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Da "Umanità Nova" n. 6 del 17 febbraio 2002

Parigi
In sciopero da tre mesi da McDonald's

Il 24 ottobre 2001 al Mc Donald's che si trova all'incrocio del boulevard de Strasbourg e del boulevard St. Denis, in pieno centro di Parigi, il gestore del ristorante annuncia il licenziamento di 5 salariati (dei "manager"), tra cui un delegato sindacale della CFTC (Conféderation des Travailleurs Chrétiens). Contemporaneamente sporge denuncia contro ignoti, per furto. Un milione di franchi sarebbe sparito dalla cassa. Guarda caso i licenziati stavano per costituire una sezione sindacale e avevano intenzione di presentarsi per le elezioni dei delegati.
Lo stesso giorno i dipendenti del ristorante rispondono mettendosi in sciopero. Il ristorante cessa così ogni attività.

In Francia Mc Do è in forte crescita: più di 900 ristoranti funzionano alla fine del 2001; nel 2000 conta già 35000 dipendenti e quotidianamente un ristorante accoglie in media 1400 clienti, con un giro d'affari di 11,5 miliardi di franchi (17,5 milioni di euro). Il sistema dominante è quello del franchising, che permette Mc Do con un contratto di quasi-esclusiva, di controllare marchio, prezzi, forniture, qualità, recuperando una percentuale che varia tra il 12 ed il 25%, mentre gli investimenti restano a carico del gestore. Scarica così tutti i costi di gestione e soprattutto la possibilità di conflitti con i dipendenti.

Il sistema è congegnato d'altra parte in modo tale che difficilmente dei conflitti possono svilupparsi. Vengono assunti quasi esclusivamente salariati molto giovani, a tempo parziale (3200 F netti) per 87 ore mensili - la sera, il fine settimana - e più raramente a tempo pieno (5200 F); uno "swing manager" (di fatto un caposquadra) a seconda del livello guadagna tra i 5600 e i 6500 F per un tempo pieno, fino ad arrivare a un "manager" che guadagna 8000-8500 F). Ovviamente la tredicesima non esiste. Il turn over è consistente, dato che i ritmi e la flessibilità di fatto degli orari non consentono a chi studia di reggere contemporaneamente studio e lavoro per più di pochi mesi. La maggioranza lascia il lavoro per continuare gli studi, ma dato il livello alto della disoccupazione, sempre più numerosi sono quelli che abbandonano gli studi per continuare a lavorare e quindi scalano la gerarchia interna per avere un salario che gli permetta di sopravvivere.
Il reclutamento sposa in generale le caratteristiche del quartiere e le équipe hanno una grande coesione interna: si esce insieme, i rapporti sono tra l'amichevole e il paternalista, i rompiscatole sono in generale spinti ad andarsene prima di creare problemi. La coesione è un fattore importante della produttività elevata che viene richiesta. In poche parole è un sistema in cui l'organizzazione sindacale è vista come il fumo negli occhi e le lotte si contano sulle dita di una mano.

Ma nel nostro caso è proprio il sentimento dell'ingiustizia subita che rovescia la forza del padrone trasformandola nel fattore che scatena la lotta. I dipendenti sono amici, si conoscono bene e sanno che le accuse sono pretestuose. Quasi tutti si impegnano fin dal primo minuto in una lotta che dura ancora.

Se la CGT ha dato una mano sul piano logistico, è con la costituzione di un comitato di sostegno più largo ed aperto che la lotta si dà i mezzi per continuare: raccolte di firme, spettacoli, concerti di solidarietà, assemblee cittadine, manifestazioni di piazza, collette. Il 11 dicembre, il gestore del ristorante in sciopero cerca di approfittare dell'assenza dei dipendenti per effettuare dei lavori di ristrutturazione, e in risposta il ristorante viene occupato. Inutile dire che dopo cinque giorni, guardandosi in cagnesco con i vigilantes mandati da Mc Do, il gestore rinuncia.
Ma quello che probabilmente ha garantito la continuità della lotta è stata la serie di occupazioni e blocchi di vari Mc Do parigini fatta un sabato dopo l'altro, per più di tre mesi. Ha permesso di entrare in contatto con salariati che a loro volta si sono messi in sciopero, anche se in modo più episodico. Ha permesso di far conoscere ai clienti, alla popolazione ed ai media la lotta e le sue ragioni e nell'insieme è stata accolta con grande simpatia e comprensione. Volantini in inglese, tedesco, spagnolo, italiano, arabo e russo, hanno contribuito a spiegare i motivi dello sciopero agli immigrati ed ai turisti. Ovviamente non mancano screzi e alterazioni con clienti aggressivi, ma nel complesso la gente tende ad incoraggiare gli scioperanti.
Questo sostegno attivo ha permesso di raccogliere in dicembre i soldi per garantire agli scioperanti un sostegno di circa 1000-1500 F a testa (con una maggiorazione per chi aveva famiglia) e in gennaio è stato assicurato quasi al doppio. Il che rappresenta una boccata d'ossigeno per delle persone che vivono con salari già bassi in tempi normali. In provincia le azioni di solidarietà si sono moltiplicate in varie città; in Germania sono stati effettuati dei volantinaggi in varie città della Ruhr e le cronache d'informazione sulla lotta circolano ormai in tutta Europa. Se non fosse abbastanza evidente questo è un invito anche per voi a effettuare azioni di solidarietà, volantinaggi, manifestazioni, boicottaggi ed a informare il comitato di sostegno di quel che avete fatto.
Qual è stato l'atteggiamento del gestore (e della direzione di McDonald's France, ufficialmente solo "osservatrice" ma che nei fatti scrive la musica)? All'inizio, certi salariati hanno ricevuto delle minacce; poi, parallelamente alle trattative in corso con i rappresentanti sindacali, ci sono stati tentativi di corruzione di alcuni dipendenti. E comunque queste "trattative", se hanno mostrato la disponibilità dei salariati a trovare un compromesso, hanno messo in evidenza l'assenza di una "cultura" della gestione dei conflitti da parte di Mc Do. Infatti hanno proposto una riassunzione (con perdita dell'anzianità) dei licenziati - dandosi la zappa sui piedi e ammettendo implicitamente l'inconsistenza delle loro accuse - ma hanno rifiutato la richiesta principale degli scioperanti: la reintegrazione di tutti i licenziati, nel pieno rispetto dei loro diritti.
Nel frattempo l'ispezione del lavoro ha annullato il primo licenziamento e la settimana scorsa la magistratura del lavoro (i prud'hommes) ha annullato quelli dei due dipendenti che avevano portato il loro caso davanti a question giuridizione, condannando il padrone a pagare 152 euro al giorno in caso di non applicazione.
Vittoria simbolica importante, ma per Mc Do sono noccioline. Ovviamente il padrone ha fatto appello.

Questa pagina è stata curata dalla redazione di Parigi di Collegamenti-Wobbly. L'articolo "La lotta di Mc Do ci interessa" è stato tradotto da Le Monde libertaire n. 1267 del 7-13 febbraio 2002. Per eventuali contatti scrivere a: chdegouttiere@hotmail.com



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