unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n. 32 del 6 ottobre 2002

La crociata antidroga di Berlusconi & C.
Il governo della cocaina fa guerra alla marijuana

"La cocaina è l'unica sostanza conosciuta che può permettere ad una persona di lavorare 16-18 ore al giorno, anche per lunghi periodi" (Louis Lewin, farmacologo)

"Tutti dovremo fare dei sacrifici (.) come li fa già ora il Presidente del Consiglio che tutti i giorni lavora ininterrottamente dalle 7,15 di mattina alle 2,30 di notte" (Silvio Berlusconi, Duce degli Italiani)

In Iran, a maggio, il Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (il governo di fatto del paese che formalmente è una repubblica parlamentare) ha proclamato con la massima solennità "la fine della tolleranza" in materia di droghe - e di hashish in particolare - e ha sguinzagliato i basiji (la milizia islamista forte di 400mila uomini, più privilegiati che fanatici) a caccia dei consumatori delle sostanze proibite. A Teheran e nelle principali città del paese si sono viste autentiche scene di caccia all'uomo con i basiji armati di bastoni che a centinaia invadevano scuole, università, mercati all'aperto, parchi pubblici, luoghi di ritrovo, arrestando e picchiando i giovani "devianti" identificati per il loro aspetto o perché riconosciuti come partecipanti ai movimenti di opposizione. La stretta proibizionista dei mullah ha avuto come evidente bersaglio proprio i giovani iraniani che negli ultimi anni hanno contestato la teocrazia islamica e hanno iniziato a chiedere la laicizzazione del paese.

Anche in Italia, da tempo, si sentono i rumori dei preparativi di una nuova guerra alla droga che probabilmente si tradurrà in una nuova normativa stile "tolleranza zero" l'anno prossimo, quando scadranno gli effetti del referendum del 1993 che ha sancito la fine delle sanzioni penali per i consumatori trovati in possesso di quantità superiori alla cosiddetta "dose media giornaliera" (che comunque continuano ad essere sottoposti a ritiro della patente e del passaporto, controlli periodici delle urine, obbligo di residenza etc). Per ora, la banda di fascisti, mafiosi, neonazisti in camicia verde e integralisti cattolici che ha preso il potere in Italia dopo le elezioni-farsa del maggio 2001, non può ancora cambiare la legge, ma le sue intenzioni sono già dichiarate.

Presentando la nuova campagna informativa anti-droga del governo, il viceduce Gianfranco Fini ha ribadito più volte che "non esiste una graduatoria delle droghe in base alla loro pericolosità" e che il principale obiettivo del governo è di colpire la diffusione di hashish e marijuana, favorita dalla tolleranza diffusa su queste sostanze. A dargli man forte c'era anche il commissario straordinario delle politiche antidroga Pietro Soggiu che ha assicurato i presenti che "la pericolosità della canapa indiana viene sottovalutata per via della disinformazione prodotta ad arte dagli antiproibizionisti". Come i numerosi articoli di "The Lancet" (la più antica rivista di medicina del mondo) che paragonano il consumo e la nocività di hashish e di marijuana a quelli di tè e caffè o gli ultimi rapporti delle commissioni scientifiche incaricate dal parlamento francese e dal senato canadese di dare un parere sulla politica antidroga e che hanno entrambe concluso i loro lavori raccomandando la depenalizzazione della cannabis. Nell'allegra compagnia, non poteva mancare la spiritata ministra Moratti affiancata dal lagerfuhrer Andrea Muccioli (degno erede del padre Vincenzo il Torturatore), mentre ha suscitato sorpresa la silenziosa presenza della ministra Prestigiacomo, che a suo tempo s'era lasciata andare a dichiarazioni antiproibizioniste.

In coro, hanno tutti lodato la campagna "o ci sei o ti fai", già partita con tre motorhome che stanno percorrendo l'Italia pieni di ex (?) tossiconi di San Patrignano che per l'unico merito di essersi rovinati d'eroina, adesso vengono pagati per fare le prediche in giro.

In attesa di poter mettere in galera (o almeno licenziarli o rovinare comunque la loro vita) i "fumatori", è già iniziata dai cieli la guerra contro la coltivazione della marijuana. Decine di elicotteri dei recentemente potenziati Nuclei Elicotteristi dei Carabinieri per tutta l'estate hanno percorso le campagne italiane alla ricerca dell'erba proibita e sono stati arrestati centinaia di piccoli coltivatori, colpevoli di non volere dare soldi alla mafia per praticare il proprio hobby preferito.

A proposito di mafia, per una curiosa coincidenza del destino nello stesso giorno della conferenza governativa venivano concessi gli arresti domiciliari ad Alessandro Martello, lo spacciatore di cocaina sospettato di essere il fornitore dell'alto gerarca fascista Gianfranco Miccichè, sottosegretario all'Economia, capo di Forza Italia in Sicilia e suo amico di lunga data e di assidua frequentazione. Martello, uscito dal carcere, ha immediatamente dichiarato di non aver mai venduto cocaina al suo amico. Miccichè, da parte sua, continua a dire di essere vittima di un complotto di "carabinieri deviati" e di non aver mai fatto uso di cocaina in vita sua, anche se risulta che già nel '95 e nel '97 gli era stata ritirata la patente per brevi periodi per esser stato trovato in possesso della polvere proibita.

È opinione diffusa tra gli osservatori internazionali che ormai in Iran i mullah abbiano dalla loro parte soltanto i basiji, ricchi di privilegi e feroci quanto basta. Di fronte all'estensione delle proteste dalle occupazioni delle università agli scioperi nei campi petroliferi, i capi delle milizie hanno detto che "un milione di morti potrebbero essere il prezzo da pagare pur di salvare la repubblica islamica".

Nell'Italia dove crescono il malcontento e le lotte, è evidente che il Governo Berlusconi ha dalla sua parte soprattutto i suoi ben pagati carabinieri, finanzieri, poliziotti etc. Altrettanto feroci dei basiji ed altrettanto privilegiati (i loro stipendi da anni non fanno che aumentare). E probabilmente anche meglio armati.

robertino



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