Da "Umanità Nova" n. 19 del 25 maggio 2003 A colloquio con Silvio
Iniziamo subito con una domanda cattiva, a bruciapelo, un trabocchetto da togliere il respiro. MoM - Egregio signor Presidente del Consiglio onorevole cavalier Silvio Berlusconi, perché quelle sporche toghe rosse ce l'hanno con lei, puro siccome giglio? Silvio - Sono molto amico del presidente Ciampi, lo rispetto, sono costantemente in piena sintonia con lui e devo anche dire che gli voglio bene, ma quando quel coglione rimbambito avrà finalmente finito il suo maledetto settennato (e non è detto che ci arrivi), allora vedremo se oseranno attaccare il nuovo presidente della repubblica. MoM - Nel complimentarmi per primo (se lo ricordi) per la sua futura nomina presidenziale, mi trovo costretto a chiederle (non se ne abbia a male) che strategia... Silvio - Se vogliono giocare al golpe ne avranno da imparare. Io, e la casa delle libertà, sapremo liberamente difendere la libertà di questo grande paese libero. Le premesse ci sono, cinque delle sei reti nazionali sono già state liberate dalla tirannia comunista, ai miei tre quotidiani fra un po' si aggiungeranno la <<Stampa>> e il <<Corriere>> (anche se già adesso non sono poi così male), quando avremo concluso l'acquisto di Teleromagna e <<La Voce del Molise>>, finalmente anche l'Italia avrà un sistema dell'informazione pienamente libero. Quel che si merita, del resto. Piuttosto, <<Umanità Nova>> quanto costa? MoM - La libertà non ha prezzo!!! Io però sì, comunque ne parliamo dopo. Egregio Presidente del Consiglio, onorevole cavaliere Silvio Berlusconi... Silvio - Non mi interrompa, che diamine! Come si permette, sporco anarcocomunista, fetente e mascalzone! Siete tutti uguali, ma vi saprò mettere a posto io, porci maiali. Non tollererò più che mi si offenda. Ve la farò passare questa abitudine, retaggio del regime che intendo abbattere. Chi offende le cariche istituzionali, le mie, andrà diritto in tribunale. Oddio, che ho detto, in tribunale? Non mi confonda, maledetto sovversivo. Siete capaci solo di intorbidire le acque. E poi me ne sono accorto che adesso sta ripassando mentalmente Bandiera Rossa. Lei è cattivo, cattivo! MoM - Ma, veramente non è che Bandiera Rossa appartenga... Comunque, Presidente del Consiglio onorevole cavaliere Silvio Berlusconi, ora vorrei chiederle... Silvio - So già cosa mi vuole chiedere, quindi è inutile che le domande le faccia lei. Ebbene, sì, tutti i miei amici hanno corrotto almeno un giudice, che male c'è. Lei conosce qualcuno che non abbia mai corrotto un giudice? (Ironico). Lei ha il coraggio di venirmi a dire che c'è qualche potente che in questo paese non ha mai ricevuto un qualche aiutino da un qualche magistrato? Su, lo dica, lo dica! Faccia un nome, almeno un nome. Io sono ricco, posso pagare. E pago. E pago più degli altri, tutto qui. E allora? E quelli che non pagano e tirano dei chiodi e poi mi vanno a denunciare? Ma le metteremo a posto noi queste toghe rosse che giocano a fare gli incorruttibili. E adesso cosa canticchia, cosa dice che vuole fare coi budelli dell'ultimo prete? MoM - Presidente onorevole cavaliere Silvio Berlusconi, mi consenta... Silvio - (Urlando). Mi consenta a chi, mi consenta a chi? A me? Ma lo sa che io ho il copyright, e che l'ho pagato fior di quattrini? Non si permetta, spregevole anarchico che non è altro, di rubare quel che non le appartiene. Tutti ladri, ma chi vi credete di essere, il premier? (Ricomponendosi). Mi consenta di esporle quanto ha fatto fin qui il governo per il popolo italiano. La legge Cirami, la legge sulle rogatorie, la legge sul falso in bilancio... MoM - Ma... Silvio - Mi consenta. Può forse dimostrarmi che io e i miei sodali non facciamo parte del popolo italiano? Ecché, veniamo forse dal Balubistan? Cos'è quel "ma"? "Ma" a chi, scusi? (Nuovamente alterandosi). Non ho il diritto di assicurare un futuro ai miei figli? E ai miei compari? E ai miei domestici? Ma avete un'idea di quanti sono, quante bocche ho da sfamare? Tutti i giorni c'è la fila, e piersilvio e piergianfranco e pierferdinando e pierumberto e piermaroni e pierpreviti e piermarcello e pierbondi e piervito e piergiuliano e pierschifani (pensi, pure quello!) e tutti i pierschifi di 'sto mondo. Ma non l'avete una coscienza? Lascereste i vostri parenti sul lastrico? (Rimettendosi ad urlare). Sì, lo so, sporchi comunisti, voi ne sareste capaci, ma io no, io sono un democratico, io possiedo dei codici d'onore che mi legano indissolubilmente ai miei cari (e loro a me). E non darò certo a lei la combinazione della cassaforte dove custodisco quelle carte, pardon, quei codici. E adesso cosa borbotta? Chi vuole imitare? Bresci e Ravasciol? (Suadente). Se sono persone dabbene mi piacerebbe conoscerle quando incontrerò il padre dei fratelli Cervi. MoM - Onorevole cavaliere Silvio Berlusconi, non le... Silvio - Voi siate i missionari, i guerrieri di questa crociata contro il comunismo internazionale. La caduta del muro di Berlino è una sporca invenzione della loro propaganda e anche Putin (a proposito, lo sa che è mio amico?) è un uomo del Kgb. (Esaltandosi) Amici, compari, picciotti, azzurri e forzitalioti di tutto il mondo, unitevi per combattere la tentacolare piovra che ha avvolto nelle sue spire in una immensa ragnatela il mondo libero. (Ispirato) Possa la divina, salvifica punizione del libero mercato e dei futures abbattersi sul Cremlino, sulla muraglia cinese... e sulla garçonniere di Borrelli! Il regime della paura e della miseria ha i giorni contati e l'art. 18 pure. E cosa sta cianciando di predicar la pace e di bandir la guerra? Lasci che a parlar di guerra sia chi se ne intende, e non voi debosciati finocchi pacifisti. MoM - Cavaliere Silvio Berlusconi, la senten.. Silvio - Visto che me lo chiede, voglio farle un esempio. Ancorché innocenti, ma entrambi perseguitati dai piemme, (battutista e cordiale) che non vuol dire pezzemmierda ma pubblici ministeri, io e l'on. Andreotti siamo sempre stati buoni amici. E dopo che gli abbiamo elimin..., pardon, dopo che sono passati a miglior vita i suoi amici Salvo e Lima, in Sicilia non abbiamo più avuto alcun motivo di contrasto. Anzi, da bravi e liberi democratici, ci siamo spartiti tutto: quel che era suo è diventato mio e quel che era mio, anche. Anche le prescrizioni per decorrenza dei termini. Questo dimostra, se ce ne era ancora bisogno, la superiorità del mondo libero sul sistema comunista. E anche quella dell'occidente sull'islam e del Milan sull'Inter. Lei che ne dice di Ancellotti? MoM - Ma lei, Silvio Berlusconi, quando ci fu... Silvio - Nonostante cinquant'anni di regime comunista in Italia, mi sono fatto da solo. E mi sono pure fatto di un sacco di cose. (Sognante). Ah, la Milano da bere, quando bastava presentarsi con un assegno in bocca e si aprivano tutte le porte. Quando gli eredi di Costa e Turati, loro sì, dei veri anticomunisti!, sconfissero lo statalismo e mi regalarono tre reti. Quando bastava fare un cenno a Cesarone e subito due o tre magistrati potevano aprire un conto a Lugano. Ah, c'è stato anche lei a Lugano? Non l'avrei mai detto. Bella città, comunque, no? MoM - Scusi, Berlusconi... Silvio - (Nuovamente incazzato). Ma cos'è ancora questa storia della P2? La P2 non è mai esistita, è stata solo un'invenzione di quella sporca comunista della Tina Anselmi, quella gatta morta! Le sembra che nel nostro paese, finalmente liberato dal comunismo (ma attenti ai colpi di coda!), ci sia un regime dell'informazione? Ci siano le premesse per una repubblica presidenziale? Ci sia il progressivo esautoramento delle Camere? Ci siano vocazioni autoritarie? E crede davvero che due cretini come Gelli e Costanzo potessero aver architettato tutto questo? Mom - ... Silvio - Ma di che lodo e lodo va cianciando, maledizione! Lodo Mondadori, lodo Maccanico, lodo Sme, e lodo qui, e lodo là. Ma va a dar via il cûl, mi consenta, pirla! Io lodo solo Berlusconi, il vostro presidente del consiglio. Lo sappiano gli italiani, un presidente dall'alta figura morale. A chi è che chiamano malfattori? Ah, a voi, volevo ben dire! MoM - Graz... (clic).
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