unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n. 3 del 27 gennaio 2002

Terrorismo internazionale
La base americana di Camp Darby a Livorno: armi nucleari, fascisti, addestramento assassini

La base militare di Camp Darby, cosi denominata in ricordo di un generale americano caduto durante la prima guerra mondiale, nasce nel 1951 a seguito di un accordo segreto fra governo americano e Pentagono da una parte e il ministero degli esteri italiano dall'altra. Quando viene divulgata la notizia che sarebbe sorta nella malfamata pineta di Tombolo, fino ad allora nota per la presenza di disertori americani, prostitute e traffici illeciti di ogni tipo, le autorità italiane sottolineano la "temporaneità" della concessione. In realtà l'accordo prevedeva una durata di 40 anni, poi divenuti 45 e, dopo il 1996, protratto di non si sa quanto. L'accordo continua infatti a rimanere rigorosamente segreto.
La base, che è a tutti gli effetti una base americana anche se ospita un comando NATO, occupa circa 2mila ettari, oggi parte integrante del Parco di Migliarino-S. Rossore, in provincia di Pisa anche se si trova a poche centinaia di metri dall'abitato di Stagno, cioè dall'estrema periferia di Livorno. Infatti nei documenti ufficiali americani viene solitamente definita come la "base di Livorno".
La base viene gestita dall'U.S. Army che la utilizza come uno dei suoi principali depositi in Europa. Nel 1951 i militari americani impiegati sono circa 8mila militari, numero che varierà negli anni a seconda delle esigenze strategiche del momento, che utilizzano alcune migliaia di civili italiani, americani ma anche ex-prigionieri tedeschi. La consistenza dei lavoranti civili italiani è molto diminuita negli ultimi trent'anni, come diminuita è la presenza dei civili americani. Prima di essere assunti i civili italiani devono prestare solenne giuramento di non favorire "alcun partito politico che comporta la sovversione degli Stati Uniti d'America o che sostiene il diritto di sciopero contro il governo italiano o contro il governo USA". La base diviene ben presto la principale struttura logistica dell'U.S. Army nel mediterraneo (le altre grandi basi americane sono della Marina o dell'Aviazione). Vi vengono stoccate armi convenzionali di tutti i tipi, dai carri armati ai cannoni e ai corrazzati che per anni hanno fatto bella mostra di se nei piazzali antistanti la statale Aurelia, fino agli anni '70 la principale arteria di scorrimento litoraneo. Così ogni giorno migliaia di persone potevano constatare l'inquietante presenza del potente alleato americano! Accanto alle armi convenzionali ci sono armi chimiche e al napalm e, anche se gli americani non lo hanno mai ammesso, armi nucleari che come tutti sanno sono ospitate nei suoi bunker lunghi circa 150 metri e larghi dai 15 ai 20 metri, bunker superprotetti e nascosti dalla folta vegetazione, Grazie alla sua posizione al centro del Mediterraneo la base ha svolto una funzione fondamentale nelle operazioni belliche dell'imperialismo americano in Medio Oriente, specie negli anni '80 e '90. A Camp Darby si rifornirono le portaerei che colpirono la Libia nei raid contro Gheddafi, da Camp Darby partirono le munizioni che bombardarono Beirut, da Camp Darby partirono buona parte delle munizioni impiegate nella guerra contro l'Iraq ma da Camp Darby partirono anche grandi quantitativi di armi destinate ai gruppi paramilitari centroamericani impegnati a spegnere nel sangue le lotte popolari. Nel 1988 si scoprì che dal porto di Livorno erano partite diverse centinaia di tonnellate di armi dirette ai fascisti honduregni e nicaraguensi. Ma nel 1986 si scoprì anche che la base di Livorno era stata al centro di un traffico segreto di armi verso l'Iran, ne seguì uno scandalo clamoroso perché fu dimostrato il coinvolgimento della CIA con la connivenza dei servizi segreti e del governo italiano. Naturalmente nel giro di pochi mesi lo scandalo fu insabbiato.

Non casualmente la base di Camp Darby è circondata da altre strutture militari di primaria importanza. A poche centinaia di metri, nei pressi dell'abitato di S. Piero a Grado, sorge il Centro di ricerca interforze (ex CAMEN ed ex CRESAM) che negli anni 60 ospitava un mini reattore nucleare che la Marina militare italiana utilizzava nei suoi studi per realizzare la bomba atomica nazionale. Il Centro fu diretto per anni da un ammiraglio e da alti ufficiali aderenti alla P2, la loggia massonica golpista creata da Licio Gelli. A pochi chilometri da Camp Darby sorge poi il Centro radar di Coltano, importante terminale del sistema di telecomunicazioni del Pentagono in Europa e nel Medio Oriente.

La base di Livorno ha avuto anche un ruolo centrale nella strategia di destabilizzazione che ha insanguinato l'Italia negli anni '70 e '80. Fin dal 1974 erano filtrate voci sull'uso della base per l'addestramento di neofascisti, voci successivamente confermate dalle indagini dei giudici Casson e Mastelloni. Nel 1990 Casson scoprì che Camp Darby era la principale base strategica della rete di Gladio/Stay Behind, creata dagli americani in funzione "anticomunista". Nel 1997 le indagini della magistratura veneziana sul disastro dell'elicottero ARGO 16, questa volta condotte da Mastelloni, confermarono la presenza nei silos di Camp Darby di missili a testata nucleare ma accertarono anche che nella base americana i neofascisti erano di casa visto che potevano entrare ed uscire grazie ad autorizzazioni e permessi rilasciati dai comandanti del tempo.

Insomma Camp Darby non è solo una invadente presenza nel territorio toscano. Camp Darby è la base di supporto e partenza per crimini internazionali che hanno insanguinato e insanguinano mezzo mondo ma è anche il crocevia per le trame dei servizi segreti che hanno insanguinato l'Italia. Ce n'è sarebbe abbastanza per chiudere questa come ogni altra base militare.

A. Varo



Contenuti UNa storia in edicola archivio comunicati a-links


Redazione: fat@inrete.it Web: uenne@ecn.org