Da "Umanità Nova"
n. 16 del 4 maggio 2003
"Uomo morto"
Il macchinista ferroviere
del 2003
Frenare e regolare la velocità di trazione. Questo è il
compito principale del macchinista alla guida. Mentre quello al suo fianco
gli ripete i segnali e poi gli dà il cambio. Ma la coppia di macchinisti
ha vita breve. Anni e anni di sindacalismo ipocrita mirato a piazzare
i sindacalisti negli uffici piuttosto che a tutelare i diritti dei lavoratori
hanno sortito effetti alquanto negativi. Primo fra tutti la guida a conducente
unico. Per garantire che il macchinista sia sempre vigile sarà
prossimamente installato il pedale chiamato VACMA, uomo morto per
gli addetti ai lavori. Esso dovrà essere premuto dal macchinista
ogni 50 secondi per evitare che la locomotiva vada in frenatura automatica.
In questo modo l'Italia si avvicinerà al modello francese e a quello
inglese. Dal mese di marzo gli istruttori delle ferrovie dello stato hanno
iniziato a formare il personale di macchina sull'utilizzo di tale dispositivo
rilasciandone alla fine del corso l'abilitazione. È risaputo che
in Inghilterra i morti fra i macchinisti si annoverano più che
altrove. Ma forse oggi si imita solo chi dà il cattivo esempio...
e con i macchinisti muore anche la gente seduta nelle prime
carrozze.
I macchinisti devono far fronte a parecchi disagi: locomotive vecchie
con amianto, fredde d'inverno e senza ventilazione d'estate, rumori assordanti
al di sopra del tollerabile nonostante l'autorizzazione dell'Igiene -
non dimentichiamo che le FS hanno un'azienda sanitaria interna (con tanto
di attendibilissimi psicologi che dalle FS ricevono lo stipendio), vetri
sporchi, segnali che si spengono all'improvviso, binari poco sicuri. Inoltre
rischiano in continuazione di investire operai che lavorano in linea senza
protezione alcuna. Oltre ai suicidi.
Pur essendo l'orario di per sé faticoso sono incentivati a fare
straordinari. Questo perché imperativo della privatizzazione è
assumere pochi per farli lavorare tanto. Sappia la gente che alla guida
potrebbe esserci un corridore (corridori in ferrovia sono coloro
che assecondano le esigenze dell'azienda lavorando fino a 400 ore al mese-fuorilegge,
appunto) che in due giorni lavorativi ha dormito magari due o tre ore.
I capi deposito che assegnano i servizi hanno incentivi monetari per ogni
servizio straordinario che riescono ad assegnare.
È bene sapere che le condizioni peggioreranno. Con la VACMA il
macchinista dovrà frenare, regolare la velocità, rispondere
al cellulare e schiacciare la VACMA ogni 50 secondi. Magari dimenticandosi
di guardare il segnale semaforico rosso, e 'sta volta non ci sarà
né capotreno né secondo macchinista a farglielo notare.
Come se non bastasse la bozza del contratto di lavoro venturo prevede
11 ore di riposo fra un servizio e l'altro al posto delle 18 attuali.
Diventeranno quindi tutti corridori legalizzati.
Tutto ciò è comunque imputabile non solo all'azienda ma
alla stessa categoria dei macchinisti (la maggior parte sicuramente) che
non disdegna il lavoro straordinario per ottenere uno stipendio che va
dai 3 fino ai 6 milioni di lire.
L'aria che si respira in ferrovia è per lo più aria di
caserma. Molti infatti accedono alla ferrovia tramite il genio militare,
ottima opportunità per fare carriera. Anche i diritti sindacali
sono limitati: ai nuovi assunti viene caldamente consigliato di astenersi
dall'iscrizione ai sindacati non padronali. Pena la bocciatura agli esami
previsti nel percorso formativo. Esami a cui, tra le altre cose, non è
ammesso nessun testimone esterno.
F.R.
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