![]() Da "Umanità Nova" n.44 del 16 dicembre 2001 Il "pacifismo" del Dalai LamaAppare davvero sconcertante come il 14mo Dalai Lama - al secolo Tenzin Ghiatso - continui ad essere generalmente ritenuto un uomo di pace e una guida morale anche in ambiti sociali e culturali schierati con coerenza contro la guerra. Se, prima del vertice del G8 a Genova, questi aveva indossato le vesti della critica nei confronti della globalizzazione non escludendo, se necessaria per farsi ascoltare dai potenti della terra, "anche un po' di violenza" (La Repubblica, 29.06.01); oggi di fronte alla guerra scatenata dagli Usa contro l'Afganistan giunge a sposare del tutto le posizioni del governo Usa definendola "un'azione di polizia internazionale" e, pur ritenendo preferibile la non-violenza, ha scritto a Bush parole di comprensione per la spietata ed indiscriminata rappresaglia messa in atto in risposta all'11 settembre (La Repubblica, 30.11.01). Approfondendo poi la questione del fondamentalismo ha fatto giustamente notare che "è possibile in tutte le religioni", sorvolando però sul fatto di essere a capo egli stesso di una autentica teocrazia quale è quella tibetana che, non casualmente, suscitò l'interesse dei nazisti. D'altra parte, inducendo a seri interrogativi sul premio Nobel per la Pace a suo tempo assegnatoli, il Dalai Lama non è certo la prima volta che esprime opinioni politiche sorprendenti; basti ricordare il suo appoggio di pochi anni fa a sostegno degli esperimenti nucleari indiani - deplorati pure dall'ONU - e del diritto dell'India ad entrare nel club atomico, in dispregio non solo di ogni considerazione pacifista ma anche delle terribili condizioni di miseria vissute dalla popolazione indiana (Il Gazzettino, 15.05.98). Può darsi che noi, materialisti ed atei, si sia troppo razionali e conseguenti per riuscire a valorizzare l'intima profondità delle contraddizioni umane, ma qualche sacrosanto dubbio dovrebbero pur porselo anche i seguaci e gli ammiratori di questa guida più politica che spirituale. Apprendiamo infine che in occasione del seminario "La luce sul sentiero dell'illuminazione" tenutosi a Cecina Mare, sulla costa livornese, il Dalai Lama si è incontrato con due fascisti governativi, quali sono Giovanni Alemanno e Altero Matteoli di A.N.; sarebbe interessante sapere se e come è riuscito ad illuminare anche loro. ANTI
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