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Da "Umanità Nova" n. 43 del 22 dicembre 2002
Dr.
Stranamore, I suppose
La bomba atomica “preventiva” di Bush Jr.
Quando nell'estate del 2001 Stephen Swartz, fondatore del
Bulletin of the Atomic Scientist, avertì i suoi lettori che un
influente gruppo di analisti, scienziati e parlamentari della destra
repubblicana stavano segretamente preparando la strada per un ritorno
all'uso delle bombe nucleari attraverso una nuova generazione di ordigni
capace di penetrare e distruggere anche bunker, la "grande stampa" non
riprese la notizia tanto che qualcuno l'ha inserita fra le dieci notizie
più censurate nel 2001.(1) Eppure Swartz si era limitato a
rendere pubblico un progetto già in avanzato stato di
realizzazione che nel gennaio 2002 l'amministrazione Bush ha tramutato
in documento governativo, la Nuclear Posture Review, che prevede l'uso
preventivo delle armi nucleari contro gli Stati dell'"asse del male" e
comunque contro tutti coloro che minacciano la sicurezza degli Stati
Uniti, Cina e Russia compresi.(2) L'uso preventivo delle bombe nucleari
è stato poi ufficialmente codificato nel documento che viene
usualmente definito come il manifesto della "dottrina Bush".(3) In
questo documento si legge che: "Gli Stati Uniti sostengono ormai da
lungo tempo l'opzione dell'attacco preventivo per contrastare una
minaccia anche di modesta entità".
Dopo l'11 dicembre i riferimenti all'uso del nucleare anche in
una guerra convenzionale si sono susseguiti. La teoria della
"superiorità schiacciante", che prevede l'uso di ordigni nucleari
se l’Iraq dovesse minacciare con armi di distruzione di massa gli Stati
Uniti o i loro alleati, fatta strumentalmente filtrare dal governo USA
sulla stampa qualche giorno prima della diffusione del dossier iracheno
sul suo potenziale militare, ricorda molto da vicino le guerrafondaie
dichiarazioni del capo del pentagono Rumsfeld che alla vigilia dei primi
bombardamenti contro la popolazione afgana (ottobre 2002) sostenne che
gli Stati Uniti erano pronti ad utilizzare tutti i mezzi disponibili,
nucleare compreso.
In realtà questi continui riferimenti all'uso
preventivo del nucleare in un conflitto convenzionale mirano
innanzitutto ad intimorire l'avversario - nel caso della diffusione
della teoria della "superiorità schiacciante" è evidente
l'intento americano di evitare che il regime iracheno sveli i
"fastidiosi" legami fra Baghdad e Washington - ma cercano di raggiungere
anche un obiettivo più di lungo periodo: cancellare la differenza
fra armi convenzionali e armi nucleari. Non a caso nel marzo 2002 Bush
ha annunciato la creazione di una nuova generazione di armi nucleari di
piccola potenza da utilizzare contro bunker sotterranei; armi che
potremmo definire da "campo di battaglia", perfettamente adatte alla
guerra di lunga durata contro le popolazioni riottose del terzo mondo.
(4)
Per chi ha vissuto gli anni dell'equilibrio del terrore fra
USA e URSS, anni in cui l'uso dell'armamento nucleare era considerata
un'ipotesi possibile ma improbabile, è difficile giudicare se le
attuali ripetute minacce americane di fare ricorso al nucleare siano
reali o solamente propagandistiche. Certo fa riflettere che a Washington
il potere sia nelle mani di un gruppo di guerrafondai convinti che oggi
gli Stati Uniti siano effettivamente in grado di costruire un impero
mondiale. Individui squallidi e spesso corrotti come Bush, Cheney,
Rumsfeld, Wullowitz, Perle, Ashcroft, Powell, Rice - tanto per citare i
nomi più conosciuti - sembrano perseguire il progetto
farneticante di "creare un impero americano, con gli Stati Uniti a
dominare il globo intero per disegnarlo secondo i propri interessi". (5)
Progetto farneticante perché se è indubbiamente vero che
gli Stati Uniti sono rimasti l'unica superpotenza militare è
altrettanto vero che gli americani non hanno la forza economica e
sociale per asservire il mondo intero. Il progetto di costruire l'Impero
è destinato a trovare grosse difficoltà sul campo e di
fronte a tali difficoltà non ci sarebbe da meravigliarsi se
gentaglia come quella che comanda a Washington ricorresse al nucleare.
Antonio Ruberti
Note
(1) "La nuova censura", Alternet, in Internazionale, n.
454 del 13 settembre 2002.
(2) Per un'analisi più completa della NPR: "Gli Stati Uniti
preparano il conflitto nucleare. Una piccola bomba", Umanità
Nova, n. 12 del 7 aprile 2002.
(3) "The National Security Strategy of the United States of America",
20 settembre 2002. Su questo documento si veda: "Bush II e la guerra
preventiva. Arroganza infinta", Umanità Nova, n. 35 del 27
ottobre 2002.
(4) Sulla politica di riamo degli Stati Uniti, se veda A. Baracca,
"Torna l'incubo nucleare", Guerre e pace, n. 93, ottobre 2002.
(5) J. Mearsheimer, citato in "L'impero che non c'è", Limes,
n.4/2002.
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