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Da "Umanità Nova" n. 4 del 2 febbraio 2003

La Solvay di Rosignano
Come l'ENI di Priolo?

Il caso mercurio poteva scoppiare a Rosignano, anziché a Priolo: forse è solo questione di tempo e di sensibilità. Certo è che il caso d'inquinamento da mercurio a Rosignano-Vada è citato nei testi scientifici italiani accanto al clamoroso caso di Minamata, in Giappone, dove migliaia di persone furono contaminate, fra cui molti bambini nati deformi.

Per decine d'anni, almeno fino al 1973, la Solvay di Rosignano ha scaricato in mare centinaia di tonnellate di mercurio (almeno 14 tonn. l'anno) ed ancor oggi è autorizzata a scaricarne fino a 600 Kg l'anno (5 grammi per tonnellata di cloro prodotto). È utile ribadire che quasi tutto il mercurio scaricato è ancora nei fondali delle spiagge bianche, e torna continuamente in circolo con le mareggiate, i pesci e le radiazioni solari.

L'ultimo studio conosciuto (Romano Ferrara, CNR Pisa, anno 2000) afferma che nelle ore più calde d'estate, quando le spiagge bianche sono frequentate da migliaia di ignari bagnanti, evaporano 164 nanogrammi di mercurio per metro quadrato di mare al giorno. Un'esposizione di massa pianificata da una scellerata operazione sub-culturale e di scambio fra Solvay e Comune di Rosignano, tramite la quale la Solvay può così minimizzare la sua immagine inquinatrice, e il Comune raccogliere qualche centinaio di milioni con il mega-parcheggio costruito da Solvay. (...)

Ma il caso mercurio a Rosignano non è solo spiagge e pesce inquinati. Almeno 400 kg di mercurio fuoriescono in atmosfera direttamente dalla vecchia elettrolisi (Maserti e Ferrara, CNR Pisa 1990-1992) e si riversano su terreni, ortaggi ed acqua dolce.

Come se non bastasse, nel quadro conoscitivo del Piano strutturale del Comune di Rosignano, a pag. 43 si legge che la Solvay "sta istallando un forno a mercurio", cioè un inceneritore per rifiuti tossici mercuriosi. Medicina democratica ha chiesto alla Provincia di Livorno se avesse autorizzato tale forno, ma la stessa ha risposto affermando di non aver autorizzato la costruzione di nessun forno a mercurio. Anche su questo nuovo aspetto inquietante sarebbe bene che l'opinione pubblica mettesse molta attenzione, specialmente in vista della futuribile dismissione, a spese pubbliche, della vecchia elettrolisi, con conseguenti grandi quantità di rifiuti mercuriosi da smaltire.

Ma è sull'aspetto fondamentale - l'impatto del mercurio sulla salute della popolazione della zona - che occorre la massima attenzione e mobilitazione. Un grammo di mercurio accumulato nel corpo umano è mortale, e solo 20 milligrammi possono dare gravi sintomi e patologie. Il mercurio è mutageno, cioè altera le cellule umane, ed è gravemente lesivo per il feto nella donna incinta. Anche una sola molecola di mercurio trasmessa dalla madre al feto può far nascere un bambino gravemente malformato. Le informazioni provenienti da Priolo (oltre 1000 bambini malformati) conferma questa conoscenza, già ampiamente osservata a Minamata e altrove.

E a Rosignano, Vada e in Val di Cecina (dove, non dimentichiamolo, SCL-Solvay prima, Altair tutt'oggi, hanno contaminato tutta la Valle) qual è l'impatto sulla salute?

Il "muro di gomma" creato intorno alla tragedia di Ustica sembra riprodursi qui, intorno alla tragedia del mercurio. Pochi e scarni i dati conosciuti: a nostro giudizio volutamente non si è indagato accuratamente sulle malformazioni congenite, sulle malattie renali e al sistema nervoso, patologie tipiche dell'esposizione a mercurio.

Sulla mortalità infantile nell'ASL 6 i pochi dati ufficiali - ricavati dalla pubblicazione "Morti per causa - anno 1999" della Regione Toscana - evidenziano 28 casi di morte nel 1999: di questi, 9 casi per malformazioni congenite, dei quali ben 7 in Bassa Val di Cecina. Sembra ovvio che una maggiore attenzione potrebbe portare ad accertare un numero molto alto di malformazioni, ad esempio al sistema nervoso, in bambini viventi.

Concludendo, l'incriminazione dei dirigenti Enichem di Priolo, dopo quelle di Porto Marghera, di Brindisi e di Ferrara (queste ultime a carico di dirigenti Solvay), può servire nella nostra zona almeno ad aprire una riflessione e ad accertare le cause delle sofferenze e della morte della popolazione ?

Medicina Democratica
Movimento di lotta per la salute
Sezione di Rosignano e della Val di Cecina
Maurizio Marchi (Referente locale)

 

 

 


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