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Da "Umanità Nova" n.42 del 2 dicembre 2001
inform@zione
Treviso sgomberati immigrati senza casa
Due palazzine occupate da tempo da lavoratori immigrati sono state
sgomberate nella mattinata del 15 novembre. Alle 8 e mezza del mattino sono
entrati in azione centinaia di poliziotti e carabinieri con tanto di blindati
ed elicotteri.
In un comunicato della Rete Antirazzista di Venezia leggiamo che: "all'ex
convento di Casier, alle porte di Treviso, di proprietà dei Padri
sacramentini di Prato in affitto alla Regione Veneto per una scuola
professionale dismessa da tempo, dormivano in 70, 21 dei quali (reduci dai
turni di notte) vengono sorpresi dallo sgombero, portati in caserma, trattenuti
per l'intera giornata, schedati e denunciati. All'ex Telecom di Treviso
dormivano in 35, 4 sono presenti allo sgombero. Tutti gli assenti di entrambi i
posti erano già al lavoro." Treviso, è ormai da tempo al centro
delle cronache nostrane grazie alle numerose "imprese" razziste e forcaiole del
sindaco-sceriffo leghista Gentilini. Lo sgombero delle due palazzine occupate,
lo straordinario spiegamento di forze paiono un segno inequivocabile
dell'estendersi dello stile "western" di Gentilini, tuttavia, come rileva la
Rete Antirazzista: "A Casier comunque abbiamo visto anche dell'altro: la
solidarietà degli abitanti e l'impegno di quei settori sociali ed
istituzionali estranei alla barbarie leghista.".
Dopo soli 10 giorni dallo sgombero apprendiamo da un comunicato di Info-Nabat
che: "domenica 25 novembre la Rete antirazzista, il Comitato di Lotta per la
Casa e circa 60 immigrati già presenti nell'occupazione di Casier, hanno
preso possesso dell'ex-ufficio IVA di Treviso situato in una laterale della via
Castellana nel tentativo di trovare una soluzione abitativa a questi lavoratori
privati di tutto, compresi gli indumenti persi durante l'operazione di polizia
sponsorizzata dalla giunta leghista del sindaco-sceriffo Gentilini."
L'occupazione è però durata una sola notte: il mattino successivo
la polizia ha effettuato un nuovo sgombero. Riferisce Info-Nabat:
"Approfittando del fatto che gran parte sia degli immigrati che dei compagni si
guadagnano da vivere lavorando, questa mattina attorno alle 8,30 le forze
dell'ordine hanno sgomberato dopo neanche un giorno l'ex-ufficio IVA di
Treviso.
Questo ennesimo atto di arroganza rende ancora più drammatica la
situazione di questi lavoratori senza alcuna alternativa, dato che la politica
di discriminazione della Lega Nord è tale da non offrire alcuna
sistemazione a chi produce per le fabbriche della zona al punto da rimangiarsi
gli impegni presi con la prefettura dalla stessa giunta ora intenzionata
persino a bloccare la costruzione di una palazzina di 25 mini-alloggi a spese
di Unindustria.
Logico quindi prevedere che solidarietà e giustizia sociale renderanno
urgenti, inevitabili e necessarie altre occupazioni: fa freddo per tutti." La
lotta per la casa e contro il razzismo leghista continua...
Euf.
Ancona iniziative contro la guerra
Il 15 novembre un nuovo presidio contro la guerra, promosso dal Gruppo
Anarchico "Malatesta" e dalla sezione locale USI-AIT, è stato effettuato
ad Ancona, nella principale piazza della città. Alcuni interventi sono
stati effettuati con gli altoparlanti mentre altri compagni manifestavano con
striscioni, cartelli e bandiere.
Il 16 Novembre un gruppo di compagni dell'USI e del "Malatesta", ha "occupato"
per alcune ore la centrale "Galleria Dorica" (centro commerciale). Uno
striscione contro la guerra e per la diserzione è stato issato sulla
balconata interna del centro mentre tutte le colonne venivano tappezzate con
manifesti contro la guerra. Mentre veniva diffuso un volantino che spiegava le
ragioni antimilitariste dell'occupazione altri compagni si piazzavano,
sostenendo uno striscione contro la guerra, all'entrata della galleria,
rimanendovi fino a sera.
Gruppo Anarchico "Malatesta", U.S.I.-A.I.T.
Pordenone serata antifascista
Si è tenuta a Pordenone, presso la sala del Centro Multietnico
Autogestito "Semira", la prima della presentazione del libro di Marco Rossi "i
fantasmi di Weimar" edito da Zero in Condotta. Organizzata dal Circolo
Libertario E. Zapata, la serata ha visto, oltre alla relazione dell'autore del
libro, l'intervento di Mario Coglitore, studioso dei fenomeni di estrema destra
e di neonazismo. L'iniziativa si è protratta fin in tarda serata grazie
all'interessante e partecipato dibattito che l'ha caratterizzata ampliando e
attualizzando il contributo dei relatori.
I temi trattati sono di particolare interesse, sia per la ricerca storica
"inusuale" sia per l'approccio "politicamente scorretto" che sbarazza il campo
da apparenti neutralità di storici e saggisti che fanno tendenza fra i
banchi delle librerie e fra le pagine delle varie riviste di regime
(centro/destra/sinistra). La labilità storica in cui s'inseriscono le
lotte rivoluzionarie fra capitale e lavoro è ben raccontata da M. Rossi
e, partendo da lontano, ricostruisce approfonditamente gli ambiti in cui le
radici del nazionalbolscevismo e più in generale delle forze
nazionalrivoluzionarie e nazionalcomuniste prendono forma, si definiscono e
confliggono con il loro "other side" che le contraddistingue: gli è
infatti impossibile affrancarsi dalla loro natura autoritaria, nazista o
fascista che attraverso la presa del potere assoluto contraddice la genesi
"rivoluzionaria" che la loro diretta filiazione vorrebbe assumersi ancora oggi.
E il filo rosso ci porta direttamente ai giorni nostri, tempi in cui molte cose
si confondono, giocando la carta del serpente, pronto a cambiar pelle e a
collocarsi alla "sinistra" antagonista come i neonati UCN (Unione dei Comunisti
Nazionalitari) velocissimi autorevisionisti che in meno di 3 anni sono passati
dalle posizioni dell'ex SS Jean Thiriart all'entrata ufficiale nel Campo
Antimperialista.
Ma se da una parte questa trascolorazione delle origini si ricolloca dall'altra
la cosiddetta "destra radicale" cerca di ridefinirsi adottando definitivamente
le tesi di A. De Benoist sul "differenzialismo" e spostandosi anch'essa sul
terreno della sinistra, il caso di Haider e del primo "partito operaio"
austriaco rappresenta un emblematico quadro. È sul nazionalpopulismo e
sul fenomeno della "nuova" destra che M. Coglitore interviene tracciando
anch'egli un segno di storia recente (anni '60/'70) con l'esperienza dello
spontaneismo armato e delle varie componenti del radicalismo fascista.
Anche il dibattito ha offerto significativi momenti di informazione e
confronto, affrontando le ambiguità anche all'interno del variegato
movimento antiglobal, dove parte dell'ecologia profonda sembra essersi
ritagliata uno spazio non trascurabile.
Una buona serata di controinformazione e di ginnastica del dubbio, arma
fondamentale per tutti i sinceri antifascisti, per tenerci bene in guardia sia
dalle presunte "nuove" destre che altro non portano che le loro care "vecchie"
idee, sia dai rimescolamenti incerti di una sedicente rivoluzione comunitaria,
nazionalista cos" vicina al mito di "sangue e suolo" di Weimariana memoria.
Nestor
Pordenone anche la guerra è terrorismo
Sabato 17 novembre si è svolta a Pordenone la manifestazione
"anche la guerra è terrorismo" organizzata dal coordinamento NO GLOBAL -
PN.
Con una partecipazione di 300 persone è sfilato lungo la città un
vivace corteo che ha visto tra le varie associazioni e gruppi la partecipazione
anarchica del Circolo E. Zapata con lo striscione "tutte le guerre contro di
noi, noi contro tutte le guerre" e del Comitato Unitario contro Aviano 2000 con
lo storico striscione-graffito che unisce l'opposizione alla presenza
militarista dal Friuli alla Sicilia. la manifestazione si è poi conclusa
con l'allestimento di piazze tematiche con distribuzione materiali
controinformativi e mostre dei diversi gruppi del coordinamento e musica
elettronica.
Oltre all'opposizione alla guerra i vari interventi hanno evidenziato come le
nuove politiche antiterrorismo, che stanno attuandosi un po' dappertutto, siano
l'indice di una crescente repressione interna agli stati nell'intenzione di
limitare libertà di azione e di parola.
Nestor
Repressione a Bra
Il mattino di venerdì 16 novembre a Bra (cn) 4 compagni del
kollettivo autonomo Babylon sono saliti sul tetto di una struttura che ospita
le bancarelle del mercato settimanale, per appendere un manifesto contro la
guerra. Poco dopo vi è stato l'intervento di finanzieri, carabinieri e
digos, i quali hanno intimato ai compagni di scendere. Questi ultimi alla fine
(dopo un'ora circa) hanno accettato di rinunciare all'azione dimostrativa,
tuttavia, una volta giunti a contatto con i tutori dell'ordine, sono stati
fermati con un'accusa del tipo 'occupazione di struttura pubblica'!
In seguito a questo fermo, il PM ha inviato loro 4 avvisi di garanzia!
Da un comunicato di Babylon
Ciampi a Napoli.....e gli anarchici bruciano il suo amato tricolore
Contro la guerra, la disoccupazione, l'emergenza case. Queste le
motivazioni che hanno portato in piazza 4.000 persone tra disoccupati di Acerra
e Ponticelli, studenti in movimento, centri sociali, O.AC.N. F.A.I. e varie
individualità anarchiche, mancava all'appello Rifondazione Comunista che
non ha aderito alla manifestazione, ma qualche militante con la bandiera c'era,
nonostante qualcuno del partito fosse andato ad invitare i militanti del
partito a restarsene a casa.
Il corteo è partito alle 12 da piazzale Tecchio e ha attraversato le
strade che dai Campi Flegrei portano a Bagnoli.
Forte la presenza delle forze dell'ordine ma non ci sono stati problemi.
Circa alla metà della manifestazione è stato bruciato uno
striscione con i colori della "nostra" "amata" "patria" (...e aggiungerei
"riconosciuta") e altre due bandiere tricolore.
In quelle ore Ciampi visitava Bagnoli... certo proprio lo stesso Ciampi che ha
ordinato ai suoi "sudditi" di mettere un tricolore in ogni casa.
Alcuni suoi "sudditi" invece il tricolore lo odiano e lo bruciano e ricordano
al potere alcune parole d'ordine: Contro la guerra, contro la finanziaria di
guerra, contro gli attacchi ai diritti dei cittadini e dei lavoratori, per un
mondo liberato dallo sfruttamento economico e dall'oppressione sociale,
politica e culturale
I compagni dell'Organizzazione AnarcoComunista Napoletana (O.AC.N. - F.A.I.)
hanno distribuito un volantino che invita tutti coloro che sentono la propria
vita calpestata dalle politiche attualmente perseguite dall'Italia, dall'Unione
Europea e dalla N.A.T.O., a promuovere in tutti i luoghi di vita e di lavoro la
formazione di comitati autorganizzati per la preparazione di un grande
"SCIOPERO GENERALE DI TUTTI I LAVORATORI", cui partecipino gli studenti, i
disoccupati, le minoranze etniche, le donne e gli uomini tutti che intendono
esprimere il loro dissenso.
Gaetano
Brescia corteo contro la legge Bossi-Fini
Bella, multietnica e partecipata: la manifestazione svoltasi a Brescia
sabato 24 ha sicuramente riconfermato la città come una delle
realtà più importanti del belpaese sul terreno della lotta
antirazzista.
Circa 15.000 persone hanno preso parte al corteo di protesta contro la nuova
legge sull'immigrazione (la ben nota Bossi-Fini, il cui nome è tutto un
programma). Il percorso ha toccato le principali vie cittadine, portando un po'
di sano scompiglio fra la folla in preda allo shopping del sabato.
Buona anche la partecipazione di manifestanti giunti da fuori città; sul
treno organizzato dalla "Rete Antirazzista" di Venezia, ad esempio, viaggiavano
più di 600 pesone, provenienti da tutto il nordest.
La maggior parte del corteo era composto dagli immigrati, scarse erano invece
le presenze delle varie organizzazioni politiche che pure avevano aderito.
Al corteo era presente anche uno spezzone anarchico, promosso dal Coordinamento
Antirazzista della FAI; vi hanno partecipato decine di compagni/e (federati e
non) provenienti da varie località, a cui si sono aggiunti vari
immigrati.
Il Coordinamento aveva deciso di essere presente alla manifestazione ma di non
aderire "ufficialmente" poiché in disaccordo su alcuni punti della
piattaforma di convocazione (in particolare per quanto riguarda la richiesta
del diritto di voto per gli extracomunitari).
Nel volantino distribuito dai compagni si metteva in luce la necessità
di una lotta antirazzista che vada oltre l' opposizione ai singoli
provvedimenti governativi, abbracciando una critica radicale alla
società del dominio.
Dopo questa riuscita manifestazione vi saranno altre scadenze locali promosse
da varie associazioni, di immigrati e non, durante tutto il mese di dicembre
che poi culmineranno in un corteo a Roma il 19 gennaio.
Anche in quell'occasione gli anarchici dovranno essere presenti per dire con
forza che senza stati né frontiere nessuno è clandestino.
Una compagna
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