Da "Umanità Nova" n. 10 del 17 marzo 2002 Il naufragio dell'informazione...sono già in viaggio per la Sicilia le salme dei dodici clandestini annegati...". Così si esprime l'ignara mezzobusta al Tg3, mentre dà lettura della solita velina. Nemmeno da morti, nemmeno dopo la morte terribile che ha chiuso la loro vita di disperazione, questi uomini e queste donne hanno diritto a uno status che non sia quello dell'esclusione e dell'emarginazione. Prima ancora di aver potuto approdare sul nostro nobile suolo, erano già clandestini. Ma clandestini di cosa, perdio! Sono convinto che la "giornalista" che ha letto la notizia, non si è neppure resa conto di quanto fossero ignobili le parole che le scorrevano davanti agli occhi. Ma questo, invece che discolparla, ne evidenzia la miseria morale e le inesistenti capacità professionali. Tutto il dibattito politico di questi giorni verte sui ridicoli girotondi, di cariche e poltrone, concernenti la Rai. E la nostra libertà, presente e futura, sembra legata a quello che deciderà, d'ora in poi, un tale chiamato Baldassarre. Non credo che ci sia tanto spazio perché le cose possano peggiorare. MoM
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