Da "Umanità Nova" n.39 dell'11 novembre 2001
Senza Frontiere
Brevi dal mondo
Gran Bretagna - Occupato un ufficio di reclutamento
della Marina
20 attivisti contro la guerra hanno occupato l'ufficio di reclutamento
della marina militare inglese a Sussex University venerdì scorso e ne
hanno interrotto l'attività per tutta la giornata.
Dopo che gli attivisti hanno esibito dalla finestra uno striscione con il
messaggio 'La Guerra è Terrorismo di Stato', circa 200 persone si sono
assembrate all'esterno in supporto della occupazione. (fonte: Indymedia
Italia)
Gran Bretagna - protesta antimilitarista
Attivisti hanno ieri protestato la apertura, ad Oxford, di una Business
School finanziata dal mercante d'armi e strumenti di tortura Wafiq al Said
Alle 6 del mattino un paio di attivisti hanno iniziato a scalare la parte
centrale dell'edificio (alta 30m), mentre la polizia arrestava altri attivisti
a terra.
Nonostante tentativi da parte della polizia di impedire la azione, dopo un paio
d'ore uno degli attivisti è finalmente riuscito a raggiungere la cima
dell'edificio ed esibire lo striscione 'Built with Blood Money' (costruito con
il sangue) - giusto in tempo per essere visto dai pendolari in arrivo dalla
stazione di Oxford.
Da notare che la polizia aveva richiesto, ed inizialmente ottenuto, l'uso di
pompieri per rimuovere gli attivisti - tuttavia questi se ne sono andati dopo
avere ricevuto richiesta, da parte degli attivisti, di non interferire in una
azione di protesta politica. (fonte: Indymedia Italia)
Le notizie che seguono sono tratte dal Bollettino Controguerra curato
dall'omonimo Collettivo della Federazione Anarchica Livornese
USA - Marcia contro la guerra a New York
Tre settimane dopo che gli USA hanno cominciato a inondare di bombe
l'Afganistan, una larga coalizione di gruppi è sfilata attraverso il
centro di New York, battendo sui tamburi e gridando: "You say 'Bomb,' we say
'No.' The racist war has got to go." ("Voi dite bomba, noi diciamo "no". La
guerra razzista deve finire")." Il nostro dolore non è un grido per la
guerra", si leggeva su uno striscione.
In un freddissimo pomeriggio d'ottobre, 1000 persone appartenenti a varie
realtà si sono ritrovate. C'erano più poliziotti che
manifestanti. Prima che la marcia lasciasse il punto di concentramento a Times
Square, un gruppo di mezzi dei pompieri è stato parcheggiato vicino ai
manifestanti; le sirene sono state suonate per mettere a tacere gli oratori
contro la guerra. Dopo alcuni minuti di tensione, i pompieri se ne sono andati,
ma solo dopo aver invitato pubblicamente i dimostranti a tornare a casa.
La manifestazione è cominciata con un minuto di silenzio per i morti
dell'11 dicembre e per i morti in Palestina a causa della politica estera USA.
Moshe Rothenberg, membro del gruppo Ebrei per la giustizia razziale ed
economica, ha detto che gli attacchi suicidi sono stati solo un pretesto per la
guerra in Afganistan. "Noi andremo in guerra per il petrolio. L'Afganistan
è un paese cruciale vicino all'Iran e Bush vuole un governo amico,
lì", ha affermato. "Gli USA ignorano il terrorismo in Africa e in ogni
altro posto: Perché? Non c'è petrolio."
Gran Bretagna - occupato ufficio di reclutamento
L'11 ottobre una ventina di persone hanno invaso e occupato l'ufficio di
reclutamento dell'esercito in Queens Road a Brighton. Malgrado la presenza di
militari all'ingresso, i manifestanti sono riusciti a penetrare all'interno
dell'edificio e a far chiudere l'ufficio per dure ore all'ora del "lunch",
solitamente la più affollata. Il gruppo "No war but the class war" ("Non
guerra ma guerra di classe") ha distribuito dei volantini ai passanti e ha
esposto uno striscione con la scritta "Sabotaggio dello sforzo di guerra"
mentre la polizia era costretta a chiudere la strada in attesa dei pompieri
incaricati di rimuovere lo striscione.
Francia - Manifestazione dei rifugiati afgani del campo profughi di
Sangatte-Calais
Mercoledì 31 ottobre si è svolta a Calais una
manifestazione organizzata da un piccolo comitato di rifugiati afgani ospitati
nel campo profughi sito a pochi chilometri da Calais. Secondo la Croce Rossa,
che gestisce il campo, su 1100 profughi ospitati a Sangatte almeno il 60/70%
sono afgani. La manifestazione ha raggiunto il centro città e una
delegazione è stata ricevuta dal prefetto. Gli obiettivi della
manifestazione erano: ottenere migliori condizioni di accoglienza in Francia
dove la concessione del diritto di asilo ha subito notevoli restrizioni;
apertura delle frontiere europee in modo che i rifugiati possano raggiungere
senza difficoltà i loro parenti; chiedere un'azione internazionale per
la riapertura delle frontiere pakistane agli afgani; denunciare il
terrorismo.
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