Da "Umanità Nova" n.42 del 2 dicembre 2001
Dialogo
Con buona pace della libertà
- Pronto. Buongiorno. Sono il comandante dei Vigili di S. Giovanni a Piro, la chiamo perché nel nostro comune hanno affisso dei manifesti su cui risulta la dicitura della vostra tipografia. Mi dovrebbe gentilmente dire chi le ha commissionato i manifesti perché dobbiamo elevare una contravvenzione e dobbiamo sapere a chi intestarla.
- Scusi, ma nel vostro comune non esiste la libertà di espressione?
- Che c'entra la libertà d'espressione, qui si tratta di un'infrazione e
io devo comunicarla a chi di dovere. Altrimenti mi vedrò costretto a
fare un rapporto alla Procura della Repubblica.
- Di nuovo le chiedo, ma lei è al corrente che in Italia è
garantita dalla Costituzione la libertà di espressione?
- Libertà, che libertà, se è per questo io sono più
democratico di lei. Qui devo elevare una multa e lei è tenuto a farmi
sapere a chi devo intestarla. Il manifesto è stato affisso di notte e io
non posso mica sorvegliare i muri tutte le notti. Mi dia un recapito.
- Per telefono? E chi mi dimostra che lei è quello che dice di essere?
Lei può essere chiunque. E poi, se si tratta di un manifesto stampato da
noi, reca sicuramente la firma dei committenti. Si rivolga a loro.
- E chi sarebbero scusi?
- Quelli che figurano in fondo al manifesto.
- Federazione Anarchica Italiana e Federazione Anarchica Siciliana. Lei mi deve
dire a chi devo indirizzare la multa.
- Scusi, ma per arrivare a questo numero di telefono, lei non ha esperito delle
ricerche? Le continui così potrà dimostrare fino in fondo dove
arrivano i diritti garantiti dalla democrazia.
- Non mi interessa questa storia dei diritti. Mi vedrò costretto a
rivolgermi alla Procura della Repubblica.
- Con buona pace della libertà.
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