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Da "Umanità Nova" n. 5 del 10 febbraio 2002

inform@zione

Processo ad un nonsottomesso
Il 1 marzo 2002 Orazio Plantone, nonsottomesso di Massafra (TA) verrà processato presso il Tribunale di Udine per Rifiuto del servizio militare.
Dovendosi presentare nel settembre del 1998 al 7mo reggimento "Cuneo" di Udine, mandò al suo posto una dichiarazione con la quale si rifutava di sottomettersi sia all'obbligo del servizio militare che di quello del servizio civile sostitutivo.
Condannato con decreto di condanna nell'ottobre 2000 a 90 giorni di carcere convertiti in 6.750.000 lire di multa, ha deciso di opporsi alla condanna, non essendo intenzionato a pagare per la sua libertà.
La nuova udienza si terrà con la modalità del rito abbreviato.
Cassa di solidarietà antimilitarista
www.ecn.org/cassasolidarietantimilitarista

Parma Libertaria
Sabato 26 gennaio si è tenuta la presentazione del libro di Gianni Furlotti "Parma libertaria", presso l'Istituto Storico della Resistenza, organizzata dal gruppo anarchico "A. Cieri" e dall'Ateneo Libertario.
Oltre le più rosee previsioni l'affluenza: circa 120 persone sono confluite sia per l'interesse rispetto al tema sia per il ricordo sempre vivo del compagno Furlotti, deceduto qualche tempo fa, personaggio d'enorme cultura e spessore umano.
Dopo un intervento introduttivo di Massimiliano Ilari del locale gruppo anarchico, hanno parlato Maurizio Antonioli (Università di Milano), Roberto Spocci (redazione di "Dalla parte del torto", Luigi Di Lembo (Università di Firenze), Franco Bertolucci (BFS), Andrea Ferrari (FAI di Reggio).
Gli interventi, molto interessanti dal punto di vista storico, hanno confermato l'immagine di una città, Parma, che storicamente è sempre stata di tendenze ribelli, soprattutto nelle zone più popolari.
Il libro è servito anche per riscoprire personaggi che la storia ufficiale ha sempre volutamente dimenticato, che invece soprattutto nell'ambito locale sono state figure importantissime.
Per gli interessati, informiamo che sarà presto messa in circolazione una video cassetta con le parti più significative dei vari interventi. Da segnalare il boicottaggio dell'iniziativa da parte dell'Assessorato alla Cultura.
anarcomax

Bologna sabotato il centro di detenzione per immigrati
Bologna - Sabotato il centro di detenzione per immigrati
Continua la lotta contro il razzismo e le leggi del governo.
Circa 70 sono le denunce annunciate come risposta repressiva all'azione di sabotaggio contro il centro di detenzione di via Mattei, a Bologna, che si é svolta venerdì 25 gennaio. Un centinaio di compagni ha attaccato e sabotato il centro di "permanenza temporanea". Sono state divelte delle cancellate, delle recinzioni, é stato reso inutilizzabile l'impianto elettrico e quello idrico; sono state distrutte le telecamere del servizio di sorveglianza interna; i muri interni ed esterni si sono riempiti di scritte contro il razzismo e le leggi liberticide del governo.
L'iniziativa é stata presa all'interno del Social Forum bolognese, con la partecipazione anche di compagni da fuori Bologna con l'immancabile Luca Casarini. Una volta tanto, però, commentiamo le sue gesta con approvazione. All'iniziativa hanno preso parte anche alcune decine di compagni anarchici.
Non poteva mancare il finale con manganellate da parte della celere che ha attaccato i manifestanti con la scusa della necessità di identificare i partecipanti all'iniziativa. Nonostante la presenza di parlamentari e consiglieri regionali, provinciale e comunali di Rifondazione e dei Verdi, la carica della celere é stata abbastanza dura. Ferma é però stata la risposta dei compagni che hanno impedito qualsiasi fermo. Chi ha preso più botte di tutti é stato Vincenzo Rossetto, dirigente Digos, che é stato preso a calci e manganellate dai suoi colleghi inferociti per la resistenza opposta dai compagni e, evidentemente, scambiato per uno di questi.
Al di là dell'aspetto di denuncia sul funzionamento dei CPT quest'azione ha avuto l'innegabile merito di sabotare concretamente la struttura e quindi metterne in discussione la prossima apertura.
Ci auguriamo che questa esperienza venga accolta e moltiplicata per la distruzione di tutti i luoghi di detenzione. In regione sono annunciati altri due CPT (Modena e Rimini) rispetto ai quali la giunta regionale dovrà dare assenso politico.
Per scongiurare questa epidemia di azioni dirette é sceso in campo l'apparato repressivo statale. Oggi non sappiamo a chi e per cosa siano state formalizzate le denunce. Si parla di danneggiamenti. La destra di governo chiede a gran voce che la denuncia contesti la devastazione dei locali del carcere. Tale reato prevede l'arresto.
E' in preparazione, a Bologna, una manifestazione nazionale per ribadire l'opposizione alle leggi Martelli-Turco-Napolitano-Bossi-Fini e in solidarietà ai compagni denunciati. Si pensa alla fine di febbraio (dopo lo sciopero del 15 prossimo).
Redb



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