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Da "Umanità Nova" n. 9 del 10 marzo 2002

Migranti a Parma
Retate e deportazioni

Proprio mentre la "civiltà" occidentale celebra la propria superiorità in quanto culla dei diritti umani universali (rivendicando il diritto a bombardare per promuoverli) in Italia calano le tenebre della barbarie.

Si ripete a Parma il copione già visto in numerose altre città italiane: perquisizioni, retate e deportazioni colpiscono cittadini immigrati anticipando l'approvazione definitiva della proposta di legge Bossi-Fini.

Numerosi in questi giorni i casi di "sparizioni" sia nel comune di Parma che nella provincia.

A queste si aggiunge la "brillante" operazione del 21 febbraio. 19 le persone deportate, Rom macedoni, tra le quali alcuni bambini, inseriti nel percorso scolastico, colpevoli di attentare alla sicurezza pubblica per il solo fatto di essere Rom.

Come d'abitudine l'irruzione nel campo nomadi avviene all'alba. All'intervento, oltre alle forze "dell'ordine" partecipano i vigili del Comune di Parma e la solerte Croce Rossa Italiana, che mette anche a disposizione tre pulmini per il trasferimento immediato all'aeroporto di Fiumicino dove un aereo li attende, destinazione Skopje.

Viene fatto sapere che sono stati coniugati rigore e umanitarismo, in quanto durante il viaggio da Parma a Roma i militi della Croce Rossa hanno provveduto a cambiare i pannolini ai bambini e a rifocillare gli adulti... per preparali meglio ad affrontare la guerra.

Sabato l'operazione di pulizia viene completata con l'abbattimento delle abitazioni dei Rom, baracche in un campo non autorizzato, perché la città non ne è provvista; vengono abbattute anche quelle di chi ha il diritto al soggiorno, di chi ha permesso di soggiorno e lavoro.

Il signor Ibraimov è a Parma da anni, un manifesto del volontariato lo ritrae già due anni fa sottobraccio con Marco Revelli. Ha il permesso di soggiorno, un lavoro regolarissimo ed una famiglia con tre figli minori. Da tempo ha chiesto una casa al Comune di Parma. La mitologica "Agenzia casa" del Comune non l'ha aiutato. Poteva vivere soltanto in una roulotte, sua, al campo nomadi. La sera del 21 febbraio è tornato a casa... tutto distrutto dalle ruspe. Gli è rimasta solo la chiave della roulotte.

Sul giornale locale del 24 febbraio il sindaco Ubaldi rivendica l'intervento: operazione contro i clandestini, il campo di Marano non era "dignitoso", poco igienico. Meglio abbattere.

Famiglie con minori e mogli in stato di gravidanza hanno perso l'unico riparo che avevano.

Un altro fatto, risalente agli stessi giorni, porta a dubitare che il Comune di Parma intenda "trovare situazioni più dignitose" per i rom con regolare permesso di soggiorno.

È il caso della signora Demir. Una famiglia di 6 persone, anche loro, strana coincidenza, Rom macedoni, però richiedenti asilo e residenti in un appartamento nel centro di accoglienza di B.go Retto, venerdì sera si allontanano da Parma, destinazione Napoli, sebbene a Parma abbiano eletto il loro domicilio, alla Questura di Parma abbiano il loro permesso di soggiorno e al momento della loro richiesta d'asilo abbiano indicato Parma come città ove ricevere le comunicazioni inerenti la loro pratica di rifugiati.

Perché una famiglia che ha pieno diritto dalla legge a rimanere a Parma, che si trova in una casa d'accoglienza, improvvisamente "decide" di andare "altrove", presumibilmente in un campo nomadi mettendo a rischio addirittura la procedura per l'asilo?

La famiglia esibisce una lettera al Comune di Parma, non materialmente scritta dalla famiglia, nella quale si legge "il suo impegno a lasciare la citata struttura di B.go Retto entro il prossimo lunedì 25 febbraio, comunica anche che stante l'impossibilità di trovare altre soluzioni abitative in loco è intenzionata a trasferirsi a Napoli."

Testuali parole. Per non esservi di peso andiamo via.

È da notare che il Comune di Parma partecipa al Programma Nazionale Asilo, con un finanziamento molto alto per il Comune di Parma (circa 250 milioni di lire), programma che ha l'unica motivazione di sostenere ed accogliere i richiedenti asilo.

Denunciamo quello che ci sembra un atteggiamento persecutorio del Comune di Parma verso la popolazione Rom e invitiamo a seguire con attenzione gli eventi dei prossimi giorni, perché le notizie sull'organo di stampa locale lasciano presagire altre operazioni di bonifica, per usare le parole della Gazzetta.

Comitato Cittadino Antirazzista - Parma



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