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Da "Umanità Nova" n. 12 del 7 aprile 2002

Disinformazione di Stato
Scajola e il gruppo TNT

Era la notte tra il 9 e il 10 agosto scorso, quando una bomba ad alto potenziale attorno alle 3,35 esplose danneggiando in modo rilevante la struttura muraria del Tribunale di Venezia. L'indomani era prevista una visita di Berlusconi nel capoluogo veneto ed erano passati soltanto venti giorni dai fatti di Genova.

I giornali, sia locali che nazionali, si gettarono subito sull'attentato certi della sua matrice "anarco-insurrezionalista", mentre arrivarono varie quanto fantasiose rivendicazioni tra cui una siglata Falange Armata e una NTA (Nuclei Territoriali Antimperialisti).

Parlando tra compagni veneziani, l'ipotesi dell'attentato "di sinistra" appariva subito alquanto improbabile per varie ragioni: l'ora in particolare e il luogo - il famoso e frequentato Ponte di Rialto - potevano infatti determinare delle vittime innocenti tra i turisti o i tanti veneziani ancora fuori in quell'afosa notte estiva (ben 33 saranno i testimoni interrogati dagli inquirenti). E poi c'erano da considerare gli stretti controlli polizieschi in città, in previsione dell'arrivo del capo del governo.

Il magistrato incaricato dell'indagine, il giudice Felice Casson, all'inizio fu molto avaro di dichiarazioni ad effetto, ma dopo aver ritenuto del tutto attendibili le rivendicazioni pervenute, giunse all'emissione di due ordini di cattura verso due personaggi legati all'estrema destra (Forza Nuova e Veneto Fronte Skinhead), uno di 27 e uno di 28 anni, e alla denuncia nei confronti dei due carabinieri di servizio al tribunale accusati di violata consegna e falsa testimonianza.

Ad inchiodare i due camerati, peraltro non particolarmente lucidi, è stata l'iniziale testimonianza di due anziani che li avevano notati sul luogo dell'esplosione e, successivamente, una perizia tecnica che ha rivelato tracce di tritolo sugli abiti di almeno uno dei due che attualmente si trovano indagati per strage.

Queste le cronache giudiziarie, eppure a livello istituzionale l'attentato di Venezia continua ad essere attribuito agli anarchici (si veda il recente rapporto Europol al Consiglio d'Europa) o ai fantomatici NTA (vedi le dichiarazioni in parlamento del ministro Scajola il 20 marzo dopo l'uccisione di Biagi).

Il solito complotto "comunista", evidentemente: quando mai i fascisti hanno messo delle bombe?!

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