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Da "Umanità Nova" n. 7 del 24 febbraio 2002
Dalla tragedia alla farsa 2
Pesaro: Primario assolto per i 9 morti in corsia
Il processo di Pesaro si è chiuso come previsto. Secondo il giudice
Andreucci l'ematologo Guido Lucarelli non è responsabile dell'epidemia
di epatite che, tra il '97 e il '98, uccise nove pazienti (e ne contagiò
altri due) nel suo reparto dell'ospedale "San Salvatore". La pm Maria Letizia
Fucci aveva chiesto tre anni per omicidio plurimo colposo, bollando la vicenda
come un caso gravissimo di "malasanità". Ma la sentenza del giudice
Vincenzo Andreucci ha rivoltato tutto: il contagio in ospedale ci fu, il virus
venne ritrovato anche a distanza di mesi (e nonostante l'avvenuta "bonifica",
riconosce il magistrato), però "la contaminazione ambientale non
è provata". La bozza di motivazione letta in aula ritiene invece
"plausibile" l'ipotesi accreditata da Lucarelli, quella di un sabotaggio
organizzato dai suoi "nemici storici". Peccato che l'indiziato numero uno non
possa più risponderne: schiacciato dai sospetti, additato in
città come il "mostro", il portantino Claudio Guiducci si è
impiccato nel giugno del '98.
E' piena di risvolti politici anche la storia del complotto del portantino
Guiducci, alla cui diffusione ha contribuito anche il figlio di Lucarelli, il
noto giallista Carlo. Il presunto untore era un delegato della Cgil e mezza
sinistra - dal sindacato a Rifondazione ai Verdi al circolo N. Papini- è
scesa in campo per difenderlo. Le accuse contro di lui e contro un biologo,
Massimo Valentini (anche lui della Cgil), si basavano, infatti, sulla
testimonianza di un'altra portantina, legata a Lucarelli, che a distanza di
mesi infarcì di dettagli incredibili un racconto pieno di
contraddizioni. Era stata presentata come un'informatrice dei carabinieri, ma
poi gli stessi militari dell'Arma l'hanno definita inattendibile. Al giudice
Andreucci, però, non è bastato.
Lucarelli è un medico di fama internazionale, pioniere dei trapianti di
midollo osseo. Nel reparto di ematologia che ha diretto per trent'anni arrivano
leucemici e talassemici da mezzo mondo. Ma è sopratutto un personaggio
potente, al centro di una rete politico-affaristica di tutto rispetto: una
volta era amico di Craxi, oggi vanta appoggi a destra e (un po' meno) a
sinistra e nel frattempo non ha perso il sostegno (interessato) dell'industria
locale, a cominciare dalla Berloni (cucine) principale sponsor del "San
Salvatore" del ministro della sanità di Berlusconi, Girolamo Sirchia,
che ha appena incoronato Lucarelli direttore del nuovo centro di talassemia. Il
governo, ha promesso il viceministro dell'economia Mario Baldassarri di An, ci
metterà una quarantina di miliardi, poi lascerà il fardello di
oltre 300 miliardi, alla regione Marche, che non ne vuol sapere perché
è già alle prese con un deficit spaventoso. Questo intreccio
incredibile di interessi, parte dal assoluzione annunciata di Lucarelli,
passando per il progetto della scuola di talassemia, pianificata a Genova
durante i giorni del G8, (l'obbiettivo della scuola è quello di vendere
specializzazioni e cure in cambio di commesse e appalti) per arrivare alla
sponsorizzare del vice ministro Baldassarri come candidato delle destre alla
presidenza della regione Marche.
Circolo Culturale N. Papini, Fano
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