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Da "Umanità Nova" n. 14 del 21 aprile 2002
Una calda primavera
Milano
Manifestazione bagnata manifestazione fortunata!
È terminata da poco la manifestazione del sindacalismo di base a Milano. Piazza Cairoli, un'ora prima dell'appuntamento già brulicava di persone. Alle 10,15 circa una piazza incapace ormai di contenere la marea di gente che continuava ad arrivare prendeva la via della sua visibilità. Dopo circa due ore di sfilata Piazza Duomo era piena (nonostante una pioggia battente avesse accompagnato il corteo )
Se dovessimo dare credito alle fonti della questura eravamo 50.000,(cinquantamila) ma data l'abitudine dei questurini di minimizzare qualsiasi manifestazione antigovernativa, abbiamo il dovere di dubitarne.
Il colpo d'occhio durante il corteo era impressionante, operaie, operai, giovani anziani sfilavano insieme contro il Governo Berlusconi e contro l'abolizione dell'art. 18, ma non solo.
Le parole d'ordine lanciate in questi mesi da tutto l'arcipelago del sindacalismo di base (CUB, RDB, COBAS, ecc.) hanno cominciato ad attecchire .
La memoria va al primo sciopero nazionale unitario del sindacalismo di base, Roma 15 febbraio 2002 chiave di volta della riuscita di quella di oggi.
Non si vuol certo negare con questo, quanto quella schifezza d'uomo e la sua banda di impresentabili che sono al governo e i loro degni padroni confindustriali abbiano contribuito ad un diffuso bisogno di "giustizia" e di lotta impersonata oggi dai sindacati confederali con in testa la CGIL.
Si tenta di cavalcare oggi il disagio sociale, cercando di far dimenticare che la situazione del mercato del lavoro, delle pensioni, della scuola ha altre paternità che vanno ricercate per onestà intellettuale nella politica del cosiddetto centro-sinistra e nella filosofia della concertazione del sindacalismo confederale.
Le leggi e gli accordi sul lavoro in affitto, la riforma della scuola, la riforma della previdenza, la legge Turco-Napolitano e queste sono solo una piccola parte, purtroppo hanno altre paternità .
La ricchezza dei contenuti che le persone esprimevano nel corteo rendevano giustizia della capacità di esprimere solidarietà con il mondo circostante, nei luoghi di lavoro, con il problema dell'immigrazione, sulla sanità, sul problema della casa, con le popolazioni oppresse sia dai bombardamenti che dalla schiavitù della fame e della sete.
In tutto questo un ruolo importante è stato svolto dalla Federazione Anarchica Italiana, presente anche oggi con circa un migliaio di compagni soprattutto arrivati dalla Lombardia e dal Piemonte. Gli anarchici puntuali e sensibili alle problematiche irrisolte della questione sociale presenti sia nell'organizzazione specifica che dentro il sindacalismo di base portano come sempre al centro del problema dell'autogestione e del conflitto con il potere, la delega e le sue lusinghe.
Passi avanti dobbiamo farne ancora molti ma crediamo che siamo sulla buona strada.
A.D.
Firenze
Solo nel primo pomeriggio gli immancabili turisti sono tornati ad impadronirsi della città in quanto per tutta la mattina il centro storico, ma non solo quello, di Firenze è stato riempito dagli striscioni e dalle bandiere dello sciopero generale.
L'appuntamento toscano rivestiva, all'interno della geografia delle manifestazioni previste per il 16 aprile, una particolare importanza in quanto proprio in questa città era previsto il comizio del segretario uscente della Cgil che da qualche tempo a questa parte è diventato il leader carismatico della sinistra riformista italiana.
Ma la scadenza era diventata, anche per tale motivo, un nuovo banco di prova per il sindacalismo di base e l'area sociale rivoluzionaria che, dopo il successo dello sciopero generale autoorganizzato di febbraio, non poteva certo mancare questo appuntamento.
E le previsioni, non solo quelle meteorologiche, sono state favorevoli un po' a tutti: da una parte i sindacati di stato hanno riempito i diversi cortei previsti con - ma non ci possiamo giurare - qualche centinaio di migliaia di persone e dall'altra il sindacalismo "alternativo" è riuscito a portare in piazza più di diecimila compagni che hanno sfilato dietro le bandiere dei vari Cobas, Rdb e Cub. Pochi gli slogan, coperti dalla musica di tre sound system, diverse le bandiere palestinesi e quelle del PRC.
Lo spezzone anarchico, preceduto da uno striscione con la semplice scritta "Anarchia", si è collocato in coda a questo lungo corteo. Dietro di esso si è raccolto un folto gruppo composto da più di un centinaio di compagni e compagne anarchici provenienti da tutta la regione. La diffusione della stampa, altri due striscioni e tante bandiere rossonere segnalavano la nostra presenza alla manifestazione che si è poi conclusa in Piazza SS Annunziata con un comizio che ha visto anche l'intervento di un compagno di Pisa.
Caotico Info (Pisa)
Genova
Difficile quantificare. In queste occasioni si ha sempre una percezione limitata e soggettiva della partecipazione a manifestazioni e comizi. Comunque oggi c'era parecchia gente in piazza nei cortei che hanno percorso la città, forse un po' meno di quanto ci si aspettava, ma almeno 30-40.000 persone. Due gli appuntamenti principali per i confederali (Stazione Brignole e Stazione Marittima), uno quello per il sindacalismo di base e le forze dell'antagonismo sociale e di classe (Piazza della Commenda). Quest'ultimo corteo, che raccoglieva oltre a CUB e COBAS, anarchici, autonomia di classe, spezzoncini del Social Forum (Forum sindacale) e di R.C. e i Disobbedienti, vedeva, sui tremila circa partecipanti, una buona partecipazione di lavoratori e una quota consistente di studenti. Per quanto riguarda il nostro settore di corteo, aperto da uno striscione nero con la storica scritta "Né servi né padroni", finiva per raccogliere qualche centinaio di persone. Prima e durante il corteo abbiamo distribuito un volantino (dal titolo: Non sindacare, Ribellati!) che criticava la ristrettezza e l'ambiguità delle motivazioni dello sciopero confederale. Il corteo del sindacalismo di base si chiudeva in Piazza Matteotti verso mezzogiorno. Dalla adiacente Piazza De Ferrari, dove c'era il comizio confederale, altri lavoratori (forse estenuati dalla retorica del segretario confederale di turno) raggiungevano la nostra piazza, portando il presidio finale ad una buona consistenza.
Alcune note telegrafiche: la sensazione è quella di aver partecipato ad un evento border line tra la ritualità di tanti scioperi e una nuova voglia di lottare a tutto campo. Non ci sono indizi precisi che da oggi si diano le basi per un nuovo ciclo di lotte a breve termine, ma la sensazione è che, se come prevedibile, a fronte di qualche concessione formale i confederali torneranno al tavolo della concertazione, una fetta sempre crescente di lavoratori non concederà più loro cambiali in bianco. E non sarebbe poco, almeno come primo passo.
Sam Raimi
Padova
La grande manifestazione regionale di Padova ha visto almeno 60 mila lavoratori in piazza (secondo gli organizzatori 100 mila), in rappresentanza del milione di scioperanti in tutto il Veneto.
Dopo che nella prima mattinata erano stati effettuati picchetti ai cancelli di numerose fabbriche padovane ed erano state bloccate con il silicone decine di agenzie di lavoro interinale, i manifestanti si sono radunati in Piazza Stazione FS e in Prato della Valle per poi confluire verso Piazza Insurrezione che è risultata presto intasata dalle persone, mentre rilevanti gruppi di forze dell'ordine presidiavano banche e altri "obiettivi sensibili".
La composizione vedeva preponderante la partecipazione operaia, ma anche del pubblico impiego, degli immigrati e degli studenti, mentre le bandiere politiche e sindacali si confondevano in una contaminazione unitaria non sempre plausibile, tanto che la presenza di uno sparutissimo drappello della Liga Veneta col segretario Comencini alla testa ha potuto sfilare indisturbato con le sue bandiere col Leone di S. Marco e un paio di cartelli contro il loro ex-amico Maroni.
Buona la presenza, seppur minoritaria, del sindacalismo di base (RdB-CUB, CUB Scuola, Cobas, ORSA, etc.), mentre come al solito quella dei "Disobbedienti" che hanno avuto qualche problema col servizio d'ordine di Cgil-Cisl-Uil nel momento in cui hanno deciso di collocarsi nel mezzo del corteo ha seguito il consueto copione esibizionista di "movimento dei movimenti".
Infine, quasi in coda al corteo partito dalla Stazione, da segnalare un nutrito spezzone del CPO Gramigna di Padova dietro cui o nei pressi si sono raccolte altre realtà anticapitaliste, compagni vari ed anche qualche bandiera rosso-nera.
UN reporter
Napoli
Per lo sciopero generale del 16 aprile, a Napoli, sono stati indetti due cortei: da piazza S. Francesco sono partiti CGIL, CISL e UIL. I sindacati di base, la Rete No Global, i disoccupati, gli studenti e gli anarchici si sono mossi da piazza Mancini (concentramento storico delle manifestazioni napoletane), luogo che è stato causa di grosse tensioni nei giorni precedenti che hanno messo in dubbio il nostro corteo. La presenza dei due cortei nasceva dall'esigenza da parte del sindacalismo di base di prendere le distanze dalla politica concertativi dei sindacati statalisti, che hanno visto sicuramente una presenza maggiore rispetto ai venticinquemila della nostra manifestazione. Ciò, a nostro avviso, non va visto come una sconfitta, ma piuttosto come una radicalizzazione della politica del movimento, che nasceva dalla lotta contro la globalizzazione e che oggi prosegue dettata dall'esigenza di rivendicare dal basso i propri diritti negati. La manifestazione è stata anche un'occasione per lanciare un I maggio di lotta e autorganizzazione. La presenza dei compagni anarchici è stata caratterizzata da uno striscione, dalla distribuzione di un volantino, dalla vendita di "Umanità Nova" e "Contropotere", giornale autoprodotto dal Gruppo Anarchico Contropotere.
Alcuni compagni Anarchici di Napoli
Bologna
Se uno sciopero non basta ne faremo una catasta. Con questo slogan diverse centinaia di compagne e compagni anarchici hanno partecipato alla manifestazione dei sindacati di base nella giornata dello sciopero generale a Bologna.
10.000 i lavoratori e le lavoratrici autorganizzate che hanno sfilato in un corteo autonomo e alternativo a quello dei sindacati di stato (UGL compresa). Erano presenti Cobas, Slai, RdB-CUB, USI, con delegazioni anche dalle città della regione. Da Modena, Reggio, Parma e Imola sono intervenuti anche un centinaio di compagne e compagni anarchici.
Ampia la diffusione del volantone "Azione Diretta", buona la diffusione della stampa; il nostro pezzo di corteo si apriva con un multicolorato striscione "Rivoluzione Internazionale, contro tutte le guerre, liberà e giustizia sociale".
Ampia era, comunque, la presenza delle compagne e dei compagni anche nei rispettivi spezzoni sindacali a testimonianza del radicamento sociale dell'anarchismo proprio nei settori di classe maggiormente consapevoli e combattivi.
Da notare come questa manifestazione assuma ancora maggiore forza e valenza dato che l'area social forum si é accodata alla CGIL, spaccando anche le componenti studentesche che sono scese in piazza.
Non é certo sui numeri che si misurano le ragioni ma, anche oggi, le ragioni dell'antagonismo sociale, dell'autorganizzazione dal basso, del rifiuto delle politiche di concertazione e di coogestione sono state rappresentate, senza ambiguità, da decine di migliaia di persone.
Redb
Palermo
Si è svolta a Palermo martedì 16 aprile in occasione dello sciopero generale una grande manifestazione dei sindacati di base e di classe.
Più di quattromila persone si sono unite nel gridare il proprio NO alle sciagurate politiche di questo governo in materia di lavoro, sanità, istruzione e fisco, contro le deleghe sull'articolo 18 e per la sua estensione a tutti i lavoratori, contro le manovre concertative di CGIL-CISL-UIL che in questi anni hanno falciato i diritti dei lavoratori trovando nei precedenti governi di Centrosinistra l'adeguata sponda politica.
Confederazione Cobas, Cub-RdB, Slai Cobas, UCS sindacato autonomo ferrovieri, e tante altre sigle del sindacalismo di base nonché gruppi, associazioni e soggetti dell'antagonismo in Sicilia hanno attraversato le vie di Palermo in un corteo che si è sciolto davanti il teatro Massimo con un comizio finale. Hanno trovato naturalmente posto nella protesta le ragioni del popolo palestinese, le ragioni dei disoccupati e dei senza-casa, di tutti i precari pronti oggi come nel futuro ad estendere e moltiplicare le occasioni di lotta e di rivendicazione.
Importante e visibile la presenza degli anarchici e dei libertari con le loro bandiere all'interno del corteo, impegnati in una massiccia diffusione della pubblicistica anarchica (volantone FAI, volantini Federazione Anarchica Siciliana ecc.) per ribadire l'assoluta consonanza con le ragioni dello sciopero e della protesta e per promuovere l'autorganizzazione delle lotte.
Ancora una volta, dopo le recentissime iniziative contro la conferenza sull'e-government, i lavoratori, i disoccupati, i giovani, gli immigrati di Palermo e della Sicilia sono tornati in piazza a dire la loro!
Federazione Anarchica Siciliana - Nucleo "Giustizia e Libertà
Roma
Alcune centinaia di lavoratori della scuola hanno partecipato alla manifestazione sotto il Ministero dell'Istruzione indetta dall'Unicobas Scuola. La C.I.B. UNICOBAS, che ha indetto sciopero generale di tutti i comparti per l'intera giornata del 16 aprile, ha inteso caratterizzare la mobilitazione dei lavoratori della scuola con una specifica manifestazione, affiancando alla piattaforma intercategoriale le questioni più scottanti del settore scuola, su cui sono stati già fatti 4 scioperi dallo scorso autunno (riforma dei cicli, tagli agli organici, diritti sindacali, riforma degli organi collegiali, meritocrazia, finanziamento delle private).
La manifestazione si è conclusa con un comizio. Unicobas in piazza anche in Ancona, Taranto e Vittoria (RG) nell'ambito delle iniziative del sindacalismo di base.
P. N.
Oltre 50.000 persone hanno preso parte al corteo dei sindacati di base da piazza Esedra a piazza S. Giovanni. Significativa la presenza, alla vigilia tutt'altro che scontata, di lavoratori dalla provincia.
Scarsa la presenza dell'area social forum, che ha optato per il corteo dei sindacati di stato.
Interessante la presenza dell'area libertaria caratterizzata da un buon numero di bandiere rosse e nere. Questo risultato, sommato a quelli provenienti dalle altre città conferma il radicamento dell'autorganizzazione sindacale, capace di raccogliere su una piattaforma anticoncertativa consensi che confermano la natura non episodica del grande successo dello sciopero del 15 febbraio.
ma reporter
Ancona
Ad Ancona si è tenuto in piazza Roma un presidio organizzato dall'USI Marche. Il presidio era aperto dallo striscione: "sindacalismo di base - contro: l'arroganza dei padroni, le guerre degli stati, la concertazione - per l'autogestione" Più tardi i compagni presenti al presidio si sono uniti agli altri sindacati di base (Cobas, RdB, Sincobas, Unicobas) dando vita (insieme al social forum) ad un corteo di circa 500 persone che, anziché entrare nella piazza dov'era previsto il comizio confederale, è proseguito per le vie del centro concludendosi con dei blocchi stradali alle entrate del porto.
M. K.
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