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Da "Umanità Nova" n. 42 del 15 dicembre 2002
Contro la repressione
Comunicato della Commissione di Corrispondenza della FAI
COMUNICATO DELLA C.D.C. DELLA FAI
Avevano iniziato nel settembre scorso interrogando come testimoni, ma con
evidente intento intimidatorio, compagni anarchici e non, chiedendo notizie
circa le loro frequentazioni in occasione delle manifestazioni di Genova del
luglio 2001; avevano continuato coi fatti di Cosenza ove, forse per
acquiescenza o condizionamento psicologico di fronte alla montante pressione
dei leghisti padani, una quarantina di giovani no-global del sud d'Italia erano
accusati di associazione sovversiva, sempre per fatti risalenti direttamente o
indirettamente agli avvenimenti di Genova; c'è stato poi il
proscioglimento da tutte le accuse del carabiniere che avrebbe sparato a Carlo
Giuliani, uccidendolo. Infine la notizia di pochi giorni orsono della denuncia
di quarantacinque persone accusate, fra l'altro, di danneggiamento, detenzione
di materiale esplodente e resistenza a pubblico ufficiale.
Sembra di assistere ad uno spettacolo teatrale che si svolge in luoghi diversi,
ma con un'unica e determinata regia che vuole trasmettere un messaggio
sufficientemente chiaro: i servi dello stato hanno libertà completa di
agire, anche sparare ed eventualmente uccidere, mentre gli oppositori sono
tenuti a tacere, a farsi malmenare e non protestare, altrimenti ne pagheranno
le conseguenze. Il messaggio lo abbiamo ricevuto, ma lo rispediamo al mittente.
Noi non siamo disponibili a farci massacrare di botte, non siamo disponibili a
tacere e rivendichiamo il nostro diritto a difenderci, a manifestare e
protestare contro le ingiustizie, le oppressioni, il razzismo e a combattere
per costruire spazi di libertà e di uguaglianza, per un mondo senza
frontiere: cioè... per l'anarchia.
La Commissione di Corrispondenza della F.A.I.
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