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Da "Umanità Nova" n. 39 del 24 novembre 2002

Una vicenda inquientante

La vicenda dei compagni arrestati per iniziativa dei magistrati della procura di Cosenza è inquietante non soltanto perché muove da imputazioni risibili, quanto perché non appaiono decifrabili gli obiettivi di fondo ai quali il provvedimento si ispira.

Perché ora e perché a Cosenza?

Le ipotesi sono molte, ma ciò di cui vogliamo occuparci in questa sede è l'esigenza, sempre più pressante, di porre mano, senza ulteriori indugi, alla ricostruzione di una struttura di difesa giuridica e di controinformazione in grado di arginare provocazioni future

Allora, nel 1970, il Comitato Politico-Giuridico di Difesa, promosso dagli anarchici della FAI, salvò molti compagni dalla galera e consentì la difesa di quelli incorsi nella repressione statale.

Oggi non ci si può più affidare a strutture difensive attivate dai singoli, e solo in occasioni particolari.

Ritengo che la nostra Federazione debba farsi carico del problema, affrontandolo in tutti i suoi aspetti e individuando modalità e pratiche adeguate, per proporle poi a tutta l'area della contestazione.

A. C.

 



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