![]() Da "Umanità Nova" n. 36 del 3 novembre 2002 Cos'è l'ALCA?L'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA) è un'iniziativa degli Stati Uniti che mira a controllare finanziariamente e commercialmente tutti i mercati del continente. L'ALCA non è una strategia di integrazione economica, è un meccanismo per spingere il "libero mercato", dove tutto si converte in merce (l'acqua, i geni, la vita stessa) e i diritti umani, civili, politici e culturali svaniscono. Le leggi sulla protezione ambientale sono un ostacolo per i profitti delle grandi multinazionali. L'istituzione dell'ALCA avrà profonde ripercussioni in molti importanti settori della vita del paese, come l'agricoltura, l'energia, la biodiversità, il mondo del lavoro, ecc...
Per gli Stati Uniti la negoziazione di un accordo sulla liberalizzazione dei servizi significa: la privatizzazione dell'educazione, della salute, dell'energia, dei trasporti, dell'acqua (o di qualunque cosa che non è finora una merce) come priorità, così come i diritti degli investitori, secondo i quali le multinazionali potrebbero "multare" uno Stato per la perdita di profitti dovuta all'introduzione di maggiori limiti imposti da leggi di protezione del lavoro, dell'ambiente, ecc.
Secondo questa logica, promossa dall'ALCA, la Bolivia è stata multata per 25 milioni di dollari dall'Impresa Aguas de Tunari, che fa capo alla multinazionale USA Bechtel, che esige questo importo pari a quelli che sarebbero stati i futuri guadagni nel paese. Questa impresa si aggiudicò infatti il monopolio della gestione dell'acqua a Cochabamba, alzando le tariffe del 50%. Ciò provocò una rivolta popolare che terminò con l'annullamento del contratto, l'impresa si trovò impossibilitata a portare avanti l'affare.
Alca e alimenti transgenici Mentre nel mondo il rifiuto dei prodotti originati dalla biotecnologia si fa sempre piú forte tra agricoltori, consumatori, scienziati ed ecologisti, gli OGM pretendono di entrare dalla porta principale nelle negoziazioni dell'ALCA, calpestando i diritti fondamentali dei popoli. Nella riunione preparatoria del vertice di Quebec, che si realizzò a Buenos Aires in aprile di quest'anno, si stabilisce che "i paesi membri dell'ALCA appoggiano il commercio di prodotti agricoli originati dalla biotecnologia" (punto h, considerazioni generali). Le imprese produttrici e che commercializzano semi transgenici e prodotti elaborati a base di OGM (come la Cargill, la Monsanto, la Archer Daniels Midland, tutte con sede negli Stati Uniti) cercano di garantirsi in maniera incondizionata i mercati di tutta America, viste le restrizioni in molti paesi europei ed asiatici (come l'obbligatorietà di menzionare gli OGM nelle etichette dei prodotti e la moratoria della produzione) e visto il rifiuto dei consumatori.
Alca e i diritti di proprietà intellettuale Il mandato ufficiale di questo gruppo di negoziazione é "ridurre le distorsioni del commercio nell'emisfero e promuovere ed assicurare una adeguata ed effettiva protezione dei diritti di proprietà intellettuale". Mediante la "proprietà intellettuale" si stabiliscono arbitrariamente diritti monopolistici sulle risorse genetiche e le conoscenze a loro associate, che sono state finora condivise di generazione in generazione. Così i microrganismi e i processi microbiologici per ottenere piante ed animali, possono essere brevettati. Una situazione simile é quella delle semenze che sarebbero totalmente controllate da poche multinazionali agricole e farmaceutiche che monopolizzerebbero l'accesso ai prodotti, alle tecnologie e alle "invenzioni". L'America Latina guarda con preoccupazione alla possibilità che l'ALCA omologhi i diritti di proprietà intellettuale secondo le leggi di brevetto del nord America, disconoscendo i diritti collettivi dei popoli del sud.
Alca ed energia L'ALCA implica un aumento diretto dei consumi, e quindi della produzione, dei combustibili fossili. Questo porta necessariamente ad un aumento delle emissioni di CO2 alle quali gli USA non permettono mettere freno. Molte misure preparatorie dell'accordo sull'ALCA, che entrerà in vigore nel 2005, stanno già provocando disastrosi impatti ambientali e sociali in tutto l'emisfero. In materia energetica si sono moltiplicate le campagne di ricerca di combustibili fossili. In tutto il continente si stanno costruendo gasdotti ed oleodotti, si stanno esplorando profondità mai toccate prima e sono già state riformate le basi legali delle politiche energetiche di tutti i paesi, promuovendo gli investimenti stranieri, le privatizzazioni e la possibilità di estrazione di combustibili fossili e di produzione di energie non rinnovabili in zone boscose, ecosistemi fragili e territori indigeni.
L'ALCA impone il libero flusso delle merci e dei servizi e garantisce ed amplia i diritti degli investitori, permettendo addirittura che le imprese possano, per esempio, imporre agli Stati compensazioni per la riduzione dei loro utili causata da normative nazionali come tasse o legislazioni di controllo ambientale o protezione sociale. L'ALCA costringe a sussidiare l'industria di importazione ed esportazione basandosi sulla premessa di mettere a disposizione dell'economia nordamericana combustibili a basso prezzo, come sono considerati, in questo caso, i combustibili fossili.
Le proposte dell'ALCA non si potranno realizzare se non garantendone la base energetica. Per questo sono già stati realizzati accordi preliminari in materia di politica energetica. Un mercato comune dell'energia impedisce qualsiasi intento delle nazioni di pianificare l'uso delle proprie risorse energetiche, per sottometterli al "libero" mercato. Inoltre l'ALCA rende vano qualsiasi sforzo di una nazione per conservare la biodiversità e per garantire i diritti ambientali e delle popolazioni indigene.
Nel caso dell'Ecuador, la produzione di petrolio duplicherà e per sostenere questo aumento si estrarrà in aree protette a ritmi più veloci, e inoltre si spingerà il progetto ITT, che pretende di realizzare centinaia di nuovi pozzi per perforare il cuore del Parco Nazionale Yasuní. tazio e bossa
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