unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n. 43 del 22 dicembre 2002

Francia: la lotta delle lavoratrici dell’Arcade
Sciopero ad oltranza



L'impresa di pulizie Arcade conta in Francia circa 3500 dipendenti e si occupa (con circa 800 salariati) delle pulizie della maggior parte degli hotels del gruppo ACCOR in questo paese. Il gruppo conta nel mondo circa 3700 hotels con marchi diversi. Le dipendenti vengono assunte con dei contratti a tempo parziale (5 ore al giorno, compreso il cambio degli abiti e la preparazione dei carrelli) e devono rispettare la cadenza di 3,2-4 camere all'ora, a seconda del livello dell'hotel. Le camere vengono contate secondo questa cadenza e, a fine mese, se hanno rispettato il ritmo ricevono la loro paga; se hanno lavorato delle ore in più queste non vengono pagate e se il numero di camere è inferiore a quello previsto, le ore fatte vengono contate come assenze. È evidentemente una situazione insopportabile che ha portato alcune dipendenti a reagire.

Lo sciopero a Arcade è iniziato più di 7 mesi fa, con 37 persone, che lavoravano su alcuni hotel dell'area parigina e che si conoscevano tra di loro. La partecipazione è rimasta relativamente stazionaria, con una tendenza alla riduzione del numero di scioperanti. A tutt’oggi sono 26 a continuare lo sciopero.

I ricatti e le pressioni della direzione da un lato, i bassi salari e la situazione economicamente difficile delle scioperanti spiegano questa tendenza. Va comunque rilevato che il nocciolo duro è riuscito a resistere, dando a poco a poco la possibilità ad una rete di solidarietà di cominciare a funzionare. Evidentemente il primo problema è quello della solidarietà economica: per molti mesi è stato soprattutto il sindacato SUD che ha garantito una integrazione salariale al personale in sciopero, ma collette fatte al momento delle azioni davanti agli hotel, ai pedaggi autostradali, feste di solidarietà, collette in altri posti di lavoro, hanno cominciato ad affluire. Un piccola intersindacale delle pulizie, SUD-CNT-collettivi d’opposizione della CGT, ha visto la luce.

La loro lotta riveste per molti gruppi dell'estrema sinistra un carattere simbolico, dato che il personale di questa impresa è supersfruttato, composto soprattutto da donne, proveniente in genere dal terzo mondo, spesso senza documenti, in una particolare situazione di vulnerabilità, e che quindi può difficilmente opporsi ai soprusi della gerarchia. Ciò nonostante abbiamo costatato molte difficoltà nell’allargamento della solidarietà.

Una vittoria dello sciopero avrebbe conseguenze importanti su tutto il sistema dei subappalti e sul settore delle pulizie, favorendo un miglioramento sostanziale delle condizioni di lavoro e di vita, in particolare con la riduzione dei ritmi, e questo spiega la chiusura dei padroni di Arcade e ACCOR.

Le forme di lotta hanno assunto nei primi mesi modi classici, come il blocco degli hotel, ma che hanno dovuto essere abbandonate perché il gruppo ACCOR si è rivolto alla giustizia chiedendo la levata dei blocchi e la denuncia dei salariati che li facevano. È qui che la presenza di un comitato di sostegno diventa indispensabile perché i suoi partecipanti possono fare cose che sono impossibili per i dipendenti. Dopo una prima fase in cui si cercava di toccare direttamente il portafoglio del gruppo ACCOR e di Arcade, ci si è orientati verso azioni più mirate sull'immagine del marchio ACCOR e che possono avere conseguenze a medio termine anche sulla cifra d'affari, che mostrino che si tratta di un gruppo di negrieri e che mobilitino le energie dei clienti, sia in Francia che all'estero. Lo scopo è di far capire ad ACCOR che la gestione del conflitto che hanno avuto fino ad ora - che tende a lasciar marcire lo sciopero evitando di aprire una contrattazione seria - li porta in un vicolo cieco e può fare molto male ai loro interessi.

In Italia si trovano hotel del gruppo ACCOR a Bari, Cremona, Milano, Modena, Napoli, Padova, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Torino, Verona e Venezia.

È per questo che vorremmo che la solidarietà sul piano internazionale cominciasse a funzionare e che delle iniziative di informazione o di disturbo nei confronti di questo gruppo fossero prese nei vari paesi europei. Una delle cose più semplici e rapide che si possano fare è di inviare dei messaggi di protesta (e di solidarietà alle scioperanti).

- all’indirizzo web del gruppo ACCOR (accor.com) e http://www.accor.com/Sf/contact/frm_hp.htm
- a M. Espalioux - PDG du groupe ACCOR - 2, rue de la Mare-Neuve - 91021 Evry Cedex (Fr)
- Accor - Direction finance et administration - Tour Montparnasse - 37, Av. du Maine - 75755 Paris (FR)
- a M. Jean Gabriel Jamain - Directeur Général de la société Arcade - 80 rue du Faubourg St.Denis - 75010 Paris (FR)

Se potete fare anche una semplice distribuzione di volantini per informare clienti e passanti, con uno striscione davanti ad un hotel, e questo fosse ripetuto in varie città d’Europa, anche i padroni di ACCOR dovrebbero accorgersene. Ovviamente tutte le azioni di solidarietà sono benvenute: abbiamo fiducia nella vostra fantasia.

Teneteci informati delle vostre iniziative scrivendo due righe nella lingua che preferite a:
Contiamo sulla vostra solidarietà.

G. Soriano (del Collettivo di solidarietà con le scioperanti di Arcade)


Per farla finita con la schiavitù!

Solidarietà con i salariati in sciopero di Arcade

Arcade è una società praticamente sconosciuta. Eppure interviene come subappaltatrice nella maggior parte degli hotel francesi del gruppo ACCOR (Atria, Coralia, Etap, Formule 1, Frantour, Ibis, Libertel, Mercure, Motel 6, Novotel, Parthenon, Sofitel, Thalassa…). Sono in effetti i suoi dipendenti che si occupano della pulizia delle camere. Si tratta soprattutto di donne venute dal terzo mondo, che sanno appena leggere e scrivere, a volte senza documenti, e quindi particolarmente vulnerabili di fronte agli sfruttatori che le assumono.

Ufficialmente queste donne sono pagate 7,16 euro lordi all’ora, cioè poco più dello Smic. Nei fatti, con l’imposizione di un sistema di quote, vengono sottoposte al cottimo. Viene loro attribuito un numero determinato di stanze da rifare, sulla base di 17 minuti di lavoro a camera, ma, se oltrepassano questo tempo - cosa tanto più inevitabile, visti i controlli incessanti - il tempo di lavoro supplementare non viene pagato. Quando non c’è lavoro, vengono considerate assenti dal lavoro e quindi non pagate. I contratti sono obbligatoriamente a tempo parziale, ma in pratica lavorano più di 35 ore.

Arcade pensava di aver assunto del personale che poteva sottoporre a ogni angheria, data la sua incapacità di difendersi (non sempre in regola con i documenti, conoscono male le leggi, parlano poco il francese) e che non si faceva scrupolo di spremere come limoni, prima di sbarazzarsene una volta che la fatica accumulata e le malattie della colonna vertebrale lo aveva sfiancato. Questo, ovviamente, con la complicità attiva del gruppo ACCOR, che riduce i suoi costi imponendo condizioni drastiche ai subappaltatori.

Ma dal 7 di marzo alcune di loro si sono messe in sciopero e hanno condotto un certo numero di azioni contro la direzione di Arcade e di ACCOR per rivendicare delle condizioni di lavoro normali e dei salari decenti. Le loro rivendicazioni sono le seguenti:

Una indennità di fine anno di 305 euro per tutti (visto che non hanno tredicesima)
La fine delle minacce e delle pressioni sul personale ed il rispetto degli orari previsti nei contratti
Dei contratti a tempo pieno per tutti i salariati (151 ore)
L’annullamento delle sanzioni contro il personale ed in particolare il ritiro degli 8 licenziamenti
Una riduzione delle cadenze di lavoro a 2,5 camere per gli hotels 3 stelle e a 3 per i due stelle

Fino ad ora, nel loro settore di attività, solo il sindacato SUD le ha sostenute, ma la solidarietà si sta estendendo ed organizzando.

Aiutatele a vincere contro questi moderni negrieri. Non dormite in un hotel del gruppo ACCOR. Fate conoscere intorno a voi, nel vostro paese, quello che succede oggi nel cuore della ricca Europa.
Protestate con il personale di portineria o con la direzione del vostro hotel; scrivete loro esprimendo la vostra opposizione contro queste forme di sfruttamento e la vostra solidarietà con la lotta dei dipendenti di Arcade.

Collettivo di solidarietà con i dipendenti di Arcade in sciopero

Contatti : 01.42.43.35.75 oppure :  - Chèques intestati a Sud Propreté et services, da mandare a Sud Rail, 17 Bld de la Libération, 93200 Saint Denis, indicando sul retro dell’assegno: "grève Arcade". Informazioni sullo sciopero, sul sito: http://www.ras.eu.org/arcades

 




Contenuti UNa storia in edicola archivio comunicati a-links


Redazione: fat@inrete.it Web: uenne@ecn.org