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Da "Umanità Nova" n.40 del 18 novembre 2001

Emergenza infinita

La Legge è Terrore fatto parole.
D. Cooper

Il recente Decreto varato dal governo in materia di terrorismo e destinato a trasformarsi definitivamente in legge dello Stato coglie con tutta evidenza l'occasione delle contingenze internazionali per riattivare ed aggiornare la legislazione emergenziale dei cosiddetti "anni di piombo", sia accrescendo i poteri delle varie polizie e dei carabinieri che seppellendo gli ultimi residui di garanzie civili formalmente sancite dalla democrazia.

Questo tipo di indirizzo in realtà era stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del centro-destra e accoglie pienamente le richieste dei settori più retrivi delle forze dell'ordine, degnamente rappresentati da sindacati e sindacatini su posizioni decisamente autoritarie e filofasciste, come si è potuto ben vedere dopo i fatti di Genova.

Il Decreto in questione, "Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare gli strumenti di prevenzione e contrasto nei confronti del terrorismo internazionale, prevedendo l'introduzione di adeguate misure sanzionatorie e di idonei dispositivi operativi" estende, precisa ed inasprisce la legislazione esistente in materia di associazione sovversiva (Art. 270) per affrontare la minaccia del terrorismo internazionale e l'impiego di armi non convenzionali da parte di questo; ma l'aspetto più pesantemente liberticida è quello connesso all'uso sempre più illimitato di forme di controllo preventivo quali perquisizioni e, soprattutto, intercettazioni di comunicazioni telefoniche o telematiche, che qualsiasi procuratore della Repubblica, "ove ritenga fondati i sospetti che giustifichino l'attività di prevenzione", può autorizzare per la durata massima di giorni quaranta, prorogabile una sola volta per altri venti giorni.

Un'altra, non meno inquietante, parte del Decreto riguarda le cosiddette "Attività sotto copertura" stabilendo che "non sono punibili gli ufficiali di Polizia giudiziaria che nel corso di specifiche operazioni di polizia previamente autorizzate, al solo fine di acquisire elementi di prova in ordine ai delitti commessi con finalità di terrorismo ANCHE internazionale per cui procedono, anche indirettamente acquistano, ricevono, sostituiscono od occultano denaro, armi, documenti, beni ovvero cose che sono oggetto, prodotto, profitto o mezzo per commettere il reato, o altrimenti ostacolano l'individuazione della provenienza o ne consentono l'impiego"; inoltre "Per l'esecuzione delle operazioni può essere autorizzata l'utilizzazione temporanea di beni mobili ed immobili, nonché di documenti di copertura secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della giustizia e con gli altri Ministri interessati".

Anche senza essere esperti di leggi e codici, appare del tutto palese che con queste norme vengono rafforzati notevolmente il ruolo dei servizi segreti e l'impunità del loro agire criminale, sancendo un ulteriore passo dalla società della sorveglianza alla sorveglianza dell'intera società.

Ancora una volta così il controllo sociale viene applicato in nome delle libertà, confermando il paradosso di uno Stato che attraverso l'illegalità afferma di difendere la convivenza civile e la sicurezza collettiva.

Ironside



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