unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n.38 del 4 novembre 2001

Bologna: strage del 2 agosto
Fascisti in una bolla di sapone

Sembrava di vedere una di quelle palle di vetro con la neve che ad ogni movimento cade e ricade sul monumento cittadino, simbolo kitch delle bancarelle di souvenir.

Il consiglio comunale di Bologna aveva votato un ordine del giorno che chiedeva di cancellare l'epiteto "fascista" dalla lapide che ricorda la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

Vecchio cavallo di battaglia della destra nostalgica che non ha mai digerito l'accostamento della vecchia fiamma con lo stragismo.

Che la strage alla stazione di Bologna sia una delle innumerevoli stragi di stato che hanno costellato la nostra storia é per noi chiaro. Questo, ovviamente, non ci accomuna alle rivendicazioni della destra.

Nell'ordine del giorno del consiglio comunale di Bologna vi era un timido tentativo di liberare i fascisti dalla paternità della strage e di cercare questa paternità nelle oscure ed imperscrutabili bizzarrie del destino. Vi si faceva un vago cenno alla necessità dell'abolizione del segreto di stato per i reati di strage. Ma il senso e l'esito di questa iniziativa non poteva che essere quello di smarcare i fascisti dalle loro responsabilità di guardia irregolare del potere. Mai iniziativa politica fu più infelice: levata di scudi dell'arco costituzionale e presa di distanza del sindaco Guazzaloca ormai rassegnato a passare le sue giornate a smentire gli atti politici della maggioranza che lo sostiene. Morale se vi poteva essere una verità storica da far assurgere agli onori delle istituzioni questa é stata seppellita ancora una volta sotto l'antifascismo di maniera che salva lo stato dalle sue responsabilità e lascia al suo capo supremo la libertà di pacificare la nazione mettendo sullo stesso piedistallo i giovani delle brigate partigiane e quelli delle brigate degli aguzzini di Salò.

Vi risparmio la cronaca dei dettagli che vede insignificanti notabili locali sbracarsi per un minuto di celebrità.

Lo stesso ras incontrastato dell'A.N. bolognese, Filippo Berselli, ha sdegnosamente liquidato i suoi stigmatizzando l'iniziativa come "vecchia e irrilevante" di fronte alle responsabilità di governo del partito.

Perché perdersi in queste celie, quando l'azione di governo e la politica bypartisan dell'arco costituzionale stanno già restaurando il quadro sociale e politico del ventennio? Quando la pacificazione nazionale di Ciampi rende onore alla squadracce fasciste? Quando i ministri e sottosegretari fascisti possono amministrare centinaia di migliaia di miliardi? Quando il vicepresidente del consiglio e grande duce dei fascisti può avocarsi la gestione dell'ordine pubblico "antiterrorista" con la benedizione del vicepresidente del governo USA?

redb



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