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Da "Umanità Nova" n.37 del 28 ottobre 2001
Senza Frontiere
Brevi dal mondo
Spagna: situazione della campagna "Nonsottomissione
nelle caserme"
La nonsottomissione nelle caserme consiste in un atto di diserzione
pubblico dopo l'arruolamento come volontari nelle file dell'esercito. Nello
stato spagnolo è stata intrapresa come risposta alla
professionalizzazione dell'esercito.
Professionalizzazione che non funziona come vorrebbero, visto che per il
secondo anno consecutivo non è stata raggiunta la quota prevista di
volontari: attualmente il rapporto delle richieste di arruolamento rispetto ai
posti disponibili nei concorsi è dello 0,7. Concretamente, nel terzo
concorso dell'anno 2001 (16 luglio) solo 4.500 aspiranti si sono presentati per
7.500 posti. Le forze armate spagnole dispongono a tutt'oggi di 78.000
effettivi, mentre l'obiettivo da raggiungere per l'inizio del 2001 era di ben
85.000.
Dopo tre anni dall'inizio della campagna di disobbedienza civile sono stati 30
gli antimilitaristi che hanno fatto la scelta della nonsottomissione nelle
caserme, 22 dei quali sono stati processati e condannati dai tribunali militari
a pene fra i 2 anni e quattro mesi di carcere e 3 anni e quattro mesi. 19 di
loro sono già passati attraverso le prigioni militari. Attualmente sono
7 i nonsottomessi disertori in carcere, sei dei quali in semilibertà
(rientro in carcere per la notte). Inoltre, altri 25 antimilitaristi sono stati
denunciati ed alcuni condannati da tribunali militari per la partecipazione ad
azioni nonviolente di appoggio alla nonsottomissione nelle caserme. Uno di loro
sta scontando una pena di un anno di carcere nella stessa prigione militare.
Questi sono i nomi degli antimilitaristi in carcere:
Javier Gómez, Unai Molinero, Ander Eiguren, Alberto Estefanía,
José Ignacio Royo, José Manuel de la Fuente, Miguel Felipe (in
semilibertà) e Óscar Cervera (in regime "chiuso")
Potete inviare loro messaggi di solidarietà presso:
Prisión Militar, 28870 Alcalà de Henares (Madrid),
España
Potete anche inviare messaggi alla mail dell'appartamento che ospita durante il
giorno i nonsottomessi in semilibertà: insupiso@teleline.es
A cura della Cassa di solidarietà antimilitarista:
www.ecn.org/cassasolidarietantimilitarista
fonte: Boletín electrónico antimilitarista,
www.uv.es/~alminyan/bea.html
Anti-guerra: dimostrazione a Belgrado
Venerdì 19 si è svolta una manifestazione contro la guerra
davanti all'ambasciata USA a Belgrado. Circa 20 persone si sono radunate
davanti allo schieramento della polizia, è stata bruciata la bandiera
degli Stati Uniti e si è cominciato a lanciare petardi, per
rappresentare i bombardamenti USA. Cinque appartenenti ad Iniziativa
Anarcosindacalista come chi scrive. Sottoposti ai soliti rituali per la
schedatura, sono stati detenuti per quattro ore e saranno processati due per
aver bruciato la bandiera (oltraggio a paese straniero) e tre per il lancio dei
petardi.
Ora stanno tutti bene e sono tornati a casa. Davanti all'ambasciata c'era uno
schieramento di 50 poliziotti, e due cellulari carichi di reparti speciali
(SAJ), quei gruppi responsabili di massacri durante la guerra nella
ex-Jugoslavia.
Ratibor T. Trivunac
da: haltWAR@yahoogroups.com
traduzione di t. a.
Le notizie che seguono, a cura del Collettivo Controguerra della Federazione
Anarchica Livornese sono state scaricate dalle seguenti liste
haltWAR@yahoogroups.com, http://www.ainfos.ca/ e http:/www.peacelink.it
Gran Bretagna - 50.000 per la pace
Londra, 13 ottobre 2001: 50.000 persone manifestano per la pace: "Blair
non parla a nome di tutti i cittadini britannici". La coalizione di forze
contro la guerra ha organizzato una imponente protesta nel centro di Londra che
rappresenta solamente la punta dell'iceberg del dissenso e dell'opposizione: la
più grande manifestazione vista nel centro di Londra da molti anni a
questa parte con la partecipazione di tutti i gruppi etnici presenti nella
città. Da notare come i media internazionali abbiamo cercato di
minimizzare il successo dell'iniziativa parlando di 5/10mila partecipanti e
contrapponendo alle immagini della manifestazioni quelle di Tony Blair definito
all'apice della popolarità. Tipico esempio di propaganda di guerra.
Fra le organizzazioni presenti c'erano: organizzazioni per la pace,
organizzazioni studentesche, organizzazioni anti-razziste, sindacati,
palestinesi, ambientalisti, Avvocati contro la guerra, Lavoratori dei Media
contro la guerra, Medici contro la guerra e moltissime altre organizzazioni.
Molti manifestanti sono arrivati da numerose città vicine. La riuscita
di questa manifestazione non potrà essere ignorata dai media che
dovranno tener conto di questa forte opposizione contro questa guerra ingiusta
e immorale. La Coalizione "Stop the War" ha annunciato che la prossima
manifestazione nazionale contro la guerra sarà organizzata nel centro di
Londra il prossimo 18 Novembre.
Spagna - Madrid corteo contro la guerra
Una grande manifestazione contro la guerra e la NATO si è svolta
a Madrid.
Brasile - S. Paolo: iniziative contro la guerra.
Il collettivo libertario aveva da tempo previsto per il 22 settembre un
meeting in omaggio al poeta libertario bahiano Raul Seixas. L'iniziativa
articolata in uno spettacolo musicale e in una serie di performance poetiche si
è naturalmente trasformata in una manifestazione contro le minacce di
guerra. Di fronte a circa 1500 persone sono stati letti documenti e volantini
ed è stata lanciata l'idea di una grande manifestazione pacifista per
l'8 dicembre. Il collettivo libertario ha dato vita, assieme alla COB-AIT, ad
un Comitato anarcosindacalista contro la guerra che il 28 settembre ha
partecipato ad una manifestazione organizzata dai partiti riformisti e dal
gruppo locale di ATTAC.
Nei prossimi giorni abbiamo avuto notizia di manifestazioni contro la guerra
a Coimbra (Portogallo) il 18 ottobre, a Bilbao (Spagna) e Vannes (Francia) il
19 ottobre e a Tarragona (Spagna) il 21 ottobre.
Spagna - un bassorilievo in ricordo di Francisco Ferrer
Il 16 ottobre si è inaugurata, presso l'Università di
Barcellona, un grande bassorilievo in marmo di Carrara, fornito dalla locale
Cava Michelangelo, che riproduce il noto disegno di Flavio Costantini sulla
fucilazione di Francisco Ferrer, avvenuta il 13 ottobre del 1909 nel tetro
castello di Montjuic.
L'iniziativa era partita dalla collaborazione fra il Gruppo Germinal di Carrara
e alcuni docenti e studenti della locale Accademia di Belle Arti. L'intento era
quello di regalare, a un'istituzione scolastica della metropoli catalana,
un'opera d'arte per ricordare il pedagogo libertario ucciso dall'alleanza
stato-chiesa. Infatti la sentenza di morte, come è stato riconosciuto
successivamente, giunse al termine di un processo farsa, senza la minima
garanzia. (Il fatto procurò forti proteste in decine di paesi europei e
non solo). Il vero scopo del potere dominante, che lo aveva accusato
formalmente di essere il responsabile morale della rivoluzione anticlericale
del luglio 1909, era quello di punirlo per la sua tenacia nella promozione
dell'istruzione laica e razionalista, concretizzata nella Scuola Moderna,
inaugurata nel 1901.
La ricorrenza del centenario ha offerto l'occasione temporale e ha favorito
l'intesa con la Fundaciò Ferrer di Barcellona, un ente di impronta laica
e progressista che si sta occupando di educazione giovanile alternativa e
solidale. Questa Fundaciò ha contattato la Escola d'Empresarials
dell'Università di Barcellona che ha approvato la collocazione della
lapide di grandi dimensioni (quasi due metri per 1 metro e sessanta,
nonché più di 1,7 tonnellate) all'ingresso della Facoltà
nella importante via Diagonal, al n. 696, un punto di grande passaggio di
studenti e docenti.
All'inaugurazione ha assistito più di un centinaio di persone con la
presenza di fotografi e cineoperatori: l'opera artistica, che dà
evidenza alle responsabilità del potere militare, religioso ed
economico nell'assassinio di Ferrer, ha perciò circolato nell'opinione
pubblica della città. Purtroppo non hanno potuto giungere da Carrara il
Coordinatore artistico Dominique Stroobant e gli studenti Fabio Romiti,
Riccardo Villari, Silvio Corsini e Rosanna Gregoriale.
Dopo questa cerimonia si è svolto un breve convegno sul tema "Ferrer e
l'Italia", un incontro scientifico pensato per dare maggior respiro culturale
al ricordo artistico del "martire del libero pensiero", valorizzando un tema
assai poco trattato, anche in Spagna, quale il suo rapporto con la storia
italiana. Si è discusso dell'influenza dell'esperienza ferreriana sulla
pedagogia libertaria italiana (Francesco Codello), delle infuocate
manifestazioni di protesta dell'ottobre 1909 contro la sua fucilazione (Claudio
Venza) e della diffusione della memoria di Ferrer nella Toscana prefascista,
concretizzata in monumenti e dedicazioni di vie e piazze (Franco Bertolucci).
A Barcellona e ad Alella, sua cittadina natale molto vicina a Barcellona, sono
annunciate altre iniziative di approfondimento storico e di propaganda del
sofferto lavoro di un secolo fa del protagonista della Scuola Moderna. Quindi
ci saranno ulteriori occasioni per ribadire che Ferrer, come molti altri
compagni e persone libere, ha pagato con la vita la colpa di aver messo in
pratica i valori antiautoritari.
L'incaricato
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