![]() Da "Umanità Nova" n. 27 del 1 settembre 2002 Bologna - 22 settembre: assemblea nazionale degli anarchici impegnati nel movimento dei lavoratoriPer l'iniziativa di agitazione sociale degli anarchici.
ASSEMBLEA NAZIONALE DEI MILITANTI ANARCHICI IMPEGNATI NEL MOVIMENTO DEI LAVORATORI A partire dalla discussione che si é sviluppata nel Convegno della FAI che si é svolto a Carrara il 15 e 16 giugno scorsi, la mozione conclusiva di quella discussione dava mandato alla commissione della FAI "la questione sociale" di organizzare un'assemblea nazionale delle compagne e dei compagni attivi nei movimenti di lotta e nelle esperienze dell'auto organizzazione sociale. Tale assemblea si terrà a Bologna il 22 settembre prossimo. Nei prossimi numeri di U.N. daremo l'indirizzo della sala dove si svolgerà l'assemblea. Intanto richiamiamo l'attenzione delle compagne e dei compagni alle tematiche in discussione. Centrale sarà la verifica dell'iniziativa assunta dal sindacalismo di base circa lo sciopero generale da proclamarsi in settembre (autonomo dalla CGIL) o in ottobre (distinto ma non distante dalla CGIL). Altra questione di rilievo sarà avviare delle forme organizzative specifiche che ci permettano di stare al passo con il movimento di lotta che, tutto indica, si estenderà e si rafforzerà in autunno. Gia nei mesi scorsi la presenza specifica degli anarchici agli scioperi generali di autunno, di febbraio e di aprile é stata significativa e visibile anche grazie alla massiccia diffusione dei volantoni "Azione diretta". Riteniamo che questa strada vada continuata ma, perché ciò sia possibile, é necessario un forte sostegno ed un forte impegno da parte di tutte e tutti. Nei movimenti di lotta e nelle pratiche di auto organizzazione si aprono degli spazi di iniziativa specifica di rilievo: per una sempre più diffusa e radicata, nonché radicale, autonomia del movimento operaio, l'azione anarchica può contribuire a far saltare le mediazioni e le cerniere politiche che vogliono ancora subordinare l'azione di classe agli interessi politici della casta dirigente di centro sinistra; costruire l'unità dei lavoratori e delle lavoratrici dal basse a livello locale significa rompere con le logiche dell'egemonia di questa o quella variante del sindacalismo di base; attaccare il padronato con scioperi, picchettaggi e manifestazioni diffuse per aprire degli spazi di reale contrattazione che mettano al centro delle vertenze aumenti salariali "decenti" e rivendichino una giustizia retributiva che faccia definitivamente tabula rasa delle politiche meritocratiche e professionalistiche; costruire dei comitati di lotta e delle strutture sindacali intercategoriali e infracontrattuali che permettano l'unità di azione ed una comune normativa ai lavoratori occupati negli stessi siti (siano essi dipendenti o interinali, atipici o in subappalto). Dentro questo movimento ed alla radicalità che saprà esprimere ci sono tutti i contenuti della lotta contro il governo. Il presidente "operaio" non ha aumentato le pensioni, vuole reintrodurre le mutue, proclama un'inflazione al 2% perché vuole tenere i salari a questo livello, vuole ulteriormente allungare l'attività lavorativa riducendo la pensione sia in termini di usufruibilità che di importi, vuole tagliare ulteriormente i servizi sociali. Dice che ha "finito i soldi". In realtà i soldi per lo stipendio dei parlamentari, dei consiglieri regionali, provinciali e comunali li ha già spesi; per il finanziamento della politica gli stanziamenti sono aumentati del 25%. I soldi per le missioni militari all'estero ce li ha (le spese per esercito e polizia sono aumentate del 7%). I soldi per le scuole private, per le parrocchie, per le cliniche private non mancano. Per affermare la libertà e la giustizia sociale é necessario far cadere il governo affinché non venga deliberata la legge finanziaria ed imporre, con un vasto movimento di lotta, una radicale inversione di rotta alle politiche antiproletarie e guerrafondaie dei governi che si sono alternati alla guida dello stato. Rispetto al nostro obiettivo delle rivoluzione sociale, del definitivo abbattimento dello stato e delle definitiva riappropriazione delle ricchezze sociali, questi sono indubbiamente degli obiettivi parziali ma, come ebbe a dire il buon Malatesta: "... per andare da qualche parte bisognerà pur incamminarsi ...". La direzione di marcia che saremo capaci di imprimere alla situazione ci dirà se andiamo dalla parte giusta. L'assemblea di settembre é un primo, parziale ma importante, appuntamento.
La questione sociale
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