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Da "Umanità Nova" n. 35 del 27 ottobre 2002

incontro antimilitarista

La guerra diventa permanente, così come la militarizzazione si estende a tutta la società, attraverso vecchie e nuove forme, tramite un riammodernamento della "gerarchia" e della subordinazione. Questo è il dato che sembra risaltare visto l'evolversi degli avvenimenti internazionali. Tutto ciò non avviene per chissà quali svolte o scelte epocali, tutto ciò non è che la progressiva ridefinizione globale del Dis/ordine di potentati economici-politici che, aggiornandosi tecnologicamente, dettano regole e interessi diversi, in parte nuovi e comunque non lineari. Quello che sta avvenendo, dunque, è un processo che ha radici lontane ma che per "qualità" e velocità sta mutando in modo significativo il quadro di riferimento sociale.

L'approccio libertario a tale processo ha avuto diversi modi d'opposizione ed ha fatto proprio l'antimilitarismo come criticale radicale alla violenza degli stati-nazionali, che operano in senso invasivo e distruttivo nei confronti del "nemico" ma anche come "militarizzazione delle coscienze" e cioè come bacino naturale di consenso all'ordine costituito, da difendere ad ogni costo.

Quest'approccio rimane l'unico coerente e spendibile perché non permette giustificazioni od opportunismo politico, prestando il fianco a quei pacifisti di ieri passati sul fronte guerrafondaio oggi. Il pacifismo nostrano ha di fatto mostrato tutti i limiti di una real politic che non paga e, anzi, si manifesta tristemente attraverso sfilate improbabili, apparentando guerrafondai e sinceri pacifisti e nonviolenti.

L'antimilitarismo oggi non è solo auspicabile come approccio ma potrebbe rimanere l'unica pratica possibile, proprio perché costringe ad un rifiuto non solo etico ma concreto: la guerra è ingiusta perché è una guerra, non ci sono quindi guerre giuste o più giuste. Sabotare il militarismo in ogni sua forma, diretta e indiretta, è quindi il modo più profondo per non scadere in appelli alla Pace che tutto dicono e ben poco producono.

La necessità dell'esercito come Difesa, la necessità della Difesa da un Nemico, la necessità del Nemico per Attaccare sono i passaggi salienti che sostanziano la macchina patriottica. L'11 settembre suggerisce questa "visione" individuando un nemico perfetto: il "terrorismo". USA, NATO E ONU concordano all'unisono l'attacco per difendere la "civiltà", subito l'Afganistan ed ora l'Iraq.

In Italia la leva diventa Professionale, i giovani sono dunque "liberi" di scegliere se servire la Patria. Come fare allora per obbligarli democraticamente a scegliere bene? Diventa indispensabile aggiornare la propaganda, puntare sulle contraddizioni del sistema per offrire "formazione" e "premi" per i neomilitari, accordi con l'amministrazione pubblica e il Padronato, finanziamenti imponenti per tecnologia e riqualificazione del soldato, tutte iniziative già avviate e in corso d'opera.

Quale antimilitarismo è dunque possibile? Finita l'esperienza dell'obiezione totale, di fronte al tentativo di far compenetrare sempre più militare e civile, com'è possibile incidere? A che punto siamo? Chi siamo?

Diversi compagni e compagne, gruppi, collettivi, comitati che da anni sono impegnati su questo fronte organizzano una giornata dedicata all'antimilitarismo, dove potersi confrontare e dove tentare una condivisione d'obiettivi su cui impegnarsi. Una giornata allargata il più possibile ad esperienze e sensibilità che non possono accettare di considerare la morte e la distruzione di persone, territori e ambiente come un normale confronto d'opinioni, come una dialettica interna alle mortifere "democrazie mature".

Questi alcuni dei punti individuati e provvisori:

- guerra globale (nuovo ordine mondiale, dalle missioni umanitarie alla guerra duratura)

- militarizzazione dei territori (Basi, aeroporti, porti, strutture, depositi ecc)

- militarismo e immigrazione (clandestini e libertà di movimento)

- militarismo e scuola (formazione, fiere, interculturalità)

- militarismo e lavoro (industrie, occupazione, riconversione)

- militarizzazione delle coscienze (propaganda e mass-media)

- manifestazione nazionale (La Spezia, Aviano, Sigonella)

- campagne nazionali, azioni dirette, insubordinazioni

- rivista o fanzine di controinformazione antimilitarista

L'incontro si svolgerà a Modena presso lo Spazio Sociale "Libera" (via Pomposiana 271 Marzaglia- MO) domenica 27 ottobre dalle ore 9.

Info tecniche: per tutto l'inverno nel Modenese entrano in vigore le targhe alterne, quindi: girano le macchine che hanno l'ultimo numero dispari, quelle a GPL e a metano, quelle con almeno 3 persone a bordo. inoltre per chi venisse in treno avverta prima i compagni di Libera e lo stesso per chi ha intenzione di venire la sera prima (sabato).

Altre info: http://www.f-active.net/libera; http://www.zapatapn.org; http://www.federazioneanarchica.org/antimiliti

per contatti: fai_antimiliti@libero.it; libera.mo@libero.it; tel 059/389676

 



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