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Da "Umanità Nova" n. 11 del 23 marzo 2003

La Follia di George II
Un presidente globale



Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno fatto nulla per meritare queste minacce, ma faranno tutto il possibile per respingerle. Invece di lasciarci andare verso la tragedia, ci dirigeremo verso la sicurezza. Prima che il giorno dell'orrore possa arrivare, prima che sia troppo tardi per agire, questo pericolo sarà rimosso. Gli Stati Uniti d'America hanno l'autorità sovrana di usare la forza per assicurare la loro sicurezza nazionale. Quest'obbligo ricade su di me come comandante in capo, attraverso il giuramento che ho pronunciato e per la promessa che manterrà."[1]
George Bush J. In meno di 15 minuti parlando alla nazione ha reinventato la storia degli USA.

Mentre sentenziava a Saddam che ha "Quarantotto ore per andare in esilio, con tutti i membri della sua famiglia oppure, attaccheremo", il presidente globale ha raccontato una storia dominata dal Bene (loro) o dal Male, dalla libertà e dalla giustizia (la loro) contro l'odio e la violenza e non ha mancato di suggellare, come nelle "migliori" dichiarazioni di guerra di Re e Imperatori, con una citazione del divino, congedandosi alla patria con: "Buona notte e che Dio continui a proteggere l'America".

Ad avvallare e legittimare la guerra degli Stati Uniti sarebbe la risoluzione 1441 approvata dal Consiglio di Sicurezza per il disarmo dell'Iraq.

Vediamo schematicamente i rapporti dei "gendarmi globali" rispetto ai trattati, alle convenzioni e ai patti internazionali.

Sulla questione disarmo nel dicembre 2001 gli Stati uniti si ritirano ufficialmente dal Trattato sui missili antibalistici del 1972, distruggendo un accordo storico, inoltre nel 1972 viene siglata la Convenzione sulle armi biologiche e tossiche, ratificata da 144 paesi tra cui gli Stati uniti. Nel luglio 2001 gli Usa abbandonano una conferenza a Londra in cui si discuteva un protocollo del 1994, finalizzato a rafforzare la Convenzione provvedendo a ispezioni sul posto. A Ginevra, nel novembre 2001, il sottosegretario di stato John Bolton afferma che "il protocollo è morto" e contemporaneamente accusa Iraq, Iran, Korea del Nord, Libia, Sudan e Siria (gli oramai famosi "stati canaglia") di violare la Convenzione, ma senza fornire prove o formulare accuse specifiche.

Durante l'accordo delle Nazioni Unite per mettere un freno al traffico internazionale illegale di armi leggere, nel luglio 2001 gli Stati uniti sono l'unico paese a opporsi.

Nell'aprile 2001 gli Stati uniti non vengono rieletti a capo della Commissione dell'Onu sui diritti umani, dopo essersi sottratti per anni al pagamento delle quote dovute alle Nazioni unite (tra cui le attuali quote di 244 milioni di dollari) e dopo aver costretto l'Onu ad abbassare la quota del budget spettante agli Usa dal 25 al 22%. [2]

Nel dicembre 1997 durante il trattato per il bando delle mine terrestri, firmato a Ottawa da 122 paesi gli Stati Uniti si rifiutano di firmare insieme a Russia, Cina, India, Pakistan, Iran, Iraq, Vietnam, Egitto e Turchia.[3]

Nel febbraio 2001 i giustizieri globali si rifiutano di unirsi ai 123 paesi impegnati a bandire l'uso e la produzione di mine e bombe anti-persona.

Nel settembre 2001 sempre i "nostri" si ritirano dalla Conferenza internazionale sul razzismo, che riunisce 163 paesi a Durban, Sudafrica, il pretesto è che è "unilaterale" e "contro Israele".

Nel 1986 la Corte internazionale di giustizia dell'Aja dichiara gli Stati uniti colpevoli di violazione del diritto internazionale per "uso illegittimo della forza" in Nicaragua, attraverso i suoi interventi e quelli del suo esercito per procura, i contras. Gli Usa rifiutano di riconoscere la giurisdizione della Corte. Una risoluzione delle Nazioni unite che chiedeva l'osservanza della decisione della Corte viene approvata per 94 voti contro due: Stati uniti e Israele.

Nel 1989 nel Protocollo opzionale al Patto internazionale dell'Onu sui diritti civili e politici, finalizzato all'abolizione della pena di morte e contenente una norma che bandisce la condanna a morte per coloro che hanno meno di 18 anni gli USA non firmano né ratificano il protocollo, e si auto-esonerano dalla norma predetta, diventando uno dei cinque paesi che ancora condannano a morte i minori (con Arabia saudita, Repubblica democratica del Congo, Iran, Nigeria). La Cina ha abolito questa pratica nel 1997, il Pakistan nel 2000.

Convenzione delle Nazioni unite del 1979 sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne. I soli paesi che hanno firmato ma non ratificato sono gli Stati uniti, l'Afganistan, Sao Tomé e Principe.

La Convenzione delle Nazioni unite sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio, (1948) gli Stati Uniti l'hanno infine ratificata nel 1988, aggiungendo svariate "riserve" col risultato che per giudicare se un qualunque "atto nel corso di conflitti armati" costituisce genocidio, bisogna consultare obbligatoriamente la Costituzione americana e il "consiglio e consenso" del senato [4]

Il 29 dicembre 1989 l'assemblea dell'O.N.U. approvò con 75 voti a favore, 20 contrari e 40 astenuti una mozione di condanna dell'invasione americana di Panama che fu deplorata in quanto "flagrante violazione del diritto internazionale".

Cosa sarebbe dunque la presunta violazione della risoluzione 1441 dell'ONU a confronto delle ripetute violazioni e ostruzionismi degli USA? Chi li attaccherà? Chi ristabilirà libertà e giustizia, chi ci preserverà dal Male?

E mentre l'attacco alla popolazione irachena è stato dichiarato e nuove "bombe intelligenti" massacreranno donne, bambini e uomini inermi, e distruggeranno paesi, scuole, ospedali e strade anche l'Italia dice la sua.

Dopo il vertice delle Azzorre con i fidi Tony Blair e il primo ministro spagnolo Jose Maria Aznar, l'alleanza interventista aveva dichiarato inutile la seconda risoluzione, che avrebbe dovuto svolgersi lunedì 17 marzo e che prevedeva due ultimatum contrapposti per Saddam Hussein.

Ecco allora che il ministro degli Esteri Franco Frattini giudica positivamente la decisione di Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna di ritirare la risoluzione, perché "se l'Onu non è in grado di trovare una soluzione, meglio evitare la spaccatura e il veto di Francia e Russia"[5], e riconferma l'uso delle Basi e del sorvolo di tutto il territorio italiano, affermando: "Non la chiamo guerra, ma azione di polizia internazionale"[6].

L'opposizione di gran parte dell'Europa e non da meno dello stato Vaticano con in testa il Capo "neopacifista" Carol Wojtyla risponde alla salvaguardia d'interessi che l'Euro potrà preservare nell'area, rischiando di affossare ulteriormente il disavanzo statunitense pari oggi alla ragguardevole cifra di 6.453.244.681.378,86 dollari.

Come sempre ci opporremo a questo massacro portando la nostra tensione antimilitarista e le nostre lotte contro l'autoritarismo e le gerarchie.

Non abbiamo mai creduto al diritto internazionale, né faremo appello a qualche articolo della costituzione. Il movimento pacifista sembra aver imboccato questa strada, anche se spesso cade ancora nelle apparenti e rituali performance diplomatiche facendogli appello.

Dobbiamo spingere affinché il dissenso non abbia mediazioni, dobbiamo scioperare immediatamente allo scoppio della guerra e significare l'antimilitarismo di un'adesione ampia.

Ci vediamo ad Aviano il 5 aprile, dopo La Spezia, Roma, Camp Darby, contro tutte le guerre e gli eserciti.

Stefano Raspa

Note

[1] Tratto dal discorso ufficiale di Bush alla nazione del 18 marzo reperibile presso http://www.repubblica.it/online/esteri/iraqtrentasei/testo/testo.htm

[2] Nella commissione per i diritti umani, gli Usa sono virtualmente gli unici a opporsi alle risoluzioni che sostengono l'accesso a costi ridotti ai farmaci per l'Hiv/Aids, che riconoscono una alimentazione adeguata come diritto umano fondamentale, e che chiedono una moratoria sulla pena di morte.

[3] Il presidente Clinton respinge il trattato, sostenendo che le mine sarebbero necessarie per proteggere la Corea del Sud contro l'"enorme vantaggio militare" della Corea del Nord. Clinton dichiara che gli Stati uniti aderiranno all'accordo "in seguito", nel 2006. Bush sconfessa questa dichiarazione nell'agosto 2001

[4] Le riserve sono rigettate da Gran Bretagna, Italia, Danimarca, Olanda, Spagna, Grecia, Messico, Estonia e altri.

[5] la repubblica 18 marzo 2003

[6] http://www.repubblica.it/online/politica/italiairaqdieci/ciampi/ciampi.html

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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