![]() Da "Umanità Nova" n. 1 del 12 gennaio 2003 Imola 4, 5 e 6 Gennaio. Anarchici a congressoTutto come avevamo previsto. Tutto come volevamo che fosse.
Così sono state le tre giornate che hanno visto, a Imola, riunirsi più di duecento compagne e compagni per partecipare ai lavori del XXIV Congresso della Federazione Anarchica Italiana. Tre giornate di intenso lavoro, di discussione, di dibattito appassionato, scandito dall'urgenza di trovare risposte collettive ed efficaci per gli impegni di lotta e di mobilitazione che ci attendono. Tre giornate durante le quali i compagni federati e gli osservatori disponibili alla collaborazione con la nostra Federazione, vista sempre più come elemento imprescindibile del più vasto movimento libertario, hanno dimostrato che anche nella differenza delle posizioni espresse, delle analisi, delle proposte operative, resta comunque un filo comune, importantissimo e necessario, che lega tutti coloro che vedono nelle pratiche e nei metodi dell'anarchismo sociale gli strumenti per intraprendere un vero percorso di liberazione ed emancipazione.
In questo stesso numero del giornale sono riportate le mozioni congressuali approvate durante i lavori, i documenti, cioè, che riportano la sintesi del dibattito e le prospettive dell'intervento federativo per i prossimi due anni. Come i compagni e i lettori di Umanità Nova potranno vedere, si tratta di documenti particolarmente significativi, che riflettono, nella complessità dei temi affrontati, la complessità di una situazione sociale quanto mai dinamica e ricca di sviluppi e di opportunità per un intervento libertario. E che riflettono, contestualmente, l'emergere della forte presenza anarchica e libertaria che, soprattutto in questi ultimi tempi, si è registrata in tutti i momenti di conflittualità sociale che sta vivendo il nostro paese. E non solo nel nostro paese, ma in tutta l'Europa. Ovunque ci si è opposti all'offensiva militarista, imperialista, globalizzatrice, scatenata dai poteri e dagli Stati.
Ma il Congresso non è stato solamente un momento di dibattito politico ed organizzativo. È stato anche un'occasione di forte socializzazione, di scambio di saluti, di esperienze, di contatti umani. Oltre ai saluti del segretariato dell'IFA, della Federation Anarchiste, della F.A.Iberica, dei compagni della FdCA, della redazione di A-Rivista, quello che si notava era l'interesse forte e motivato di tutti i presenti, a rinsaldare, o rinnovare contatti e rapporti. Molti che non vedevamo da tempo, molti che hanno manifestato, in questa occasione, la volontà di riprendere un discorso momentaneamente interrotto.
A contribuire a questa atmosfera, anche il luogo in cui si è svolto il Congresso: il circolo Peace Maker, messoci completamente a disposizione, con una encomiabile generosità. Un luogo in cui si è potuto discutere, mangiare, dormire e divertirsi, ottimamente attrezzato per ogni esigenza, perfettamente gestito dagli animatori del circolo, Daniele e Monia, e dai compagni di Imola.
Il Congresso, che già era stato preceduto da una riuscita serata pubblica nel corso della quale sono intervenuti Maria Matteo, Italino Rossi e Pietro Stara, è stato anche arricchito da una bella serata conviviale, ideata ed animata dal contrabbassista Roberto e da Tomaso. Una via di mezzo fra la jam session e l'happening, con il contrabbasso di Roberto ad accompagnare gli interventi estemporanei dei compagni in sala: lettura di poesie di Carlo e di Joe (lette queste da Cristina), brani musicali di Bob, Carlo, Fabio, Roberto, altre poesie recitate da Salvatore, Enrico e Marina, i canti di Alfonso, la performance di Eros. E sicuramente ho dimenticato qualcosa. Una serata davvero particolare.
Ed ora, per finire, due parole su chi ha lavorato, materialmente, per organizzare il Congresso: le compagne e i compagni imolesi. Si sa che non amano essere ringraziati, per cui non lo faremo, però non possiamo non sottolineare quanto sia stato importante, direi determinante, il loro contributo. In pochi giorni, grazie anche alla collaborazione delle compagne e compagni bolognesi, hanno saputo garantire le condizioni per il pernottamento e il sostentamento di più di duecento persone. Sono state giornate sfiancanti, particolarmente per coloro che hanno sgobbato 18 ore al giorno in cucina, ma il risultato è stato così appagante che forse, in futuro...
Un saluto, dunque, ai compagni imolesi federati della Fai, e a Caterina, Paolo, Susanna, Paolo, Concetta, Lorenza, Silvana, Antonio, Tiziana, Giorgio, Roberto, Bob, Davide, Monia e Daniele. E a tutti quanti.
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