Da "Umanità Nova" n. 31 del 29 settembre 2002
Bologna: assemblea dei lavoratori anarchici
Iniziative per lo sciopero generale e oltre
L'iniziativa anarchica nel movimento operaio si é sostanziata
nell'assemblea che si é svolta a Bologna.
L'andamento del dibattito e la partecipazione ci permette di passare, senza
velleitarismi, da una fase esortativa ad una affermativa.
Quest'iniziativa c'è. Lo hanno dimostrato e testimoniato gli oltre 80
fra compagne e compagni presenti all'assemblea bolognese. Ciò,
nonostante lo sciopero dei treni abbia impedito a molti compagni di essere
presenti e nonostante che la presenza all'assemblea fosse in massima parte di
compagne e compagni che venivano dal Piemonte, dalla Liguria, dalla Lombardia,
dal Veneto, dal Friuli, dall'Emilia Romagna, dalla Toscana e dalle Marche.
Da un punto di vista della militanza sindacale erano presenti compagne e
compagni dell'USI, dell'Unicobas, della CUB, del sinCobas, della Lab e della
CGIL oltre, naturalmente, a compagne e compagni che svolgono la loro
attività di intervento sociale al di fuori delle organizzazioni
sindacali permanenti e strutturate.
L'assemblea ha assunto una serie di iniziative che porteranno la firma della
realtà delle "lavoratrici e dei lavoratori anarchici" con il supporto e
la partecipazione delle organizzazioni specifiche anarchiche della Federazione
Anarchica Italiana - commissione "la questione sociale" e della Federazione dei
Comunisti Anarchici.
Centrale e a immediata scadenza é stata la discussione sullo sciopero
generale del 18 ottobre. Tale sciopero é indetto, mediaticamente, dalla
CGIL ma é, parimenti, indetto dal sindacalismo di base (una riunione in
tal senso si era svolta il 21 settembre a Firenze) su proprie piattaforme, su
contenuti autonomi e con modalità di manifestazione anch'esse autonome.
È principalmente a questa realtà dell'autorganizzazione dei
lavoratori che gli anarchici guardano con simpatia, solidarietà e
partecipazione pur non sottacendo i limiti e le derive che caratterizzano anche
quest'esperienza.
Ma, nel contesto del dibattito, lo sciopero generale é stato assunto
come un giorno di lotta in cui gli anarchici esorteranno i lavoratori a
radicare e radicalizzare la lotta contro la guerra e le politiche di
dominazione globale, per forti aumenti salariali, per la conquista delle
libertà sociali, associative, sindacali, di assemblea, eccetera. Ha,
quindi, assunto concretezza la proposta di costituire, ovunque se ne diano le
condizioni, dei comitati per lo sciopero generale che sostengano le iniziative
in corso ma che, per certi versi, siano capaci di andare oltre il contingente
per impostare le condizioni non solo della radicalizzazione della lotta ma come
luoghi e strumenti per porre all'ordine del giorno l'unità, dal basso,
del movimento di lotta.
Gli strumenti operativi immediati che l'assemblea ha adottato sono stati:
1) un manifesto a diffusione nazionale che porterà la firma già
ricordata ed, in sintesi, i contenuti contro la guerra, per la lotta per il
salario e le libertà sociali, per la costituzione di comitati di
sciopero e di lotta e per lo sciopero generale; tale manifesto sarà
stampato a cura della FAI - Commissione "la questione sociale" e della FdCA nei
primi giorni di ottobre in modo da essere disponibile per l'affissione nelle
due settimane precedenti allo sciopero.
2) un volantone "Azione Diretta contro lo stato ed il capitalismo" che
riporterà, in termini più argomentati i contenuti del manifesto
con una ulteriore attenzione verso la questioni dell'immigrazione e della
precarizzazione sociale; tale volantone diverrà inserto di
Umanità Nova nei numeri del 13 e del 20 ottobre e verrà stampato
in tempi utili per una massiccia diffusione nelle manifestazioni di piazza del
18 ottobre.
3) la costituzione di 3 gruppi di lavoro su salario e libertà sociali,
sui contenuti ed i metodi dell'organizzazione operaia a prassi libertaria e per
coadiuvare e coordinare l'azione dei comitati di sciopero e di lotta.
4) l'indizione di una prossima assemblea nazionale da tenersi a Genova il 16 (o
17) novembre come momento di valutazione della fase e delle iniziative di lotta
in corso e per approfondire il dibattito sulle questioni di merito poste alla
discussione.
5) l'indizione di un convegno nazionale per fine febbraio, inizio marzo del
2003, a Livorno per l'elaborazione di un documento/piattaforma sulle proposte
organizzative degli anarchici al movimento operaio capace di superare il
dirigismo, la burocratizzazione e le, conseguenti derive autoritarie e
concertative.
Crediamo che quando i compagni e le compagne che non hanno avuto modo di
partecipare a quest'incontro, verificheranno la concretezza delle proposte e
delle iniziative potranno concordare con la valutazione che andiamo esprimendo
circa l'importanza dell'assemblea bolognese nel dare senso e forza all'azione
anarchica nel movimento operaio. Non consideriamo, ovviamente, l'assemblea
bolognese esaustiva della ricchezza delle esperienze dell'anarchismo sociale
ma, crediamo, possa essere considerata un sostanziale contributo alla sua
visibilità e propositività.
Nei prossimi numeri di Umanità Nova continueremo a dare conto dello
sviluppo del lavoro intrapreso sia attraverso comunicati operativi, sia
attraverso analisi e commenti sullo sviluppo del movimento di lotta.
Nel contesto di questa cronaca ci premeva mettere in evidenza gli aspetti di
più immediata operatività ma vogliamo, contemporaneamente,
testimoniare lo spessore delle questioni affrontate che non si limitano alla
giornata di agitazione e propaganda del 18 ottobre ma assumono in pieno il
ruolo rivoluzionario dell'agire anarchico nel movimento operaio. Ruolo
rivoluzionario che non vuole essere velleitario ma che intende misurarsi con lo
sviluppo del movimento di lotta e delle sue potenzialità di esercitare
la critica della politica non solo e non tanto su di un piano teorica ma nella
materialità dello scontro di classe nella quale ogni dolore provocato
alla controparte che ci vuole succubi e sudditi é un passo del cammino
che allarga la libertà di ciascuno e di tutti, cammino che alla
libertà di lottare aggiunge la libertà di esigere nella
prospettiva rivoluzionaria, appunto, secondo la quale la libertà non
é mai abbastanza.
Gli stessi elementi di "vertenzialità" rappresentati nella lotta per il
salario possono sviluppare, ed é nostra intenzione svilupparli, elementi
di trasformazione sociale contro la gerarchizzazione delle relazioni sociali
che si rappresentano nelle stratificazioni reddituali, di privilegio e di
potere.
Non ultimo la convinzione (anche qui un oltrepassamento fondamentale di logiche
"minoritarie") che l'apporto dell'anarchismo nel movimento dei lavoratori abbia
tutte le carte (contenuti, capacità organizzativa, presenza nelle lotte
e nelle esperienze dell'autorganizzazione, radicamento sociale e
radicalità di proposte) per essere una delle opzioni concrete che il
movimento operaio può assumere nell'oggi quotidiano per riprendere un
cammino di emancipazione interrotto proprio dalle derive stataliste,
autoritarie, burocratiche, concertative che ne hanno caratterizzato le
esperienze degli ultimi decenni.
Invitiamo tutte le compagne ed i compagni a sostenere in tutti i modi
quest'iniziativa e a sottoscrivere (indirizzando i contributi alla CdC della
FAI con causale "la questione sociale") per rendere possibile la produzione del
materiale e l'organizzazione degli eventi che ci siamo proposti.
"la questione sociale", Commissione della Federazione Anarchica
I recapiti organizzativi sono:
1) laquestionesociale@libero.it per la richiesta dei manifesti e dei
volantoni (a mezzo posta: la questione sociale, c/o FAM, viale Monza 255, 20126
Milano)
2) sindacale@fdca.it per il gruppo di lavoro su salario e libertà
sociali (a mezzo posta: C.P. 3400 - 16126 Genova Principe)
3) www.fal.livorno.it per il gruppo di lavoro sull'organizzazione
operaia (a mezzo posta Federazione Anarchica Livornese - Via Degli Asili 33,
57100 Livorno)
Sottoscrizioni per il manifesto ed il volantone: versamento sul c/c postale
ndeg. 12931556 intestato a Italino Rossi - C.P. 90 - 55046 Querceta (LU)
specificando nella causale "la questione sociale".
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