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Da "Umanità Nova"
n. 10 del 16 marzo 2003
inform@zione
A Viareggio contro la guerra
Domenica 2 marzo, a Viareggio, mentre sui viali a mare sfilavano carri,
maschere e grandi folle al carnevale, alcune centinaia di persone (soprattutto
compagni e compagne appartenenti a varie realtà comuniste, anarchiche,
della sinistra versiliese) hanno manifestato contro la guerra. Fin dal
mattino un presidio nei pressi della stazione ferroviaria ha informato
e sensibilizzato i numerosi passanti riguardo i propositi di guerra dei
padroni della terra e la necessità di costruire, dal basso, un'opposizione
radicale ai progetti di morte e distruzione di Bush & C.. Nel pomeriggio
è poi partito un corteo per le strade della città, breve
ma ricco di contenuti antimilitaristi, antiimperialisti, di forte denuncia
delle logiche di guerra proprie di ogni governo. Da segnalare l'assenza
di Arci e Rete lilliput locali, inizialmente tra i promotori della manifestazione
(avranno avuto altri impegni...) e la presenza dei giovanissimi compagni
viareggini del Collettivo anarchico "Hack".
Giros
Acerra: manifestazione contro l'inceneritore
Il 6 marzo si è svolta una manifestazione contro la costruzione
del megainceneritore.
L'iniziativa ha voluto sensibilizzare tutta la popolazione di Acerra e
dei paesi limitrofi sul significato di questo ennesimo attacco, non solo
all'ambiente ma a tutti gli aspetti della vita sociale dell'intera valle
di suessola.
Il presidio permanente del "pantano", contro l'inceneritore, che dura
da oltre 40 giorni, ribadisce alle istituzioni regionali e nazionali il
suo fermo "no" alla costruzione dell'impianto, in quanto strumento di
morte e non di sviluppo, e la necessità di mettere in discussione
l'intero piano regionale sui rifiuti.
Alla manifestazione ha partecipato il coordinamento anarchico campano
con un nutrito gruppo di compagni.
Grande interesse tra i cittadini ha suscitato il nostro volantino, distribuito
in oltre duemila copie. Molte persone erano già state sensibilizzate
dalla diffusione di precedenti articoli apparsi su U.N., ancora esposti
sulle vetrine di negozi, botteghe e bar, sugli effetti letali degli inceneritori.
L'intervento dei compagni anarchici ha "interessato" anche le forze della
repressione che si sono attivate in nottata, con azioni di intimidazione
nei confronti di una decina di compagni e compagne di Acerra, fermati
mentre ritornavano a casa, tra i quali un compagno diversabile, a cui
è stata sequestrata l'auto.
I compagni libertari di acerra
Padova no alla guerra
Sabato 8 marzo, si è tenuta a Padova la manifestazione indetta
da "Veneto contro la guerra" a cui hanno partecipato circa 700 persone
che hanno dato vita ad un corteo che è partito dal piazzale della
stazione ferroviaria è arrivato in Prato della Valle, a poca distanza
dalla sede del Comando militare del Nord Est, che la questura patavina
aveva considerato zona off limits.
Il fatto che numerosi compagni fossero andati a manifestare a Camp Darby
e numerose compagne a La Spezia per l'8 marzo anarco-femminista ha certo
limitato la partecipazione; ma la manifestazione è stata anche
condizionata dall'atteggiamento di chiusura di alcuni settori pacifisti
e di "sinistra" nonché dall'atteggiamento criminalizzante di partiti
e stampa; il quotidiano cittadino "Il mattino", emblematicamente, titolava
"È un sabato ad alta tensione" ipotizzando scontri per uno sparuto
presidio di Forza Nuova dietro lo striscione "Né Usa né
islam" e per un comizio di AN durante il quale l'assessore Saia ha inveito
contro il "pattume comunista".
Al corteo hanno preso parte varie realtà tra cui il CPO Gramigna
di Padova, il Csa Tonita di Chioggia, il Comitato di lotta per la casa
di Treviso e il neonato Coordinamento dei Senzapatria con striscione e
bandiere rosso-nere, ma anche collettivi e individualità pacifiste
e anarchiche, immigrati, studenti e singoli militanti di Rifondazione
Comunista in polemica con le direttive del partito.
Nella mattinata era stato attuato un presidio "contro il partito della
guerra" sotto la sede di Forza Italia.
La mobilitazione continua e resta confermato il settimanale presidio del
giovedì sera davanti alla caserma Usa "Ederle" a Vicenza.
UN reporter
Palermo 8 marzo femminista e pacifista
Quasi tremila persone hanno partecipato sabato 8 marzo al corteo per la
pace indetto dalle realtà femministe palermitane e al quale hanno
aderito tutti i soggetti politici che hanno costituito la rete cittadina
"Fermiamo la guerra".
Dal Forum Sociale Siciliano alla Rete Lilliput passando per i centri sociali,
agli anarchici fino a Cobas e Rifondazione Comunista, tutti hanno espresso
con fermezza e vigore l'opposizione alla nuova imminente guerra che gli
USA stanno per scatenare contro il popolo iracheno.
La manifestazione ha accolto con grande solidarietà lo spezzone
organizzato dagli esuli politici sudanesi (attualmente ospitati presso
il Laboratorio Sociale Occupato ZETA ) che hanno posto all'intera cittadinanza
il dramma del loro Paese, il Sudan, lacerato da una tremenda guerra civile.
Richiesta di asilo politico, centri di accoglienza autogestiti per immigrati
e profughi sono stati il tema di una manifestazione che ha saldato la
giusta opposizione a ogni guerra con le rivendicazioni di chi subisce
sulla propria pelle gli effetti delle politiche guerrafondaie degli stati.
Questi cinquantatré profughi del Sudan sono a Palermo da circa
un anno e mezzo: per molti mesi sono stati ospitati presso il centro d'accoglienza
"S. Chiara" all'Albergherìa; recentemente erano stati trasferiti
presso la missione "Speranza e Carità" gestita da Biagio Conte,
missionario laico.
Qui i sudanesi hanno dovuto sottostare alle rigide regole all'interno
della Missione, la cui forte connotazione religiosa è radicalmente
estranea alla loro formazione politica e culturale dato che nel loro Paese
la loro attività di oppositori politici li ha costretti alla fuga.
Il divieto imposto da Biagio Conte di introdurre giornali o televisori
all'interno del centro d'accoglienza ha finito col pregiudicare irrimediabilmente
i rapporti tra la comunità sudanese e il missionario che li ha
praticamente cacciati in malo modo.
Da lunedì 3 marzo i sudanesi sono ospiti presso lo ZETALAB già
sotto sgombero e attualmente fatto oggetto da una "discreta" sorveglianza
da parte di Digos e Carabinieri.
Questa vicenda è emblematica del bisogno di accoglienza reale che
si respira in Sicilia e in tutta Italia.
Le formule "cristiane" di accoglienza per quanto rispettabili nella concretezza
della funzione che assolvono, mostrano in definitiva dei limiti strutturali
che spesso vengono a galla con grande drammaticità.
L'impegno militante di quanti in questi giorni stanno sostenendo la comunità
sudanese anche nella trattativa con la Prefettura per ottenere un posto
sicuro nel quale i profughi possano vivere e organizzare la propria attività
politica, dimostra l'esigenza di una accoglienza autogestionaria che liberi
gli immigrati dal monopolio della gestione cattolica della "carità".
A giorni si terrà un nuovo incontro in Prefettura nel quale il
Comune di Palermo dovrà comunicare la propria disponibilità
all'accoglienza. Forse.
Nucleo "Giustizia e Libertà" della Federazione Anarchica Siciliana
Reggio Emilia Senza se senza ma!
A Reggio Emilia si è costituito
il Comitato provinciale per lo sciopero generale contro la guerra.
Oltre alla Federazione Sindacale di Base di Reggio Emilia, che ha assunto
la proposta di lotta dei sindacati di base (CUB - COBAS - RdB - USI),
hanno aderito l'Assemblea antimilitarista provinciale, il Reggio Emilia
Social Forum, il Laboratorio AQ 16, la Federazione anarchica reggiana-FAI,
Rifondazione Comunista e alcuni delegati sindacali.
Un altro obbiettivo sarà la realizzazione di un nuovo sciopero
internazionale sempre contro la guerra.
Lo sciopero generale è un'arma importante che hanno i lavoratori,
perciò va impiegato in questo momento drammatico in cui la follia
militarista dei potenti della terra prospetta uno scenario di morte, distruzione
e miseria per una grande parte di umanità.
Il comitato assumerà tutte quelle iniziative pacifiste e antimilitariste
che avranno luogo sul territorio provinciale, fra le quali l'allestimento
di una tenda permanente in Piazza Prampolini per informare la cittadinanza
su tutte le scadenze pacifiste e le varie proposte di lotta contro la
guerra.
Il comitato fa appello a tutte le associazioni, movimenti e realtà
di base della nostra provincia per costruire una grande e permanente mobilitazione
per fermare la guerra!
Per contatti e info: cell. 339/6126066, email: tucci57@virgilio.it
Contorsionismi fascisti a Carrara: per il 22 marzo un'adunata?
La scorsa settimana alcuni "Giovani" di destra hanno cercato di mettersi
in luce con un presidio che reclamava la sicurezza sui luoghi di lavoro,
prendendo a pretesto l'ennesimo morto causato dalla lavorazione del marmo.
Straordinario! Peccato che nell'occasione abbiano omesso di denunciare
il licenziamento in tronco di un cavatore da parte di un imprenditore
fascista, aperto sostenitore dei fasti presenti e passati di quel "partito",
avvenuto proprio negli stessi giorni.
Altri "Giovani" sono attualmente sotto accusa da parte dei fedelissimi
della provincia per aver tentato di prendere una posizione "contro questa
guerra americana". È evidente il tentativo di annaspare per ricavarsi
un posto al sole, in questo torno di secolo in cui il rigetto della guerra
in tutte le sue forme sta tornando ad essere patrimonio di larghi strati
di coscienza popolare.
Un'apparizione "forte" dovrebbe essere programmata per il 22 marzo, data
in cui, stando ai si dice, vi sarà a Carrara un concentramento
regionale di topi neri: una data da tener d'occhio per non far mancare
una degna accoglienza.
AEnne
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