unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n. 6 del 17 febbraio 2002

Porto Alegre
Anarchici pestati ed arrestati

La polizia di Porto Alegre arresta, picchia selvaggiamente e accusa di resistenza un gruppo di anarchici. Questa notizia, che non è stata riportata da nessun quotidiano, è stata diffusa da un compagno italiano dell'Indipendent Media Center - Indymedia.

Piero, il "reporter" di Indymedia, casualmente presente, ha potuto filmare e diffondere in rete l'accaduto.

Al corteo di inaugurazione del Word Social Forum hanno preso parte, con un proprio spezzone indipendente, anche diverse centinaia di anarchici che si sono poi staccati per occupare una casa abbandonata. Circondati dalla polizia, hanno bloccato con barricate gli accessi della strada, per effettuare l'occupazione. Dopo poco meno di un'ora la casa è stata spontaneamente abbandonata perché le condizioni dell'edificio non consentivano il suo utilizzo. I compagni si sono quindi riuniti al resto del corteo.

Al termine del corteo si diffonde la notizia che una ventina di anarchici erano stati fermati ed arrestati dalla polizia mentre si stavano recando alla manifestazione. Una delegazione si dirige verso la caserma in cui erano trattenuti i compagni per verificare la situazione; prima di raggiungerla incontra 19 dei fermati che erano stati duramente picchiati. La ventesima, una ragazza di vent'anni era stata trattenuta e portata al commissariato 1. Intorno alle 20,30 un gruppo di 40 anarchici e tre rappresentanti di Indymedia si dirigono al posto di polizia. All'improvviso una volante della polizia federale passa a forte velocità in mezzo ai manifestanti e, sebbene la provocazione non venga accolta, un poliziotto spara ripetutamente. Piero dice di "aver potuto sentire distintamente almeno 4 colpi (esplosi) probabilmente da un fucile a pompa. Una cinquantina di agenti in tenuta antisommossa circonda i manifestanti, ne manganella parecchi e procede a perquisizioni. Qui, scrive Piero, "ti piazzano un fucile alla tempia per perquisirti". Dopo una lunga trattativa, ad un amico della ragazza arrestata ed ai tre "giornalisti" viene permesso di recarsi al commissariato. Lì, dopo 50 minuti di trattative ottengono la liberazione della compagna che trovano in lacrime per le botte ricevute. Naturalmente, come sempre avviene in questi casi, la compagna era stata accusata di aggressione.

Mortisia



Contenuti UNa storia in edicola archivio comunicati a-links


Redazione: fat@inrete.it Web: uenne@ecn.org