Da "Umanità Nova" n. 17 del 12 maggio 2002
Primo Maggio in Francia
Piazze antifasciste
Sono anni che la giornata del Primo Maggio non è più una giornata
di mobilitazioni sociali e sindacali in Francia. Quest'anno è venuta a
cadere dopo il primo turno delle elezioni presidenziali del 28 aprile. Il
contesto è inedito in questo paese: il rappresentante del Front
National, partito fascista e xenofobo, è risultato secondo al primo
turno. Il primo ministro socialista, Lionel Jospin, è stato dunque
eliminato e, con lui, tutta la sinistra francese. Il presidente della
repubblica Jacques Chirac (di destra) si è trovato come avversario Jean
Marie Le Pen.
Lo choc è stato immenso in tutto il paese, un vero trauma che ha
attraversato tutti gli strati della popolazione. Questo episodio della vita
politica francese ha legittimato il partito fascista. Non appena si sono
conosciuti i risultati,, si sono svolte delle manifestazioni spontanee a Parigi
ed in molte altre città: nei giorni seguenti centinaia di migliaia di
studenti hanno organizzato scioperi e manifestazioni importanti dappertutto in
Francia. Il movimento sociale nel suo insieme ha reagito e manifestato, ed ha
fissato una scadenza: il Primo Maggio sarebbe servito a far convergere le
opposizioni alla presenza di Le Pen nel secondo turno elettorale.
Era possibile indovinare l'ampiezza della mobilitazione, ma nessuno si poteva
immaginare che sarebbe stata così vasta: il Primo Maggio 2002,
più di 400 manifestazioni hanno avuto luogo in tutta la Francia. A
Parigi hanno sfilato 500.000 persone. Vi erano 50.000 manifestanti a Grenoble,
Lione, Bordeaux, 30.000 a Marsiglia, Montpellier, Tolosa... In totale la stampa
ha fornito la cifra di 1.500.000 persone in piazza contro la presenza fascista
al secondo turno elettorale. Non vi erano state mobilitazioni simili dal maggio
1968. E sebbene le manifestazioni erano ben inquadrate dai servizi d'ordine
sindacali, la stragrande maggioranza dei partecipanti antifascisti è
venuta spontaneamente. Si può dunque parlare di un movimento sociale
antifascista. Ora è certo che questi avvenimenti daranno senz'altro vita
ad una nuova generazione di giovani che si impegneranno in politica; l'avvenire
ci dirà se saranno sensibili alle idee libertarie.
I manifestanti erano di origini molto diverse, come diverse erano le loro
motivazioni. In effetti, fra poche settimane nuove elezioni si terranno per il
rinnovo dei deputati all'Assemblea Nazionale, e la sinistra francese spera di
beneficiare dello choc causato dal consistente punteggio di Le Pen per
mobilitare sul contraccolpo antifascista e vincere le elezioni. Nel frattempo
le manifestazioni hanno riflesso l'opinione maggioritaria secondo la quale per
salvare la Repubblica bisogna votare Chirac al secondo turno. Quest'opinione
del "fronte repubblicano" contro Le Pen è utilizzata sia a destra che a
sinistra. Ecco perché le bandiere francesi erano così numerose
nelle manifestazioni del Primo Maggio: l'adesione ai valori repubblicani ed il
riferimento alla bandiera, alla Marsigliese, alle istituzioni erano molto
forti. Per tutta questa gente non vi è alcun esame critico verso i
regimi parlamentari e alle istituzioni che permettono ai fascisti di
avvicinarsi al loro obiettivo: la presa del potere.
Dal canto suo, Jean Marie Le Pen ha riunito 20.000 persone e pronunciato un
discorso di due ore. Mai il FN aveva riunito così tanta gente per il
tradizionale appuntamento del Primo Maggio, ribattezzato "Festa di Giovanna
D'Arco" dai fascisti nell'intento di sottrarre la giornata simbolica al
movimento operaio rivoluzionario.
Non vi è stato alcun incidente da deplorare nel corso della giornata di
manifestazioni, a parte qualche aggressione commessa dai fascisti a Parigi.
Per gli anarchici il contesto è storico. Il Primo Maggio sono stati
presenti, talvolta in maniera massiccia (6.000 persone a Parigi), alle
manifestazioni. La parola d'ordine è: contro il fascismo bisogna
preparare la risposta sociale, di massa, poiché sappiamo che il fascismo
non sparirà per via elettorale. Senza lotte sociali, radicali, federate,
il fascismo non sparirà. Senza ripoliticizzazione della gente non vi
è soluzione alcuna contro la miseria, contro l'estrema destra.
Numerose persone sono convinte che la sinistra francese è responsabile
di questa situazione; la fiducia è svanita. Purtroppo nessun segno ci
perviene per pensare che una risposta popolare sia pronta per ribattere in
maniera anticapitalista ed antifascista: l'avvenire si presenta grigio. Gli
anarchici e anarcosindacalisti francesi non hanno studiato abbastanza gli
avvenimenti italiani per tirarne degli insegnamenti.
Abbiamo saputo che nella notte del 28 aprile alcuni individui hanno sparato tre
colpi contro la protezione di ferro della libreria della federazione anarchica
di Montpellier. L'attentato è accaduto in una città dove gli
anarchici federati rappresentano un polo importante di opposizione al fascismo
e al parlamentarismo. È cominciato il terrore fascista?
Daniel (gruppo Gard Vaucluse della FA) trad. A.Enne
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