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Da "Umanità Nova" n. 19 del 26 maggio 2002

Ricordando... Antonio Ruju

Antonio Ruju

Apprendiamo solo ora della morte, avvenuta il 25 gennaio, del compagno Antonio Ruju di Torino. Era nato nel 1911 a Tissi in Sardegna. Dopo un'infanzia poverissima, ben raccontata nella sua autobiografia "Dall'abisso alla vetta", entra nella Guardia di Finanza, ove apprende a leggere e scrivere, assaggia il primo caffè e calza un paio di scarpe.

Trasferitosi in Piemonte, prende parte alla Resistenza e, per la prima volta, entra in contatto con gli anarchici.

A Torino nell'immediato dopoguerra aderisce alla FAI. Nel 1965, con la nascita dei GIA da una scissione interna alla FAI, il gruppo "Errico Malatesta", cui apparteneva Ruju, opta per la nuova organizzazione. Dopo una decina d'anni il gruppo Malatesta di riavvicina alla FAI e Ruju si considererà aderente alla FAI sino all'ultimo dei suoi giorni.

Buon parlatore, affascinava il suo uditorio con storie tanto avvincenti da far perdonare una certa tendenza alla coloritura. Sempre impeccabilmente elegante, mostrava nell'eloquio e nei modi un percorso di emancipazione che era passato per l'ardua conquista di un buon livello culturale ma, al contempo si legava, con la scelta anarchica ad una volontà di liberazione universale.

Federazione Anarchica Torinese - Fai



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