Da "Umanità Nova" n. 28 dell'8 settembre 2002
Le ragioni dell'iniziativa anticlericale
L'abito nuovo dei bigotti
Dalla Mostra del Cinema di Venezia ci giungono notizie di rinnovate produzioni
che mettono al centro della sceneggiatura la critica delle istituzioni totali,
clericali e bigotte.
Nella scorsa stagione il cinema internazionale ho sfornato diverse produzioni
sul tema; non solo il cinema ma anche la saggistica e le letteratura in genere.
La produzione contemporanea, di cui si da un assaggio all'interno del Meeting
Anticlericale, testimonia la vivacità culturale del movimento di critica
del conformismo bigotto.
In tale conformismo non é presente solo una accondiscendenza per
l'esistente ma tale accondiscendenza viene giustificata sulla base di dogmi
spiritualistici.
Ciò permette a tale conformismo di non rappresentarsi come tale ma di
manifestarsi come alternativa all'esistente nella più classica delle
trasformazioni gattopardesche.
La migliore rappresentazione di questa tendenza si dà nella
realtà del movimento papalino di Comunione e Liberazione. Questi
apostoli del woytilismo anticonsumistico, anticapitalista, antiedonista (quindi
avversario ed estraneo ai tratti caratteristici dell'esistente) quando devono
tradurre in pratica i suoi dogmi di fede si schierano con quelle forze
politiche, economiche e culturali che fanno dei tratti caratteristici
dell'esistente la loro ragione di iniziativa. Forse, come il diavolo e l'acqua
santa, vi sarà una missione di redenzione? Misteri della fede!
Nella contemporaneità appare evidente l'unione sacra per l'esercizio del
potere temporale che permette a questi illuminati di essere protagonisti delle
più classiche pratiche di sottogoverno e di clientelismo politico.
Il recente meeting di Rimini ha dato la più fulgida rappresentazione di
questa realtà. Una realtà in apparente contraddizione con le
dichiarazioni del loro capo supremo rilasciate durante il viaggio di commiato
dalla sua terra natale, la Polonia. In quest'occasione il papa polacco ha
dovuto correggere la dottrina emanata nel corso degli ultimi venti anni e
cioè che non esiste l'eldorado del "mondo libero" per il quale si
é battuto; che fra il comunismo che lui ha sconfitto ed il capitalismo
per il quale si é battuto non vi sono quelle differenze sostanziali che
permettano ai milioni di fedeli di poter dire di aver "cambiato vita". Di
cambiar vita é capitato a qualche migliaio di dirigenti ma solo per
poche stagioni visto che, in Polonia come altrove, la casta dirigente del nuovo
corso é, al 90%, emanazione diretta della precedente.
Conversione del papa al socialismo? Secondo le necessità del momento!
La tanto decantata dottrina sociale della chiesa mette insieme i più
triti luoghi comuni, le più blande denuncie delle contraddizioni sociali
al fine di non compromettere la possibilità di allearsi, secondo le
convenienze, con le forze emergenti del dominio. Conformare, quindi, la sua
azione ai contesti, alle convenienze per esistere, nei secoli,
indipendentemente dai mutamenti politici, economici, sociali e culturali.
Per riuscire a perpetuare quest'azione é necessaria quella crosta
dottrinaria, dogmatica, trascendentale capace di sovrapporre all'esistente un
superiore disegno per perseguire il quale il conformismo é la pratica
della sopravvivenza, dell'alleanza con il potere, della possibilità di
rafforzamento delle proprie strutture.
Niente di nuovo sotto il sole! Niente di originale; la pratica (e la dottrina)
conformista non sono appannaggio esclusivo della cattolicità ma di tutti
i movimenti dogmatici. Il bigotto trevigiano (razza Piave) non si distingue dal
solerte funzionario cinese e nemmeno dal commerciante mussulmano se non per le
simbologie. La pratica e la funzione sociale del conformismo bigotto si replica
e riproduce immutata a tutte le latitudini e a tutte le longitudini.
L'iniziativa anticlericale si sostanzia nella critica di questa pratica e di
questa funzione in modi e termini che non sono, con ogni probabilità,
risolutivi ma rimangono essenziali per la demistificazione delle funzioni,
delle pratiche e delle strategie di dominazione.
W.S.
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