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Da "Umanità Nova" n. 33 del 13 ottobre 2002

Repressione globale
Il nuovo ordine mondiale è sempre più vecchio

"Statewatch" è un gruppo - formato da volontari - nato nel 1991 che ha come scopo principale quello di gestire un "osservatorio" sulle libertà civili all'interno della comunità europea. I suoi interessi si puntano principalmente sulla politica europea riguardante la lotta alla criminalità, il terrorismo, l'immigrazione ed i diritti civili e spesso, negli ultimi anni, le sue campagne hanno ottenuto qualche riscontro anche al di fuori del settore degli addetti ai lavori.

Sebbene si tratti di una organizzazione che punta sulla difesa delle "libertà democratiche" spesso i suoi documenti e le sue analisi sono utili anche per chi, come noi, crede che il sistema non sia riformabile.

Qualche settimana fa, "Statewatch" ha annunciato di essere entrato in possesso di un accordo segreto in corso di negoziazione tra l'Unione Europea (UE) e gli Usa, sulla lotta alla criminalità ed al terrorismo. Tale accordo riguarderebbe le procedure investigative e verrebbe siglato senza passare preventivamente attraverso i diversi parlamenti nazionali.

Il testo completo del rapporto può essere letto su Internet (www.statewatch.org), qui ci limitiamo a segnalarne alcuni punti essenziali.

L'accordo prevede la creazione di contatti permanenti fra ogni stato membro dell'Unione Europea e gli Usa che dovrebbero facilitare alcune procedure legate alla lotta alla criminalità organizzata come, ad esempio, il controllo ed il blocco di conti bancari.

Da parte sua l'UE ha proposto di costituire dei gruppi investigativi misti al fine di portare avanti operazioni di polizia sotto copertura e di creare una comune procedura riguardo il controllo e l'intercettazione delle telecomunicazioni. L'UE si impegnerebbe anche a fornire prove e testimoni in processi che in Usa prevedono la pena capitale.

Gli Usa hanno chiesto, tra le altre cose, di rendere più facili le estradizioni verso il loro paese superando tutte le barriere legislative esistenti a proposito dei reati "politici" ed aggiornando, in tal senso, i vecchi trattati bilaterali già esistenti.

A partire dall'11 settembre sono aumentati i contatti, formali o meno, tra le commissioni Interni e Giustizia dell'UE e gli Usa; dopo una serie di dichiarazioni di principio e di richieste esplicite, volte a formalizzare un impegno per un negoziato bilaterale sulla materia, nell'aprile di quest'anno la presidenza dell'UE è stata autorizzata a portare avanti la stipula di un accordo. In base ad alcuni articoli del Trattato di Amsterdam del 1997 è possibile che vengano discussi trattati con Stati extraeuropei senza la necessità di consultare i diversi parlamenti degli stati membri e senza il coinvolgimento del Parlamento Europeo.

Come è evidente un processo del genere si inserisce perfettamente in un quadro generale, si pensi alla recente decisione che in pratica rende i militari Usa non processabili, che vede avanzare il progetto di un governo mondiale perfettamente in sintonia con quello statunitense che, con la solita scusa della lotta al terrorismo, intende allargare ulteriormente il proprio potere di controllo e di repressione. Un processo che vede la complicità naturale, ad ogni livello, di tutti gli organismi istituzionali nazionali ed europei, sia di "destra" che di "sinistra": un Nuovo Ordine Mondiale che non è altro che il vecchio sistema Statale e Capitalistico aggiornato al terzo millennio.

Questo apparato di potere, solo apparentemente invincibile, sarà impegnato nel prossimo futuro nel tentativo di annichilire il movimento di opposizione che, negli ultimi anni ha ripreso, sull'onda della lotta alla globalizzazione, nuova forza e determinazione. Il tentativo seguirà, inevitabilmente, le solite strade: la repressione brutale delle manifestazioni di dissenso e la spinta del movimento verso una, meno problematica, opposizione di tipo riformista.

Pepsy

 



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