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Da "Umanità Nova" n. 5 del 10 febbraio 2002

Un corteo blindato
New York: contro il World Economic Forum

Il due febbraio una grande manifestazione ha attraversato New York: le notizie che riportiamo sono tratte da documenti dei gruppi che la hanno organizzata, apparsi su A - Infos

Le cose cominciano in modo completamente pacifico. C'erano moltissimi poliziotti intorno alla piazza, ma la loro presenza non modifica l'atmosfera di festa di Columbus Circus, dove almeno un migliaio di manifestanti si erano dati appuntamento per raggiungere il corteo di "Riprendiamoci le strade". Al centro della piazza teatranti di strada recitavano la parodia dei miliardari, consegnando soldi falsi ad ognuno per chiedere di andarsene. Su un angolo i membri del gruppo Chicago Dan picchiavano su latte e piatti di metallo e cantavano in spagnolo in solidarietà con il popolo argentino. Intorno alla piazza, un gruppo di samba di circa 25 persone riscaldava la folla, preparandosi a condurre il corteo attraverso Central park per congiungersi al concentramento del AWIP che si era dato appuntamento tra la 59a e la 5a strada. C'era un gruppo di solidarietà con i palestinesi, tutti con la kefia, un gruppo di anarchici e spezzoni di black bloc che camminavano tutti insieme lentamente attraverso il parco per ricongiungersi al corteo autorizzato. Ma quando questa folla pacifica condotta da molti pupazzi, tra cui un dragone di almeno 15 metri, è arrivata all'incrocio in cui si doveva ricongiungere con il corteo, la polizia ha violentemente caricato lo spezzone dei black bloc che era però mescolato a tutto il resto del corteo e che non dimostrava alcuno spirito aggressivo. Quasi tutti i black bloc erano a viso scoperto, nessuno di loro aveva bastoni, solo un paio avevano scudi di plastica. Ma l'ordine ai poliziotti antisommossa era chiaro: attaccare preventivamente. Almeno una quarantina di persone sono state arrestate, in dispregio al bel pubblicizzato accordo che questo era un corteo autorizzato e una zona franca. Anche per questo molti erano venuti pensando di non correre il rischio di essere arrestati e tutti i gruppi dell'azione diretta si erano accordati per una manifestazione pacifica. Da quel momento in poi il corteo è stato pesantemente scortato dalla polizia su tutto il percorso; ad ogni incrocio centinaia di poliziotti in divisa da antisommossa erano ammassati per impedire a chiunque di allontanarsi dal percorso, deviandolo e rallentandolo e fermandolo ad ogni movimento per loro sospetto. Ci sono volute circa quattro ore alla coda del corteo per arrivare al concentramento finale. La polizia aveva sequestrato l'impianto voce per cui il comizio non si è tenuto.

Il corteo del AWIP (Another World Is Possible - Un altro mondo è possibile) doveva essere un corteo permesso, legale e non violento. Tutte le organizzazioni coinvolte, dai pacifisti ai gruppi più militanti avevano raggiunto un accordo su questi parametri. La polizia invece aveva fatto circolare segnali che per loro la cosa non sarebbe stata così, la dimostrazione era la massiccia mobilitazione delle forze di polizia ed una campagna su tutti i media per gettare discredito sulla mobilitazione e per intimidire i partecipanti: questa era una delle motivazioni che aveva spinto gli organizzatori a chiedere una massiccia partecipazione.

Ci sono momenti cruciali, dicevano gli organizzatori, nella storia di un paese, incroci in cui la storia sceglie una via piuttosto che un'altra: questo secondo gli organizzatori del corteo è uno di quei momenti. Quella di sabato doveva essere più che un'ulteriore protesta contro una delle istituzioni globali. Era una dichiarazione del diritto della gente a contestare il corrente sistema in toto.

Per gli organizzatori questo corteo doveva indicare un percorso verso un mondo diverso. "Perché noi non possiamo essere al sicuro in un mondo in cui sempre più ricchezza è concentrata in sempre meno mani e dove la solidità del potere è garantita dalla polizia e dal potere militare dello stato. Più l'egemonia rimane incontestata, più diventa senza pudore."

D'altra parte anche l'ACC (la Convergenza Anticapitalista) dando indicazione di partecipare al corteo sosteneva che nessuna richiesta dovesse essere fatta al WEF perché non si può domandare il diritto di vivere in libertà e dignità ai nostri legislatori: la loro esistenza come potenti è legata al rendere la nostra libertà e la nostra dignità cose impossibili. Ma tutto questo può essere cambiato solo se noi rifiutiamo di vivere nella paura, e solo se ci rendiamo conto che il potere dei nostri legislatori può mantenersi unicamente sul terrore, e che oggi governo e terroristi stanno giocando la stessa partita.

Tra l'altro ACC risponde nel suo comunicato alle asserzioni degli organizzatori del WEF, che dichiarano di averlo organizzato a NY per aiutare la popolazione della città in crisi, invitandoli anziché ad aiutare i newyorchesi dandogli un lavoro temporaneo come ascensoristi, autisti, addetti alle mense e lasciando qualche dollaro di mancia, a cessarne lo sfruttamento e a rinunciare, per esempio, agli interessi bancari, a farsi pagare i conti delle carte di credito, al pagamento delle auto, alla riscossione degli affitti degli studenti. Concludono il loro comunicato dicendo che è per questo che come anarchici non si limitano alla richiesta della cancellazione del debito internazionale, che letteralmente toglie il cibo dalla bocca dei bimbi affamati, ma anche della cancellazione del debito personale, perché, come dicono, "se i padroni dicono di volerci aiutare, la piantino di toglierci i soldi." E va anche sottolineata la posizione della WSA (Workers Solidarity Alliance): il meeting della WEF è in realtà il Consiglio dell'Amministrazione della Capitale Mondiale S.p.A, che deve discutere come modificare o razionalizzare il sistema economico mondiale in modo da mantenere il potere, i profitti ed i privilegi a quelli che già li hanno. Ed è per questo che invitano i lavoratori ad abbandonare le grandi organizzazioni sindacali americane i cui leader stanno partecipando come invitati al meeting, con l'illusione di potere portare a casa ancora qualche briciola da quelli che stanno disputandosi l'intera torta. Tutto questo è legato al fatto che i leader del movimento dei lavoratori americano in realtà pensano che i loro interessi finali siano intimamente collegati al successo del capitalismo globale, per cui mentre partecipano alle marce di protesta, continuano a stare seduti al tavolo del capitale accontentandosi delle briciole. Ed è per questo che il WSA rivendica la propria visione di una comunità umana senza padroni o burocrati, dove il lavoro è autorganizzato dai lavoratori stessi e l'organizzazione sociale è basata sulla democrazia diretta. "Per raggiungere questa visione noi invitiamo a costruire un movimento dei lavoratori senza leader professionali, organizzato scavalcando i falsi confini del commercio, del posto di lavoro, dell'industria, della nazione, dove si lotta per una miglior vita oggi e per un nuovo mondo domani. Noi chiamiamo questa visione anarchismo unionista o sindacalismo, ma il nome è meno importante del contenuto. Invitiamo tutti i lavoratori a partecipare al corteo!"

Traduzione e rielaborazione di DDT



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