![]() Da "Umanità Nova" n. 36 del 3 novembre 2002 Modena. Incontro antimilitaristaDomenica 27 ottobre, nella sede di Libera a Modena, si è svolto il preannunciato "incontro antimilitarista" fra le molte e diverse realtà (collettivi, individui, gruppi, comitati ecc.) attive sul fronte antimilitarista, libertario ed antiautoritario. Nel tentare una sintesi il più possibile completa darei come primo dato l'esito decisamente buono dell'incontro, sia per quanto riguarda la partecipazione e sia per la qualità di interventi e progettualità raggiunta. Nella mattinata si è affrontato in modo serrato l'aspetto più critico e analitico del militarismo all'insegna della globalizzazione, dei possibili scenari futuri, dell'esperienza oramai esaurita dell'obiezione totale e di cosa ha significato rispetto il movimento anarchico ed antimilitarista, ed ancora si è tentato di mettere a confronto i diversi approcci allo svolgersi dei più recenti e possibili focolai bellici (kosovo, Afganistan, IraqÉ), così come più interventi hanno prestato attenzione al rapporto fra la nuova percezione del militarismo e delle guerre a livello sociale, la nuova propaganda militarista e la relazione fra individuo e autorità in un contesto, in continua evoluzione, come quello nostrano. Difficile individuare tutti i passaggi interessanti e condivisi che hanno caratterizzato questa prima sessione mattutina, ad ogni modo alcuni mi sono apparsi significativi: l'antimilitarismo risulta essere ineludibile per chi ritiene necessario lottare per una società antiautoritaria ed autogestionaria, la stretta relazione fra questo e l'anarchismo viene non solo riconfermata ma decisamente "sentita" come prioritaria dai molti e dalle molte compagne; la fine dell'esperienza dell'obiezione totale se da una parte ha lasciato un certo vuoto di "pratica" antimilitarista ha fatto riemergere molti aspetti e ambiti d'intervento per anni tralasciati o trascurati; la necessità di coniugare sempre di più il rifiuto totale verso tutte le strutture gerarchiche con gli altri settori della conflittualità di classe (sindacalismo di base, movimenti antiglobalizzazione, anticlericalismoÉ); volontà di affrontare in modo più organico l'aspetto militarista attraverso materiali e supporti teorici sia di discussione e sia di controinformazione. Alla luce di quanto emerso si è deciso di dedicare il pomeriggio agli aspetti più concreti e progettuali. Ecco allora alcune delle proposte uscite e condivise dall'assemblea: manifestazione contro tutti gli eserciti e contro tutte le guerre il 25 gennaio a la Spezia, volantone preparatorio per la manifestazione da utilizzare a livello territoriale nelle diverse iniziative, nelle scuole o per costituire comitati antimilitaristi locali, il lancio di una campagna nazionale che riprenda l'obiezione fiscale alle spese militari ed un'altra che controinformi sui Rap-Camp che già da maggio cominceranno ad infestare varie città ed individui una data significativa di mobilitazione ed azione diretta contro questa criminal-demenziale propaganda di arruolamento dell'esercito italiano. Si è deciso inoltre di dare continuità all'Assemblea Antimilitarista e Antiautoritaria indicando per la metà di gennaio il prossimo incontro nazionale con buona probabilità a la Spezia. Un invito a tutti i compagni e le compagne che ritengono necessario disertare sia i luoghi sia i meccanismi dell'assassinio statuale e capitalistico ad infoltire questo percorso di lotta e progettualità antimilitarista. Stefano Raspa - commissione antimilitarista FAI
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