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Da "Umanità Nova"
n. 1 del 12 gennaio 2003
inform@zione
Treviso: meglio clandestini che Gentilini
Treviso non è certo una città facile per i lavoratori
immigrati, stretti tra la politica razzista del sindaco-sceriffo Gentilini
e gli interessi del padrone "new global" Benetton nonché di migliaia
di medie aziende e microimprese vogliose di ricalcarne le fortune e i
profitti.
In particolare, da tempo il principale problema vissuto da migliaia di
immigrati è quello della casa, per questo negli ultimi anni sono
state numerose le occupazioni di edifici così come gli sgomberi
forzati, puntualmente sollecitati dal sindaco leghista, plaudito da Forza
Nuova, secondo cui "ogni extracomunitario deve essere passato ai raggi
x, bisogna sapere chi è, da dove viene, se è sano, se è
stato in galera, se è preparato per il lavoro che viene a fare".
Ci sono infatti operai immigrati, anche regolari, costretti a dormire
in tuguri e talvolta nelle stesse fabbriche.
In difesa dell'ex-seminario occupato di Casier, minacciato di sgombero,
presso il quale vivono decine di immigrati, sabato 21 dicembre si è
tenuto un corteo nel centro cittadino indetto sotto la sigla "Internazionale
Precaria"; un corteo senz'altro diverso, perché non aveva da chiedere
alle istituzioni improbabili diritti di cittadinanza, che collegava l'opposizione
alla legge Bossi-Fini al più generale conflitto sociale.
Dietro lo striscione d'apertura "solidarietà tra gli sfruttati"
circa 300 tra immigrati, antirazzisti, anarchici e comunisti, per un pomeriggio
hanno incrinato l'atmosfera dello shopping pre-natalizio, sfilando sotto
una sproposita scorta di vigili, carabinieri, polizia e digos fin sotto
il Comune, il Duomo e la Provincia sulla cui facciata è stata tracciata
la scritta "né sgomberi né espulsioni - azione diretta".
Un impegno chiaro quanto difficile, in una città in cui anche la
cosiddetta società civile e la "sinistra" distinguono tra immigrati
regolari e irregolari, tra occupazioni buone e cattive.
Alcuni compagni
Firenze: in solidarietà con le lavoratrici di Arcade
In solidarietà con le compagne francesi di ARCADE in lotta
da 7 mesi (vedi U.N. ndeg.43) è stato effettuato, nel pomeriggio
del 26 dicembre, un volantinaggio davanti al SOFITEL di Firenze.
Il SOFITEL di Firenze è un albergo di lusso situato in una delle
vie più esclusive del "salotto buono" della nostra città
vetrina.
Dato il livello della clientela del suddetto hotel, sarebbe stato assurdo
sperare in una benché minima solidarietà da parte dei "volantinati"
i quali sembravano ignorare (nella maggior parte) il volantino rifiutandolo
o accettandolo con riluttanza nonostante che fosse redatto in 4 lingue
e pertanto ben intelligibile da tutti.
L'impiegata della reception contattava la "maitresse de l'hotel" la quale
si ostinava a spiegarci che loro non c'entravano niente e che, casomai,
più diretta filiazione della catena ACCOR in Firenze sarebbe da
ritenersi il NOVOTEL (grazie "compagna" non lo sapevamo, provvederemo
subito).
Ci invitava quindi ad andarcene dato che il nostro stazionare sull'ingresso
ed il contenuto del volantino mettevano senz'altro in cattiva luce l'hotel
agli occhi della clientela e dei passanti.
Al nostro ovvio rifiuto se ne è andata minacciando di telefonare
ad un dirigente (certo Sig.Cocchi) che peraltro non si è fatto
vedere.
Un saluto alle compagne, certi della loro vittoria!
Per il GETEM, G. Paolo.
Trapani: manifestazione al "Vulpitta"
Duecento persone hanno dato vita sabato 28 dicembre 2002 alla
manifestazione indetta a Trapani dal Coordinamento per la Pace in occasione
del terzo anniversario del rogo avvenuto nelle camerate del CPT "Serraino
Vulpitta" in cui morirono sei immigrati.
Lo striscione d'apertura dei compagni trapanesi denunciava la "vergogna
di stato" rappresentata dal "Vulpitta" e da tutti i nuovi lager per immigrati.
Un corteo serio e deciso che non ha mai smesso di comunicare per tutto
il percorso lo sdegno e la rabbia di tutti quelli che credono che la libertà
di donne e uomini non può dipendere dal timbro di una questura.
Un massiccio volantinaggio anarchico ha illustrato ai passanti le ragioni
dell'iniziativa mentre gli slogan del corteo non risparmiavano - con grande
imbarazzo della polizia - il famigerato sottosegretario agli Interni Antonio
D'Alì, unico clandestino degno di essere espulso da questa città.
I manifestanti sono poi passati davanti al "Vulpitta" in questo momento
chiuso per non meglio precisate ristrutturazioni. Ci auguriamo che non
riapra mai.
Il corteo ha poi fatto il percorso a ritroso continuando a irrompere nella
sonnolenta routine trapanese per sciogliersi infine nella centralissima
Piazza V. Emanuele.
Diversi soggetti politici di tutta la Sicilia hanno aderito all'iniziativa,
ma va senz'altro evidenziata la significativa mobilitazione dei compagni
di Trapani e di tutta la provincia che fa sicuramente ben sperare per
il futuro.
Il quotidiano lavoro di vigilanza e controllo da parte dei compagni trapanesi
all'interno del Centro di Permanenza continuerà fintanto che esisterà
questa galera. Un esempio che va seguito in tutte le città in cui
sorge un CPT.
Le manifestazioni come quella di sabato 28 dicembre rappresentano, in
ogni caso, un valore aggiunto.
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria
La Spezia: presidio sotto il carcere
Ultimo dell'anno in solidarietà coi detenuti del carcere
Villa Andreini di La Spezia. È stato effettuato da una ottantina
di persone un presidio sotto le mura del carcere spezzino, dalle ore 22,30
fino all'una. All'iniziativa, promossa dal CSOA IL GEKO, sono intervenute
anche persone da città limitrofe, che hanno dato vita insieme agli
occupanti del centro, ad una festa nel complesso ben riuscita. Sound System
a tutto volume, slogan, petardi, fiaccole, striscioni ed un banchetto
che distribuiva vin brulè, cioccolata calda vegana e torte di verdura,
organizzato dal Gruppo Cibo Non Bombe spezzino (gruppocnbsp@yahoo.it).
Con questa iniziativa abbiamo voluto attirare l'attenzione dei cittadini
sul problema carcere, come indicato in uno stralcio del volantino da noi
stampato: "Oggi nelle carceri sono rinchiusi quasi solo stranieri e tossicodipendenti.
In particolare, nel carcere della Spezia, il 70% dei detenuti sono extracomunitari:
questo per noi è un'ulteriore dimostrazione, per chi ne avesse
ancora bisogno, che il carcere è uno degli strumenti per la costruzione
della gerarchia e della discriminazione sociale. Una volta si sarebbe
detto che in galera ci finiscono solo i proletari, siano o no militanti
politici. Non ci interessano le polemiche che in questi giorni utilizzano
il tema del carcere in senso evidentemente strumentale, ma siamo sicuramente
favorevoli a qualsiasi misura che faccia uscire dalle galere il maggior
numero di persone possibile."
CSOA "Il Geko"
Pacco-regalo in eternit per il sindaco di Ragusa: denunciato Pippo
Gurrieri
La mattina del 31 dicembre un gruppo di iscritti all'AEA ha lasciato
davanti al Municipio di Ragusa un serbatoio in eternit rivestito con carta
da regalo e addobbato con nastro e fiocchi. Il "pacco-dono" era per il
sindaco di Ragusa, e conteneva una busta recante all'interno il seguente
messaggio:
"Egregio signor sindaco, l'Associazione Esposti Amianto è lieta
di recapitarle questo dono, consistente in un manufatto originale in eternit,
nella speranza che ella sappia dove e come collocarlo per fare in modo
che non possa nuocere alla salute pubblica, dal momento che, a 10 anni
dalla promulgazione della legge 257/92, che ha definito precise norme
e altrettanto precisi obblighi per gli enti locali in tema di smaltimento
dellÍamianto e di bonifica del territorio, i suoi impiegati non sono
in grado di fornire ai cittadini informazioni utili a permettere uno smaltimento
dei manufatti in amianto rispettoso dell'ambiente e della salute della
popolazione.
Nel salutarla, la preghiamo di accettare i nostri più fervidi auguri
per un buon 2003 liberi dall'amianto! - AEA"
La presenza del pacco creava subito allarme all'apertura del cancello
del municipio, e immediatamente si richiedeva l'intervento di poliziotti,
vigili urbani e artificieri, che isolavano un tratto di strada e cercavano
di capire cosa il misterioso pacco contenesse.
Quando il contenuto è venuto alla luce, e con esso la lettera indirizzata
al sindaco, la locale DIGOS si è messa a cercare i responsabili;
dopo un'audizione con un iscritto dell'AEA, finalmente, dopo capodanno,
viene invitato in Questura Pippo Gurrieri, responsabile AEA per la Sicilia,
il quale rivendica a sé la paternità del gesto, motivandolo
come da lettera al sindaco. Stilato il verbale, e in attesa di interventi
del magistrato, l'AEA ha inviato alla stampa il seguente comunicato:
"Pacco dono al Sindaco: denunciato Gurrieri
Pippo Gurrieri, segretario regionale dell'Associazione Esposti Amianto,
è stato denunciato per il pacco-regalo al Sindaco di Ragusa, lasciato
la mattina del 31 dicembre davanti ai cancelli del Municipio.
Convocato oggi 2 gennaio agli uffici della DIGOS, Gurrieri ha rivendicato
la paternità del gesto dichiarando agli agenti: "me ne assumo la
paternità in quanto con questo gesto ho voluto dare risalto alla
situazione di grave inadempienza in materia di bonifica del territorio
dall'amianto, cercando di provocare una maggiore attenzione su un problema
che ritengo di estrema gravità".
I reati contestati a Gurrieri sono quelli previsti dagli articoli 658
e 612 del c.p. (procurato allarme alle autorità e minacce a Pubblico
Ufficiale).
(...) Sono anni che l'AEA denuncia e lancia allarmi a vari livelli sulla
grave situazione di disimpegno in materia da parte di Comune, ASL e Provincia:
niente censimenti, niente bonifica, niente idee, nonostante precisi obblighi
di legge. Un mese fa abbiamo anche fatto un esposto al Procuratore della
Repubblica. Oggi siamo accusati di provocare allarmi, ma nessuno
accusa i responsabili comunali e sanitari di provocare danni alla
salute dei cittadini. Ben vengano, quindi, le denunce nei nostri confronti,
se serviranno a far accelerare finalmente un intervento riparatore e responsabile
in materia di amianto".
Da un comunicato dell'Associazione Esposti Amianto della Sicilia
Torino: natale a casa Agnelli
Il 24 dicembre si è svolta la manifestazione indetta dal
Comitato torinese di sostegno alla lotta dei lavoratori Fiat. Questo comitato,
che ha anche dato vita ad una cassa di resistenza, vede al proprio interno
sindacalisti di base e esponenti della sinistra antistituzionale cittadina,
tra cui compagni della Federazione Anarchica Torinese. Il corteo partito
da piazza Castello si è diretto verso la collina, dove una delegazione
di lavoratori, tra cui un operaio in abito da Babbo Natale, ha consegnato
un sacco di carbone agli Agnelli.
Il resto dei manifestanti ha sostato a lungo in corso Moncalieri, gettando
un po' di scompiglio nel normale shopping di fine anno.
I compagni della FAT, presente al corteo con un proprio spezzone hanno
distribuito un volantino di cui si sosteneva: "
"La vicenda Fiat smaschera ancora una volta l'ipocrisia dei cantori del
libero mercato e di chi vuol farci bere la favola bella dell'imprenditore
come creatore di ricchezza per tutta la società. È davanti
agli occhi di tutti che i padroni non hanno altro scopo che il loro tornaconto
personale e che del resto del mondo importa loro un bel niente. Ingrassati
negli anni da aiuti statali e sfruttato fino al midollo il settore auto
e i lavoratori in esso impiegati, l'ineffabile famiglia Agnelli esce di
scena cercando di arraffare tutto il possibile e lascia dietro di se il
deserto. Ma nel fuggire con la cassa sotto il braccio, i regnanti sabaudi
lasciano nudi i loro vassalli, i politici di destra e sinistra e i sindacati
di stato (CGIL-CISL-UIL) che negli ultimi anni hanno concesso loro tutto,
fiumi di denaro per incentivi, cassa integrazione, mobilità e fabbriche
disciplinate. E adesso ai lavoratori espulsi in cassa integrazione e a
quelli che restano in fabbrica a tirare sulle linee della Panda ancora
qualche mese si dice di essere grati di quella miseria di assegno dell'INPS
e di quel salario che gli consente di sopravvivere.
Questo natale niente regali, pagate il conto!"
Mortisia
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