![]() Da "Umanità Nova" n. 19 del 25 maggio 2003 L'archiviazione non è uguale per tutti
In tanti come chi scrive abbiamo ancora negli occhi quelle risate, le risate dei poliziotti che dai blindati ci guardavano con il lancia-gas puntato ad altezza d'uomo, mentre malconci e pieni di rabbia tornavamo ai pullman. Era il 21 luglio 2001, sabato, e per tutto il pomeriggio avevamo corso, visto persone massacrate, cercato di difenderci, lacrimato sino a perdere la vista sul lungomare di Genova. Con la voce che ci restava nella gola riarsa, gli abbiamo ancora urlato in faccia: assassini. Il giorno prima, durante gli scontri, avevano ucciso Carlo Giuliani e poche ore dopo, nella notte, ci sarebbe stata l'irruzione degli squadristi in divisa alla scuola Diaz, ed altre quasi cento persone massacrate a freddo sarebbero finite negli ospedali e in carcere, dopo essere state paradossalmente denunciate per resistenza aggravata, furto aggravato, porto di oggetti atti ad offendere. Quelle risate mi tornano alla mente oggi, dopo l'archiviazione dell'assassinio di Carlo Giuliani, la riconsegna della pistola al carabiniere che aveva sparato e, pochi giorni dopo, la decisione di archiviare anche le denunce nei confronti delle vittime della Diaz l'istruttoria "è risultata carente nell'individuazione soggettiva dei responsabili delle varie ipotesi criminose descritte nella comunicazione iniziale". Con queste archiviazioni sembra quasi che lo Stato attraverso la sua magistratura voglia dimostrarsi neutrale e imparziale, super partes, ma così non è. L'uniforme di chi ha sparato, il proiettile che ha ucciso Carlo, il Defender che passò due volte sul suo corpo, i 6.200 candelotti al CS sparati sui manifestanti in quei due giorni, i manganelli insanguinati della Diaz e le manette che stringevano i polsi agli arrestati nella caserma di Bolzaneto erano dello Stato, erano lo Stato. Così come sono dello Stato le galere dentro cui sono ancora rinchiusi tre dimostranti classificati come "cattivi" con incriminazioni che, nel contesto di quanto avvenuto a Genova, appaiono farsesche. Sull'altro fronte della criminalizzazione dell'opposizione "no global", la Cassazione ha invece annullato, su richiesta del PM Fiordalisi, la scarcerazione dei 18 aderenti al Sud Ribelle arrestati nello scorso novembre su ordine della procura di Cosenza con l'accusa di "associazione sovversiva"; i 18 resteranno a piede libero in attesa di un nuovo pronunciamento del tribunale del riesame di Catanzaro, ma intanto si allungano i tempi di una montatura giudiziaria con un impianto accusatorio risibile, destinata anch'essa a crollare miseramente o magari ad essere archiviata contemporaneamente all'archiviazione dei procedimenti aperti contro i poliziotti inquisiti per le violenze commesse in piazza e nelle caserme a Napoli nel marzo del 2001. Della serie: chi ha avuto, ha avuto.... Anti
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