|  |    Da "Umanità Nova" 
        n. 17 del 11 maggio 2003  
        Inform@zione 
 Vicenza 25 aprile. Per non dimenticare di resistere
 Venerdì 25 aprile si è svolta a Vicenza la manifestazione 
        promossa da Veneto contro la guerra per ricordare la liberazione dai nazifascisti. 
        Presenti il Collettivo Spartakus di Vicenza, il Cpo Gramigna di Padova, 
        aderenti alla CUB e di Progetto Comunista; mentre l'area anarchica-libertaria 
        era rappresentata dal Coordinamento dei Senzapatria con il proprio striscione 
        ed un'enorme bandiera nera.
 La manifestazione - alcune centinaia di persone - è partita verso 
        le 15 davanti all'infame Caserma Usa Ederle, scortata da un numero che 
        definire esagerato è eufemistico di forze del disordine, snodandosi 
        lungo il suo percorso attraverso la città ha compiuto due significative 
        soste: la prima alla lapide del partigiano Dino Carta, catturato ed ammazzato 
        dai nazifascisti, la seconda in piazza Matteotti in ricordo del deputato 
        socialista assassinato dagli sgherri di Mussolini.
 Il corteo è poi proseguito attraversando un quartiere popolare 
        e qui è stato raggiunto da alcuni immigrati e poi si è concluso 
        nei giardini della stazione. Nonostante il ponte pasquale e una certa 
        smobilitazione pacifista, il messaggio in ricordo di coloro che hanno 
        lottato per una vera libertà è arrivato in modo chiaro e 
        deciso: No pasaran.
 El mato
  
        Foiano della Chiana (AR)La locale sezione ANPI e il Comune di Foiano della Chiana (AR) hanno fatto 
        apporre una lapide nella centrale via Solferino (piazza Nencetti) del 
        paese con la seguente iscrizione: "Bernardo Melacci (Foiano 19/1/1893 
        - 7/12/1943). Militante anarchico e dell'Unione Sindacale Italiana. Poeta 
        e spirito gentile. Arrestato e condannato per i `Fatti di Renzino' in 
        un atto di resistenza al sorgente fascismo. Del fascismo subì la 
        menzogna giudiziaria ed il carcere, nel quale morì ingiustamente 
        recluso per tutta la vita."
 Nell'occasione è stato edito un opuscolo con la storia di vita 
        dell'anarchico foianese; il testo è commentato dai disegni del 
        pittore partigiano Ezio Raspanti. La pubblicazione, intitolata "Bernardo 
        Melacci (1893-1943), Antifascista libertario" (pp.10) può essere 
        richiesta a: E. Raspanti, via del Duca 3, 52045 - Foiano della Chiana 
        (AR).
 G. S.
  
        Napoli: repressione all'UniversitàBlindate le aule storiche dei compagni all'università "L'Orientale" 
        dopo 25 giorni di occupazione contro la guerra.
 Riportiamo quasi integralmente il comunicato diffuso dagli occupanti dopo 
        la blindatura delle aule e, di seguito, il comunicato di solidarietà 
        della CdC della FAI.
  "Dopo l'occupazione di palazzo Giusso contro l'aggressione imperialista 
        all'Iraq, si è fatta subito visibile la risposta repressiva delle 
        autorità accademica: lunedì 28 aprile, alla riapertura del 
        palazzo, gli studenti hanno trovato le aule storiche del movimento, la 
        R5 del Collettivo dell'Orientale e la C.I.P.C. (sede del centro studi 
        anarchici), sbarrate con porte blindate. Al tentativo degli studenti di richiedere spiegazioni e le chiavi delle 
        aule che loro appartengono si è risposto unicamente con nuovi atti 
        intimidatori: il Senato Accademico ha richiesto l'utilizzo della forza 
        pubblica per reprimere qualsiasi protesta del movimento studentesco.
 L'unica risposta dello stato e delle autorità accademiche alla 
        più lunga delle proteste che ha attraversato il mondo universitario 
        italiano, è stata la blindatura delle aule in cui da sempre i compagni, 
        studenti e lavoratori, si confrontano e si autorganizzano. Lo scopo di 
        una tale azione repressiva è di limitare e schiacciare quelli che 
        sono gli spazi di agibilità politica di chi lotta quotidianamente 
        contro le riforme, la guerra e la repressione dei padroni e contro lo 
        stato di cose presenti.
 Ancora una volta la lotta si dimostra l'unico mezzo efficace per raggiungere 
        risultati: per fissare un incontro col Rettore si è resa necessaria 
        l'occupazione dei locali del rettorato mercoledì 30 aprile."
  
        Comunicato della CdC della FAI sulla repressione all'Università 
        Orientale di NapoliIl Dominio, nelle sue varie forme di tipo economico, 
        politico... Accademico, ha un urgente bisogno di eliminare, chiudere, 
        blindare, denunciare, reprimere ogni forma di dissenso e di conflittualità 
        sociale. Non è un caso che i fischi e le contestazioni contro il 
        sindacalismo padronale della CISL e di Pezzotta siano state lette, anche 
        dall'altra sinistra confindustriale, come gravi attacchi contro la democrazia 
        e la libertà, quando per noi la libertà è innanzitutto 
        opporsi ai loro accordi sindacali, alle loro guerre, alla loro propaganda, 
        alle loro menzogne. La nostra libertà è anche quella di 
        liberare spazi dove l'imposizione della cultura del Potere pensa che l'unico 
        modo di comunicare conoscenza stia nell'ambito angusto e reprimente di 
        programmi blindati, di aule sonnolente e di esami a ripetizione.
 Piena solidarietà agli occupanti dell'Orientale di Napoli!
 La Commissione di corrispondenza della Federazione anarchica italiana
  
        Reggio Emilia: vino, anarchia, e VeronelliI due giorni di iniziative organizzate dalla Federazione Anarchica Reggiana 
        per il 25 e 26 aprile, in occasione dell'anniversario della liberazione 
        e della riapertura della sede cittadina, hanno riscosso un significativo 
        successo in termini di affluenza e di echi.
 Venerdì 25, circa 200 compagni/e si sono radunati a Villa Minozzo 
        per ricordare la figura di Enrico Zambonini, commemorato da un intervento 
        di un compagno sulla piazza del paese ricordando in particolare l'attualità 
        dell'antimilitarismo, del federalismo e delle lotte sociali, professati 
        dalla sua generazione di militanti.
 La giornata è proseguita per noi con un'affollata festa/pranzo 
        sociale presso l'agriturismo Made in Rov, in sottoscrizione alle attività 
        della Federazione.
 Il giorno dopo ha avuto luogo l'evento clou, la conferenza pubblica su 
        "Cucina, vino e anarchia", che in virtù dell'ospite d'eccezione, 
        Luigi Veronelli, ha ottenuto fortissima risonanza grazie a numerosi articoli 
        e interventi su giornali e televisioni locali, in particolare il giorno 
        stesso la Repubblica regionale dedicava all'iniziativa un titolo a tutta 
        pagina.
 A parte il personaggio, ha avuto senz'altro successo l'originalità 
        dell'idea, perché se è vero che secondo Feuerbach l'uomo 
        è ciò che mangia, allora senz'altro le rivoluzioni hanno 
        avuto la loro cucina, sulla quale si sa troppo poco, come troppo poco 
        si sa sulle esperienze delle "cucine rosse" legate alla tradizione del 
        movimento operaio e del mutuo appoggio.
 La Casa dello Studente era stipata di circa 150 persone, fra cui, fatto 
        inedito, il sindaco Spaggiari. Di fronte al pubblico attentissimo, "Gino" 
        ha proposto, dietro domande e sollecitazioni, una serie di interventi, 
        brevi, precisi e coinvolgenti, partendo dal suo anarchismo di lunga data, 
        per arrivare al significato della tavola e delle risorse alimentari nelle 
        lotte per la biodiversità e per la dignità del lavoro contadino, 
        smascherando le politiche criminali ed affamatrici del potere globale, 
        della imposizione delle colture e delle sementi, della privatizzazione 
        e privazione dell'acqua, dello sfruttamento selvaggio delle risorse, delle 
        truffe alimentari come ad esempio quella dell'olio.
 In particolare Veronelli ha focalizzato l'attenzione su questa piccola 
        ma significativa esperienza che è il movimento di Critical Wine, 
        parlando della campagna per le denominazioni di origine comunale, una 
        prima interessante risposta alla omologazione dei sapori da una parte, 
        e dall'altra al finora forzato elitarismo di alcune produzioni di qualità.
 Non è mancato un riferimento a: "La cuoca di Buenaventura Durruti", 
        questo eccezionale documento edito da "Derive e approdi", insieme diario 
        e ricettario di una protagonista della Rivoluzione Spagnola.
 Alla presenza della stampa e dei fotografi, Veronelli ha poi tagliato 
        il nastro rossonero della rinnovata sede di via don Minzoni, che dopo 
        mesi di restauri ha riaperto i battenti, abbellita da una mostra di opuscoli 
        pacifisti ed antimilitaristi dei primi del `900. Qui ha avuto luogo il 
        brindisi, seguito da un abbondante rinfresco con prodotti rigorosamente 
        rispettosi della "biodiversità" reggiana, dall'erbazzone al salame 
        e ai ciccioli biologici, dal grana della vacca rossa al lambrusco e alle 
        torte di riso.
 I festeggiamenti sono proseguiti fino a tarda serata, allietati da un 
        concertino acustico. Oltre a numerosi cittadini e curiosi, hanno partecipato 
        ai due giorni alcuni compagni/e provenienti da diverse città della 
        regione. Grande è stata la soddisfazione degli organizzatori, perché 
        dovevano essere due giorni di festa, e festa effettivamente è stata. 
        Una festa che ha posto le basi non solo per un maggiore coinvolgimento 
        nelle attività sociali dei simpatizzanti giovani in crescente aumento 
        sul territorio provinciale, ma anche per nuove iniziative culturali di 
        richiamo (che ormai da alcuni anni affiancano l'attività militante 
        della FAR), fra cui il convegno di approfondimento sulle cucine della 
        rivoluzione, previsto per l'autunno.
 f.f.
  
        Torino 25 aprile presidio antifascistaIl 24 aprile i compagni della Federazione Anarchica Torinese hanno organizzato 
        un presidio di fronte alla lapide commemorativa del partigiano anarchico 
        Ilio Baroni posta all'angolo tra corso Giulio Cesare e corso Novara, dove 
        il nostro compagno trovò la morte combattendo i nazifascisti il 
        26 aprile 1945 durante l'insurrezione di Torino. Nel volantino diffuso 
        tra la popolazione del quartiere si è ricordata la figura di Baroni, 
        operaio alle Ferriere, antifascista più volte represso con il confino 
        ed il carcere, militante operaio impegnato attivamente nell'organizzazione 
        degli scioperi contro la guerra del marzo 1943 nonché attivo nelle 
        SAP torinesi. Ma alla rievocazione della Resistenza si è accompagnata 
        una dura denuncia degli attuali rigurgiti fascisti, che negli ultimi mesi 
        hanno prodotto l'assassinio di Dax e, nella nostra città, l'aggressione 
        ed il ferimento di tre giovani antifascisti.
 Un paio di nazisti di Forza Nuova hanno esposto una bandiera con la celtica 
        dal balcone dell'ottavo piano del palazzo antistante la zona del presidio 
        ma, da veri eroi, appena la bandiera è stata notata si sono affrettati 
        a nasconderla. Che finalmente un briciolo di vergogna li abbia colti?
 Nel frattempo di fronte allo striscione "Contro stati e fascisti, resistenza!" 
        i compagni hanno apposto alla lapide un mazzo di garofani rossi giunti 
        appositamente dalla riviera ligure.
 Antifa fat
  
       
         
        
        
       
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