Da "Umanità Nova" n. 23 del 23 giugno 2002 Non archivierete Carlo GiulianiSe non fosse che rischia di divenire il pretesto ufficiale per l'archiviazione dell'inchiesta sull'assassinio di Carlo Giuliani, prima dell'anniversario della sua morte, la sola idea che il colpo di pistola mortale sarebbe rimbalzato su un calcinaccio volante potrebbe sembrare una barzelletta di cattivo gusto. Dopo che per una settimana si era parlato di un colpo disgraziatamente rimbalzato sull'estintore, la nuova versione vuole accreditare un proiettile sparato verso l'alto ma deviato dalla sua traiettoria per l'impatto con un pezzo di muratura lanciato da un dimostrante. Ipotesi semplicemente demenziale, eppure sostenuta quasi con convinzione da quelli che confondono il giornalismo con la diffusione acritica delle veline del giorno. A costoro consigliamo di verificare cos'è un proiettile 9 parabellum, il calibro da guerra delle Beretta d'ordinanza in dotazione ai carabinieri, e controllarne la potenza e l'impatto su una lastra metallica; allora forse verrebbero sfiorati dal dubbio che non può essere stato deviato, per di più con un'angolazione verso il basso di oltre 90 gradi, da un calcinaccio vagante. Possono inventare quello che vogliono, ma ogni menzogna non fa altro che rafforzare la consapevolezza che Carlo Giuliani è stato ucciso dallo Stato, come denunciato anche da suo padre certo non sospettabile di estremismo. Che il colpo sia stato esploso senza mirare dal carabiniere Placanica o da un agente speciale con un'arma di precisione di piccolo calibro, come sembrava avvalorare l'autopsia autoptica, la sostanza non cambia. Questa verità scritta sui muri di ogni città vale molto di più di ogni sentenza di tribunale. Tanti altri e altre infatti, in quei giorni a Genova avrebbero potuto condividere la sorte di Carlo, tra decine di pallottole vaganti, autoblindo lanciate contro la folla, pestaggi e gas tossici. È bene tenerlo presente, nel momento in cui stanno saltando fuori improbabili perizie tecniche tendenti all'archiviare "per legittima difesa" l'incriminazione del carabiniere pistolero. Ancora una volta lo Stato si autoassolve, facendo passare per violento un ragazzo che voleva andare al mare ed invece è rimasto cadavere in quella piccola piazza intitolata ad un partigiano. KAS
"Il tuo Cristo è ebreo, la tua macchina è giapponese, la tua
pizza è italiana, la tua democrazia è greca, il tuo caffè
è brasiliano, le tue vacanze sono turche, i tuoi numeri sono arabi, la
tua scrittura è latina: e rimproveri al tuo vicino di essere
straniero?"
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