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Da "Umanità Nova" n. 3 del 27 gennaio 2002
Ricordando...
Vernon Richards (Vero Recchioni)
Vernon Richards (Vero Recchioni)
Come ricordato dal "Times" del 12 dicembre 2001 in un lungo necrologio, Vernon
Richards è stato per oltre 60 anni una delle più significative
figure del movimento anarchico sia della Gran Bretagna che del mondo intero.
Prolifico scrittore e tenace editore ha prodotto giornali, opuscoli, antologie
e alcuni libri.
In Italia il suo nome è legato soprattutto all'importante e profondo
lavoro sugli Insegnamenti della rivoluzione spagnola (1936-1939), edito a
Pistoia nel 1974. In questo testo, stampato da Aurelio Chessa dell'Archivio
Famiglia Berneri con l'aiuto finanziario del compagno V. Vallera, si analizza
la sconfitta degli enormi sforzi degli anarchici spagnoli mettendo in evidenza
le incongruenze della collaborazione governativa in nome dell'antifascismo e
gli effetti ambivalenti del "culto dell'organizzazione". In effetti Richards
offrì una chiave di lettura storica e teorica, di tipo radicalmente
antiautoritario, che influenzò, e influenza tuttora, il giudizio
sull'esperienza spagnola di molti militanti anarchici, e non solo in Italia.
La sua vita fu segnata dalla lotta libertaria in Spagna, sia attraverso la
fondazione e la gestione del foglio bimensile "Spain and the World", con la
collaborazione di Max Nettlau e di Emma Goldman, sia in quanto nel 1937 si era
unito con la figlia di Camillo Berneri da poco assassinato, Maria Luisa
(deceduta prematuramente nel 1949).
Nato il 19 luglio del 1915, Vero Recchioni aveva conosciuto il primo arresto, e
la conseguente espulsione, per attività politica a Parigi, dove aveva
contribuito a fondare, nel 1935, il giornale antifascista "Italia Libera".
Aveva poi assunto il nome inglese con il quale è stato noto
internazionalmente, poco prima di conseguire la laurea in ingegneria civile nel
1939. Era uno dei pochi figli di immigrati italiani, e per di più
"sovversivi", ad accedere all'università. In effetti i suoi genitori, e
suo padre Emidio in particolare, erano stati i sostenitori del lungo esilio di
Malatesta a Londra e avevano aiutato molti compagni attraverso il proprio
negozio di alimentari, conosciuto come "King Bomba", nel popolare quartiere di
Soho. Anch'essi avevano aderito attivamente al movimento anarchico per circa
mezzo secolo.
Come ingegnere ferroviario non era militarizzabile durante la Seconda guerra
mondiale e, ad ogni modo, si era dichiarato obiettore di coscienza. Finì
comunque in carcere per tutto il 1945, insieme a due compagni, per la
propaganda antibellicista svolta anche attraverso il nuovo giornale "War
Commentary". Furono accusati, e condannati, per cospirazione e incitamento alla
diserzione. Per un'apposita disposizione legale, la moglie Maria Luisa, non
poté essere condannata.
Dal 1946 riprese la pubblicazione del giornale "Freedom", fondato nel 1886 da
Piotr Kropotkin ma sospeso nel 1932, e vi partecipò con un ruolo spesso
decisivo, fino al 1965. Animò anche la "Freedom Press", forse la casa
editrice più importante in lingua inglese per decenni, curando gran
parte del lavoro organizzativo e scrivendo personalmente vari testi, tra i
quali in italiano apparve Errico Malatesta. Vita e idee, edito nel 1968, sempre
da Aurelio Chessa, stavolta con i fondi del compagno Porro. Altri testi furono
l'antologia degli articoli di Maria Luisa Berneri (Neither East Nor West, 1952)
e un suo ricordo appassionato della giovane compagna scomparsa. Si
dedicò altresì a pubblicare raccolte di articoli apparsi in
"Freedom", su temi centrali come il parlamentarismo ( The Impossibility of
Social Democracy, 1978), il disarmo nucleare (Protest Without Illusion, 1981)
nonché i succosi numeri monografici del trimestrale "Raven", dedicati a
questioni di attualità, di storia e di teoria. Nel 1991 un numero di
"Raven" ospitò vari materiali del convegno internazionale "Est,
laboratorio di libertà", svolto a Trieste l'anno prima.
Dagli anni '40 aveva sviluppato un notevole interesse per la fotografia come
testimonia l'opera George Orwell at home, uscita nel 1998, un omaggio al grande
scrittore, suo amico personale.
Dal 1965 risiedette nel Suffolk, qualche decina di km. a Nord Est di Londra,
per dedicarsi all'agricoltura con il metodo organico e alla coltivazione
specializzata e sperimentale di frutta e verdura esotiche, pur mantenendo
contatti con anarchici di mezzo mondo anche per finanziare le attività
di "Freedom" e di "Freedom Press". Da alcuni anni, dopo la morte della sua
compagna Peta Hewetson, si era ritirato in una casa di riposo.
Con la sua scomparsa, avvenuta il 10 dicembre 2001 a 86 anni, il movimento
anarchico internazionale perde un compagno attivissimo che, oltre a tutto, con
la stessa esperienza personale, costituiva un ponte ideale e militante tra
l'anarchismo di Malatesta e Berneri e le giovani generazioni.
Claudio Venza
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