Da "Umanità Nova" n. 8 del 3 marzo 2002
Livorno: brutta aria ai cantieri navali
Sulle spalle dei lavoratori
In questi giorni, la situazione della Cooperativa
Cantiere Navale Fratelli Orlando ha visto nuovi sviluppi.
L'amministratore delegato Angelo Rosi, indicato dalla Lega delle Cooperative,
ha diviso i creditori per fasce sulla base dell'importo del credito vantato, e
ha convocato i componenti di ciascuna fascia a riunioni specifiche in cui
illustrare il piano di rientro, che prevede lo scaglionamento dei pagamenti in
varie tranche, l'ultima delle quali scadente alla fine del 2003. Naturalmente,
assieme alla proposta di consolidamento, sono stati messi a disposizione la
situazione patrimoniale al 31/12/01, i budget 2002 e 2003, i flussi finanziari
che dovrebbero consentire alla cooperativa di saldare i propri debiti.
Abbiamo cercato di capire quale fosse l'esatta situazione patrimoniale del
Cantiere Navale Fratelli Orlando Scarl.
Dall'indagine effettuata è risultato che non esistono atti nei confronti
di tale società, quali ipoteche e simili; che dalla cessione di ramo
d'azienda effettuata dalla Fincantieri nel 1995 sono pervenuti alla Cantiere
Navale Fratelli Orlando Scarl solo una parte dei beni immobili su cui insisteva
lo stabilimento di Livorno; che tali beni sono stati conferiti nella quasi
totalità alla Società Orlando Investimenti Spa in data 27
dicembre 2001, sulla base di una perizia giurata del Tribunale
di Livorno.
In particolare,
1) nelle delibere del Consiglio di Amministrazione della Cantiere Navale
Fratelli Orlando Scarl, che hanno dato mandato al presidente di costituire
l'Orlando Investimenti Spa, veniva messa in luce l'improrogabile
necessità di dare attuazione al porto turistico, di cui l'Orlando
Investimenti deve diventare lo strumento.
2) La perizia di stima ex art. 2343 CC determina il valore del ramo d'azienda
conferito nel seguente modo:
Attività
Terreni: Lire 14.076.138.800, euro 7.269.719,00
Fabbricati: Lire 12.400.868.320, euro 6.404.514,00
Impianti e attrezzature: Lire 552.299.718 euro 285.239,00
Avviamento: Lire 199.999.264, euro 103.291,00
Totale attività: Lire 27.229.306.102 euro 14.062.763,00
Passività
Debiti Vs fornitori: Lire 7.800.000, euro 4.028,36
Debiti Vs dipendenti: Lire 139.356 euro 71,97
Totale passività: Lire 7.939.356, euro 4.100,33
Saldo: Lire 27.221.366.746, euro 14.058.662,67
Dal calcolo effettuato dal perito non è chiaro se il ramo d'azienda
conferito è relativo a tutta l'attività del Cantiere Navale o
solo all'attività di diporto. Se riguarda tutta l'attività,
c'è da domandarsi come mai, nella situazione patrimoniale non siano
stati calcolati i debiti e i crediti derivanti dalle attività di
costruzione e riparazione navale; se riguarda solo l'attività di
diporto, c'è da domandarsi con quali beni immobili la Società
Cantiere Navale Fratelli Orlando coop a rl continuerà l'attività
cantieristica.
3) La Orlando Investimenti S.p.A. è stata costituita il 27 dicembre 2001
tra le società Cantiere Navale Paolo Orlando soc. coop. a r.l. e
Cantiere Navale Fratelli Orlando soc. coop. a r.l. La società ha per
oggetto principale la realizzazione, l'ampliamento, il completamento e/o la
gestione di approdi turistici e per l'attività di diporto. Fra i membri
del Consiglio di Amministrazione c'è anche Angelo Rosi.
Appare subito evidente che la realtà è ben diversa da quella
illustrata ai creditori:
- la situazione debitoria del Cantiere Navale Fratelli Orlando non è
gravata da ipoteche, però la costituzione della società Orlando
Investimenti SpA sottrae ai creditori la garanzia patrimoniale costituita dai
beni del Cantiere conferiti alla nuova società. La credibilità
degli attuali dirigenti appare, quindi, gravemente compromessa
- La garanzia dell'adempimento ai propri obblighi da parte del debitore viene
elusivamente dai flussi generati dall'attività cantieristica,
attività che per ora non è nemmeno sufficiente a garantire i
nuovi debiti generati; tanto è vero che la seconda tranche di pagamento
relativa agli ordini emessi per l'ultimazione delle navi in costruzione, che
doveva avvenire il 20 febbraio, è slittata al 5 marzo.
I rapporti fra debitori e creditori ci interessano solo per le ripercussioni
che hanno sulle condizioni dei lavoratori. Innanzi tutto l'esperienza
cooperativa presenta un bilancio negativo:
- le centinaia di dipendenti dello stabilimento di Livorno della Fincantieri si
sono ridotti a solo centocinquanta soci;
- fin dalla costituzione delle cooperative, i soci hanno dovuto sacrificare
parte del salario, rinunciando ad indennità che pure avevano con la
Fincantieri;
- i soci dimissionari stanno ancora aspettando il rimborso della quota sociale,
anch'essa congelata per mancanza di fondi.
Al momento attuale non esistono garanzie sull'ultimazione delle navi e sul
proseguimento dell'attività cantieristica.
Mentre i dirigenti del Cantiere si lanciano in nuove e lucrose speculazioni, si
profila un nuova emergenza che debitori e creditori non esiteranno a scaricare
sul reddito dei lavoratori.
Capelli tinti
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