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Da "Umanità Nova" n. 13 del 6 aprile 2003

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Parma: una casa contro la guerra
Nuova occupazione del comitato antirazzista di Parma che nella mattinata di sabato 29 marzo ha "reso abitabile, uno dei tanti stabili che la pubblica amministrazione della nostra ricca città lascia al degrado. Tre famiglie e tanti bambini non saranno più cacciati dalle panchine della stazione nelle ore di chiusura notturna. Queste famiglie sono scappate da una guerra, che ha distrutto le loro case e ucciso i loro cari. Non si tratta dell'Iraq o del petrolio ambito dalle multinazionali, bensì dei Balcani. (...)
La casa occupata vicino a piazzale Barbieri sarà la casa contro la guerra: uno spazio comune sarà aperto alla città, per unire idee e iniziative, per lottare insieme contro questa guerra, contro tutte le guerre imperialiste."
Da un comunicato del Comitato cittadino antirazzista di Parma

Rivolta al CPT di Trapani
Nel primo pomeriggio del 28 marzo all'interno del Centro di Permanenza Temporanea "Serraino Vulpitta" di Trapani gli immigrati hanno dato vita a una rivolta in seguito alla quale dodici persone sono riuscite a scappare.
Tutti sono stati catturati eccetto uno che è riuscito a far perdere le proprie tracce.
In seguito ci sono stati diversi atti di autolesionismo che sono culminati con un tentato suicidio di uno degli immigrati prigionieri alle 18,28: il ragazzo ha cercato di impiccarsi usando con tutta probabilità un lenzuolo. Per fortuna, il tentativo è stato sventato.
Alle 19 sono intervenuti i poliziotti in tenuta antisommossa, e dopo un'altra mezz'ora anche i carabinieri. Dal CPT erano chiaramente udibili urla, colpi e la tensione era palpabile anche per chi dalla strada cercava di capire cosa stesse succedendo.
Il giorno dopo alcuni compagni del Coordinamento per la Pace di Trapani sono entrati all'interno del CPT per accertarsi delle condizioni in cui versavano gli immigrati .
Dal colloquio avuto con i reclusi è emerso che i dieci presunti autori della sommossa sono stati tempestivamente trasferiti nel CPT di Caltanissetta.
L'intervento repressivo da parte di Polizia e Carabinieri non ha risparmiato nessuno, provocando un forte shock fisico ed emotivo in tutti i prigionieri.
Un ispettore di Polizia ha candidamente negato che ci fosse mai stato un tentato suicidio: noi che eravamo giù in strada e abbiamo visto la scena possiamo confermare tutto.
Ancora una volta il CPT "Vulpitta" si riconferma luogo di quotidiana repressione nei confronti degli immigrati. La disperazione di chi viene incarcerato per la sola colpa di non avere i documenti in regola può portare ad atti inconsulti che possono tramutarsi in tragedia.
A tutto questo lo Stato italiano sa solo rispondere con le sbarre e i manganelli.
La nostra lotta per chiudere il "Vulpitta" e tutti i CPT in Sicilia può e deve continuare.
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria

Trapani: corteo a Birgi
Più di duecento persone hanno manifestato questo pomeriggio presso la base dell'aeronautica militare a Birgi (Trapani) contro l'aggressione angloamericana all'Iraq e, più in generale, per la pace contro tutte le guerre.
Dopo il concentramento davanti i cancelli della base che ospita il 37deg. stormo dell'aeronautica italiana, i manifestanti hanno dato vita a un corteo spontaneo lungo la strada provinciale che costeggia il perimetro della base. Qualche risibile momento di tensione si è avuto all'inizio del corteo quando i funzionari di Polizia hanno cercato di dissuadere la folla che, al contrario, ha cominciato a marciare nonostante qualche spintone.
Il corteo si è svolto tra gli slogan dei manifestanti ed è culminato con un blocco stradale durante il quale i partecipanti hanno inscenato un "die in", una morte collettiva per ricordare il massacro del popolo iracheno.
La lotta alla guerra si traduce a Trapani in lotta al razzismo di Stato: durante il blocco stradale si è fatto cenno alla rivolta degli immigrati avvenuta due giorni prima nel CPT di Trapani, ricordando a tutti che la repressione nei confronti degli immigrati in Italia costituisce il fronte interno di questa guerra in cui anche la Sicilia è logisticamente coinvolta. Da Sigonella al porto di Augusta, da Sferracavallo alla base di Trapani-Birgi, gli Stati Uniti possono contare su un potenziale offensivo di enorme portata. A Birgi infatti sono operativi i cacciabombardieri F-16, gli AWACS e tutto il personale militare (italiano e americano) che alla bisogna prende il controllo dei nostri cieli.
Notevole la partecipazione di ragazzi anche giovanissimi, studenti, militanti e cittadini comuni provenienti da Trapani, Alcamo, Castellammare del Golfo, Marsala, Palermo.
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria

Bologna
Contro la guerra (e non solo)
Sabato 29 marzo, nell'ambito della giornata internazionale "stop war", si é tenuta l'ennesima manifestazione anche a Bologna.
Circa 20 mila i partecipanti (anche se, essendoci i sindaci ed i parlamentari europei, i giornali hanno parlato di 80 mila). Alta la partecipazione, bassa la qualità; eravamo presenti per propagandare lo sciopero generale di mercoledì 2 aprile e la manifestazione di Aviano del 5 aprile.
Nella settimana altre sono state le iniziative contro la guerra e per la preparazione dello sciopero generale. Giovedì 27, nel pomeriggio un blocco stradale a Porta S. Stefano con diverse centinaia di partecipanti ha continuato la compagna di boicottaggio contro la Esso.
Continua l'attività del coordinamento cittadino contro la guerra che raggruppa l'antagonismo sociale bolognese.
Sono invece arrivati provvedimenti restrittivi per 4 compagne/i a seguito della manifestazione di Ferrara del 22 febbraio scorso, di cui abbiamo dato conto nelle cronache di Umanità Nova. Le persone inquisite sarebbero accusate di rapina, danneggiamenti e percosse a seguito dei tafferugli di cui avevano dato resoconto. Inutile sottolineare la sproporzione delle accuse e la pretestuosità dei provvedimenti che hanno il solito sapore dell'intimidazione.
Mercoledì 26 vi é stata una occupazione della direzione dei servizi di igiene mentale della ASL di Bologna per protestare contro il licenziamento di 4 compagne/i, rei di aver denunciato i trattamenti da lager ai quali sono sottoposti gli "utenti" del servizio. Questi lavoratori delle cooperative sociali hanno ricevuto il benservito, alla faccia dell'articolo 18, perché (su pressione dei burocrati della ASL) avrebbero "nuociuto al buon nome della cooperativa" e quindi sono stati dimissionati dal libro soci e, conseguentemente, licenziati. L'occupazione e le manifestazioni di solidarietà, in città, hanno sbloccato la trattativa che dovrebbe portare al reintegro dei compagni ed alla liberazione dei 2 "utenti" oggetto della controversia.
Proseguono, nella guerra interna, i pestaggi, gli incarceramenti e le espulsioni degli immigrati nel e dal CPT. È annunciata una manifestazione per l'11 aprile.
redb

Augusta contro la guerra
Si è svolta sabato 29 marzo nella centralissima piazza Duomo di Augusta la manifestazione contro la guerra promossa dal cantiere politico culturale "Casa Comune" di Augusta e dalla Federazione Anarchica Siciliana. All'iniziativa hanno aderito una ventina tra gruppi e associazioni della sinistra augustana e siracusana - presenti con proprie delegazioni -, e del movimento antiglobal della Sicilia Orientale - con pochi sparuti rappresentanti. A una settimana dalla grande manifestazione di Sigonella (che ha visto sfilare da 20 a 25.000 persone appartenenti alle varie anime del movimento siciliano, con anarchici presenti ai vari livelli dell'organizzazione e in tre separati spezzoni del corteo), giocata tutta sulla visibilità mediatica (con poche azioni dirette e molta promozione pubblicitaria dei locali candidati alle elezioni) considerata anche la distanza dai centri abitati, la manifestazione di Augusta, città che ospita nelle vicinanze la più importante base navale NATO della Sicilia e il secondo maggiore concentramento di depositi militari e testate nucleari della Sicilia, ha inteso caratterizzarsi per il suo tentativo di coinvolgere direttamente il territorio e le locali forze di opposizione alla guerra. Nelle intenzioni dei promotori, la manifestazione di Augusta avrebbe dovuto costituire un'alternativa reale al pacifismo-spettacolo di Attac e dei disobbedienti (che infatti sono rimasti delusi per la mancata organizzazione di un presidio "creativo" al pontile in uso alla Marina americana che si trova a diversi chilometri dal centro abitato). Ad Augusta da più di vent'anni non si manifestava contro la base navale, nonostante l'allarme provocato dalla crescita dei tumori in città e dal rischio di incidenti, più volte sfiorati, nelle operazioni di carico e scarico del munizionamento delle navi. Urgeva quindi una "scossa" all'opinione pubblica cittadina, un tentativo di attivare la coscienza antimilitarista di tanti giovani e di militanti della sinistra rimasti finora nell'ombra, iniziare quindi un percorso condiviso di lotta permanente alle strutture militari della città, e allo stesso tempo richiamare l'attenzione del movimento pacifista dell'isola sulla particolarissima condizione di "servitù militare" in cui la popolazione è costretta a vivere. Questi obiettivi sono stati raggiunti. Diverse centinaia di persone si sono avvicendate nella piccola piazza intrattenendosi in capannelli improvvisati, fermandosi ad ascoltare il vibrante comizio tenuto dal compagno Pippo Gurrieri e i discorsi dei vari oratori che si sono succeduti sul palco; circa 300 di esse, compresi numerosi poliziotti in borghese, vi hanno stazionato in permanenza fino alla fine. Si è in tal modo compensata nel migliore dei modi l'assenza della gran massa dei militanti delle diverse organizzazioni pacifiste dell'isola, quelle catanesi in particolare formalmente aderenti all'iniziativa, stanchi e desiderosi di altri svaghi dopo la marcia di Sigonella, o impegnati quasi in contemporanea, come gli stessi compagni anarchici della Sicilia occidentale, nella manifestazione di Trapani-Birgi. Il compito assuntosi dai compagni della Federazione Anarchica Siciliana, oltre che meramente organizzativo, è stato anche di raccordo e sostegno delle varie componenti pacifiste locali, che hanno potuto così esprimersi al di là delle specifiche differenze ideologiche e ricercare punti d'intesa comuni. Questa azione, senza forzature né tentativi egemonici, ha guadagnato alla Federazione una visibilità politica e una simpatia immediate, e l'unanime pubblico riconoscimento da parte dei rappresentanti dei vari gruppi partecipanti all'iniziativa. Numerose le proposte di lotta emerse nel corso della serata, dalle azioni di boicottaggio e picchettaggio ai cancelli della base navale al bagno disobbediente di massa nelle acque del porto. È stato infine proposto un presidio di tutto il movimento pacifista regionale al pontile della Marina americana da attuarsi il 25 o il 27 aprile prossimi. Si cercherà in quell'occasione di muoversi unitariamente a livello locale, al fine di non dissipare in azioni di puro spettacolo mediatico la disponibilità, tanto faticosamente raggiunta, al contrasto concreto e quotidiano alle logiche di guerra.
Natale Musarra

Pavia aggressione fascista
Un'ennesima aggressione fascista dopo l'assassinio di Dax e gli accoltellamenti di Torino.
Nella serata di venerdì 28 marzo, un'aggressione da parte di squadristi di Forza Nuova e "naziskin" è stata compiuta nei confronti di un'assemblea-dibattito sul rinnovato attivismo nazi-fascista in programma al centro sociale Barattolo di Pavia, quasi a conferma di quanto sia attuale affrontare tale questione.
Una trentina di energumeni, di cui alcuni in trasferta, armati di spranghe ha tentato (era la seconda volta) di fare irruzione nel centro, ma è stato respinto dai compagni e dai partecipanti all'assemblea.
Solidarietà al c.s. Barattolo e al compagno Saverio Ferrari relatore dell'iniziativa.
Archivio Antifa

Augusta: provocazioni fasciste
In un suo comunicato di solidarietà la Federazione Anarchica Siciliana informa che "nelle notti tra il 14 e il 15 e tra il 15 e il 16 marzo le pareti esterne del container che ospita il cantiere politico-culturale 'Casa Comune' di Augusta (SR) sono state riempite di scritte nazifasciste e la bandiera con la scritta 'no alla guerra' è stata strappata." Il "Cantiere" ospita varie iniziative culturali. I compagni della FAS invitano alla vigilanza antifascista.
Da un comunicato FAS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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