Da "Umanità Nova" n. 11 del 24 marzo 2002
Become your media!
Roma 16 marzo: il corteo dei media indipendenti
Ieri, il 16 marzo 2002, c'è stato un bellissimo corteo per le strade di
Roma per gridare ad alta voce il diritto di tutti ad una comunicazione libera,
decentrata ed indipendente. Became your media, si leggeva sui manifesti.
"Tu sei il media, la tua testa la redazione, il tuo pc la tua sede". Quasi a
sottolineare una felice schizofrenia comunicativa che invade come un virus
mutageno i nostri corpi e le loro estensioni artificiali.
Alle 15 eravamo ancora in pochissimi a P.za Esedra. Tutti baciati da uno
splendido e accecante sole marzolino, mentre qualcuno vendeva fischietti,
qualcuno indossava nasi rossi e Makaia faceva interviste usando uno strano
microfono sul quale troneggiava Bart Simpson.
Quella mattina un treno di 300 milanesi fiorentini e bolognesi era partito alle
sei da Milano.
Tutti aspettavamo curiosi i due lunghi autocarri che erano stati allestiti al
Forte Prenestino dai promotori della manifestazione, Radio Onda Rossa e
Indymedia. L'entrata in piazza è stata spettacolare, sul camion della
radio, colore predominante il rosso, un grande microfono che captava tutte le
voci della città per poi rimandarle in collegamento alla radio. Sul
camion di Indymedia un enorme telecamera, manovrata dal nostro supereroe
preferito, SuperVideo, unico tocco di arancione in mezzo ad uno stilosissimo
nero indyano. Tutti infatti sul carro avevano le magliette nere con il logo di
indymedia e le vendevano insieme ad autoadesivi e spillette tramite un
ingegnoso distributore. Sul camion c'era una nutrita rappresentanza umana che,
ridendo oscillano e barcollando ad ogni frenata, aumentava man mano che si
avanzavamo nel percorso. Inoltre erano stati allestiti nove monitor, come un
muro, ed appena si è fatto buio sono entrati in funzione collegati ad
una magica consolle video mobile dove un candido e tanti bolognesi si
affaccendavano a mixare immagini, parole e colori.
Il corteo si è mosso compatto da p.za Esedra verso le cinque di
pomeriggio.
C'era l'orchestra in testa, c'era il carro, della Torre, di altremappe, del
bluecheese, il corteo era corto ma estremamente denso e compatto che quasi non
ti muovevi. Mai sentita prima una concentrazione simile di belle energie.
Infoxoa regalava le sue pubblicazioni, volavano adesivi e volantini. Non si
contavano le telecamere e le macchinette fotografiche, e sebbene sia cosa
comune vedere sciami di telecamere ai cortei, questa volta era diverso,
perché era il loro corteo, e sembravano davvero in festa.
C'erano ragazze vestite da Tv elettrodomestica: "Sii la tua televisione",
c'erano ragazze vestite di soli nastri magnetici, impressionabili e sensibili
come la pellicola, c'era un manipolo di valorosi superoi con i mantelli neri e
le maschere da folletti mediatici che correvano rapidi tra la folla e i
cartelloni pubblicitari detournando ogni angolo con colla e manifestini
indyani.
All'altezza di santa Maria Maggiore, er toretta impazzava dal camion di
indymedia con luzy l e corry x ai controlli. Fatine pink danzavano felici sotto
alle casse. Gli ululati di energia mediatica libera si sprigionavano su tutta
la città.
A p.zza Vittorio mentre facevo un po' di riprese mi sono imbattuta in due
splendide fatine mediatiche, avevano le ali di farfalla fatte di plasitica nera
bruciata, impressionabili anche loro come pellicola, correvano leggere come uno
sciame con le loro grandi colorate e misteriose telecamere in mano. Se ti
sceglievano tra la folla cominciavano e volarti attorno come mille farfalline,
poi fuggivano ancora. La gente era felice di farsi circondare dai media
indipendenti. Perché la tecnologia è un po' magia, e queste
creature leggere sono le figlie di mondi possibili, portano messaggi di vita e
non di morte, non ti rubano l'anima ma ci giocano insieme. Io le ho riprese un
poco con la mia telecamera e loro si sono accorte, così ci siamo odorate
a vicenda per conoscerci.
Siamo arrivati al concentramento finale quando oramai era buio, questa
bellissima energia rapida e leggera che ci ha accompagnato per tutto il corteo
si sprigionava alta con fumi luci e colori attorno al Colosseo. I camion si
sono parcheggiati e tutti si sono messi a danzare. Il camion della radio
mandava collegamenti da ROR, si parlava del corteo del giorno prima a
Barcellona, e intanto un enorme televisione mongolfiera si alzava sopra Roma
per far vedere a tutti che la comunicazione è libera, vola alta.
Siamo attanagliati tutti nella morsa di una realtà di guerra, una ferita
che appartiene al mondo intero e che ci indebolisce ogni giorno di più.
Ma questi maghetti dai capelli viola, e queste fate impressionabili credono in
altri mille mondi possibili e li stanno costruendo a partire dalla
comunicazione, dal parlarsi, dal guardarsi e raccontarsi tutti insieme.
Voglio ringraziare tutti per aver creato questo bellissimo evento, e bacio
quelle fate e quei maghi che tra poco partiranno per portare i loro corpi
mediatici e organici sul ciglio della ferita che gli dei della guerra hanno
aperto in Palestina.
Una compagna
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