassionati interventi contro la guerra in corso e per la ricerca o il ripristino di forme di convivenza con le comunità di immigrati esistenti in Sicilia. Il FSS ripeterà iniziative del genere, sempre più coinvolgenti, nella stessa Agrigento e ovunque nell'isola si contino centri di detenzione e comunità di immigrati.
I compagni presenti all'incontro di Agrigento hanno infine invitato l'intero movimento, nelle sue componenti locali, Forum, centri sociali, gruppi studenteschi, ecc., a partecipare alla manifestazione regionale indetta per il 4 novembre 2001 dinanzi alla base NATO di Sigonella, e comunque a Catania, contro il militarismo e la guerra.
Natale Musarra

Pisa contro la guerra
Già lunedì 8, a poche ore dall'inizio dei bombardamenti "umanitari" sull'Afganistan, un semi-improvvisato corteo di alcune centinaia di persone, partendo da un presidio-assemblea, si era recato davanti alla Prefettura per protestare contro il nuovo massacro. Sabato 13 si è invece svolta una manifestazione programmata da tempo che, visto il precipitare degli eventi, ha assunto le caratteristiche di prima grande iniziativa locale contro la guerra.
Il corteo ha seguito il tradizionale percorso delle manifestazioni cittadine per concludersi infine nella piazza davanti al Comune, spazio troppo piccolo per raccogliere le più di 1500 persone che hanno partecipato al corteo. Pochi gli slogan ma tutti incentrati sull'equazione Bush=Bin Laden e sul rifiuto di appoggiare, in qualsiasi modo, questa ennesima avventura militarista.
All'iniziativa erano presenti gruppi ed associazioni impegnati contro la Guerra, Rifondazione Comunista ed i Cobas. Buona la partecipazione anarchica, sia dei compagni e delle compagne di Pisa che del "Coordinamento Anarchico Tosco-Ligure" il quale ha diffuso un volantino, ripreso in parte anche nella cronaca del quotidiano locale, nel quale si invitava a sostenere lo sciopero generale del 9 novembre prossimo indetto da alcune realtà sindacali di base.
Caotico-info Pisa

Milano contro gli sgomberi in Ticinese
Sabato 13 ottobre un migliaio di persone si sono riunite in Via Lagrange per dar vita ad una manifestazione popolare contro l'ennesimo abuso compiuto il 4 ottobre dallo Stato e da questa giunta criminale che, con una tempestività perfetta al clima di guerra internazionale sfrutta la situazione per regolare i conti con 40 famiglie che si opponevano agli sfratti selvaggi e con il Centro Sociale GOLA EST di via Gola.
Siamo nel cuore del quartiere Ticinese a Milano, via Lagrange la cui continuazione è via Gola. Due vie divise dal naviglio pavese testimone silenzioso dei cambiamenti radicali di questa città.
Quartiere storicamente proletario e operaio composto da un'umanità viva fatta di gente che aveva fatto della solidarietà una ragione di vita.
In questi ultimi 20 anni la zona è stata stravolta; la Milano da bere di craxiana memoria, del leghismo razzista e infame dopo, della politica forzaitaliota che s'innesca in una politica di guerra patriottica e fascista oggi.
Con uno spiegamento incredibile di forze "dell'ordine" quel giorno si è compiuto l'ennesimo misfatto spianando con le ruspe il centro sociale e sfasciando muri e scale della casa per regalare ai palazzinari ed ai berlusconi vari gli ultimi scampoli di un territorio non completamente in loro mano. (Per demolire un centro sociale e una casa sono bastate 2 ore, per un radar di terra a Linate non è stato sufficiente un decennio).
Il corteo aperto dallo striscione "RUSPE e BOMBE NON FERMERANNO LE NOSTRE LOTTE" si è snodato per tutti i punti chiave del ticinese dando vita a capannelli e dibattiti contro gli sfratti, che non finiranno, sulla repressione, sugli arresti e perquisizioni avvenuti a Milano in questi ultimi tempi, sull'uso delle varie polizie e come la guerra in Afganistan serva nella realtà a dichiarare la guerra contro chiunque non si uniformi al pensiero unico della globalizzazione.
Il corteo sfila per circa due ore chiudendo il percorso in uno dei luoghi simbolo del ticinese, il parco Baravalle, dove si vuole perpetrare l'ennesimo crimine ecologico e sociale cementificando un magnifico polmone verde sempre più raro nel centro di Milano.
I manifestanti hanno spontaneamente liberato il parco dalle palizzate e recinzioni, restituendo ai cittadini tutti l'utilizzo del verde.
Antonio D'Errico

Si è svolta a Palermo sabato 13 e domenica 14 un'iniziativa di controinformazione promossa dal Forum Sociale Siciliano in concomitanza con la festa per bambini organizzata dalla Disney Italia e sponsorizzata dal colosso dell'industria alimentare Nestlè.
Durante il presidio, venivano svelate ai passanti con materiale informativo di ogni genere tutte le malefatte perpetrate dalla Nestlè nella gestione produttiva dei suoi alimenti, nella "politica" di distribuzione dei prodotti stessi e le gravi mancanze nel campo della tutela dei lavoratori in essa impiegati.
Solo sabato si sono fatti vedere agenti della Digos, mentre i Vigili Urbani addetti al controllo del traffico nei pressi della "Città dei ragazzi" hanno tentato -inutilmente- di intimorire i compagni e farli desistere dall'iniziativa. L'interesse misto a stupore della gente venuta a contatto con questo tipo di comunicazione critica ha evidenziato tutta l'importanza che rivestono le campagne di controinformazione, in un momento in cui risulta necessario (ora più che mai) aprire gli occhi sull'imprenscindibilità di un consumo consapevole.
TAZ -laboratorio di comunicazione libertaria

Trieste iniziative antimilitariste
Già nei giorni seguenti l'attentato di New York i compagni e le compagne del Gruppo Anarchico Germinal si sono mobilitati. Per prima cosa domenica 16 settembre abbiamo partecipato ad un piccolo presidio dei pacifisti con un nostro volantino dal titolo "Quando soffiano venti di guerra, l'unica risposta è l'antimilitarismo". La nostra presenza però non era ben vista dagli organizzatori, che ci hanno più volte invitato ad allontanarci.
Il Giovedì successivo siamo stati presenti in una delle piazze centrali con banchetto, striscione, bandiere e cartelloni che invitavano a manifestare contro la guerra. Varie centinaia i volantini distribuiti e numerose le persone che si sono fermate a leggere i nostri tza-tze-bao. Da notare che i numerosi digossini e carabinieri in borghese presenti hanno preso i documenti ad alcuni giovani colpevoli di essersi fermati al presidio.
Lo stesso volantino veniva poi distribuito in varie occasioni nei giorni successivi, fra cui ad un' iniziativa del locale social forum al quale eravamo presenti anche con un banchetto e dei cartelloni.
Giovedì 4 ottobre si tiene nella nostra sede un incontro pubblico con il compagno Salvo Vaccaro sul tema "Guerre per il dominio globale" che vede una discreta partecipazione ed un buon dibattito.
Il giorno seguente all'inizio dei bombardamenti si tiene in sede un'assemblea allargata anche a compagni/e non anarchici che decide di costituirsi come Assemblea Antimilitarista e di promuovere varie iniziative rivolte alla cittadinanza.
Viene scritto un volantino che viene distribuito il giorno dopo ad un assemblea in piazza del social forum ed inoltre durante la settimana si tiene un'altra presenza in piazza di controinformazione e si partecipa al corteo cittadino di sabato 12.
Seguiranno altre iniziative.
Un compagno

Fogli di via a Ciciliano
A Ciciliano, in provincia di Roma, da più di 4 anni alcuni compagni conducono una sperimentazione tendente alla risistemazione di un'area montana (il "Parabocio") con un progetto autogestionario di rispetto della natura e di autocostruzione con materiali naturali.
Il metodo libertario utilizzato ha fatto sì che ai compagni del posto che avevano dato vita al progetto si siano aggregati, nel corso degli anni, diverse persone provenienti da varie realtà metropolitane, in particolare da Roma, tra cui alcune studentesse di architettura che stanno realizzando le tesi di laurea proprio sull'esperienza in corso.
Sabato 14 ottobre un compagno è stato fermato mentre aspettava l'autobus, portato nella locale caserma dei carabinieri, spogliato e perquisito, poi condotto da carabinieri e guardia forestale nell'area dove è in corso la realizzazione di questo progetto, dove è avvenuta un'irruzione che ha portato al fermo dell'unico altro compagno presente in quel momento sul posto, visto che tutti gli altri erano impegnati nella vendita di prodotti biologici nei mercatini della zona.
Tutta l'operazione non ha dato, com'era ovvio, alcun esito (anche se ha portato al sequestro di stampa anarchica e di due grammi di cannabis), ma i due compagni (Antonio ed Angelo) sono stati colpiti da foglio di via da Ciciliano, Tivoli e Guidonia e per tre anni non potranno più tornare nella zona.
La pretestuosità della cosa è confermata dal tentativo di comminare il foglio di via anche ad un'altra compagna, domiciliata da quattro anni nel comune benché formalmente ancora residente a Roma che si era recata in caserma a chiedere notizia dei fermati. Per impedire che anche quest'ultima fosse colpita dal provvedimento si è arrivati al ridicolo che il suo ragazzo, residente da sempre nel comune, se ne dichiarasse "tutore".
Immediata è stata la reazione dei compagni della zona: nella giornata di domenica, dopo aver denunciato l'accaduto con un comunicato-stampa/volantino, ci sono stati interventi nelle due piazze di Ciciliano dove sono state ribadite le nostre ragioni.
Data la buona reazione da parte degli abitanti del paese e la solidarietà attiva di diversi giovani del posto abbiamo deciso di trasformare questa risposta al tentativo di repressione in un rilancio dell'attività con iniziative più ampie (tra cui un concerto) da tenersi in paese nelle prossime settimane.
FF



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