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Da "Umanità Nova"
n. 21 del 8 giugno 2003
Inform@zione
Comunicato sugli antirazzisti torinesi
Pubblichiamo il comunicato emesso della CdC della FAI in solidarietà
agli antirazzisti torinesi. In merito riferimmo sullo scorso numero di
UN
"Nel novembre del 2000 alcune compagne e compagni del Tavolo antirazzista
e della Federazione anarchica torinese lanciò, all'interno della
sala consiliare del Municipio di Torino, mentre si stava svolgendo la
riunione del consiglio comunale, dei volantini ed espose uno striscione
in cui vi era scritto "aprire le frontiere, chiudere i centri di detenzione".
La tempestività dell'aggressione dei vigili e della digos fu immediata,
nonché la segnalazione giudiziaria. Ora sono arrivati gli avvisi
di garanzia firmati dal PM Maurizio Laudi, già tristemente noto
per essere stato il pubblico ministero del caso Sole e Baleno...
Alcuni anni fa, per lo stesso reato, vennero condannati alcuni squotter
ad una pena detentiva di 7 mesi, successivamente ridotta a 5.
La loro "legalità" imprigiona, reprime, condanna, impedisce la
libera circolazione e garantisce la riproduzione degli apparati di dominio
e di controllo; la nostra "illegalità", a viso aperto, lotta, supporta,
sostiene il diritto ad esistere, la libera circolazione... la liberazione
da ogni forma di dominio, sopruso, sottomissione, sfruttamento: il comunismo
anarchico.
Solidarietà agli antirazzisti torinesi!"
La CDC della Federazione anarchica italiana
Pisa solidarietà con Teo
Diverse centinaia di persone hanno preso parte nel pomeriggio del 23 maggio
scorso alla manifestazione di solidarietà e di protesta dopo il
licenziamento di Stefano Teotino, sindacalista delle Rdb-Cub alla GEOFOR,
l'azienda che si occupa del trattamento dei rifiuti. Il corteo, al quale
hanno partecipato oltre che le Rdb, presenti anche con delegazioni arrivate
da Firenze e Bologna, anche Cobas, Sin-Cobas ed altre realtà politiche
e sociali pisane, ha sfilato per le strade della città per più
di due ore ribadendo rumorosamente la propria opposizione ad un licenziamento
dettato da motivi squisitamente politici. Arrivati davanti alla sede dei
DS, partito di governo a Pisa, numerosi slogan hanno ricordato la complicità
del partito con le politiche di privatizzazione e precarizzazione del
lavoro. A questo punto, lo spezzone del PRC, forse disturbato dalla contestazione,
ha pensato bene di abbandonare la manifestazione. Altra contestazione
davanti alla sede della Cgil. Al corteo hanno partecipato con le nostre
bandiere anche alcuni compagni del Coordinamento Anarchici e Libertari.
Caotico Info (Pisa)
II festaval di arte e anarchia
Continua la scommessa, per ora vincente, della formalizzazione di un circuito
creativo che abbia una specificità culturale anarchica.
Con il 7mo numero di ApArte e con l'annuncio della manifestazione conclusiva
della IIa biennale di arte e anarchia si compiono due anni di questo percorso.
Sì, perché la manifestazione di Modena é la conclusione
di oltre 30 iniziative sul territorio (da Firenze a Cosenza, da Lugano
a Portofino, da Venezia a Bologna e Imola, solo per ricordarne alcune)
che hanno visto la luce da quando, nel settembre dello scorso anno, é
stata lanciata la IIa biennale.
Dopo l'edizione bolognese del 2001 che confermò (nonostante le
intemperie) il successo e la partecipazione del movimento e dei "creativi"
anarchici, la rivista di "materiali irregolari di cultura libertaria"
ha consolidato la sua struttura di diffusione e di collaborazione. Fatta
a mano in 500 esemplari, ApArte continua la sua attività nel più
completo autofinanziamento e si propone come una produzione di alta qualità,
senza mecenatismi di sorta, con la sola forza dell'autogestione, continuando
a coniugare libertà sperimentale e rigore estetico.
Tutte e tutti a Modena, quindi, per una conviviale presa d'atto delle
capacità creatrici di tante e tanti compagni.
Walter
Arte&anarchia a Portofino
Fest@val 2003 Arte e Anarchia per
ApARTe seconda edizione. Nei rivoli del territorio prosegue senza sosta
la manifestazione. Sabato 24 maggio è stata la volta del famoso
centro di Portofino dove, grazie al gallerista Daniele Crippa, sono state
aperte le porte (ad ApARTe) del Museo del Parco (Centro Internazionale
di Scultura all'aperto). Fiamma Chessa e Paolo Capra hanno presentato
l'opera Sesso, droga e Rock & Roll, già proposta come
opera fuori concorso a "Le penne di Icaro" a Reggio Emilia. Davanti ad
amici di ApARTe è stato quindi esposto questo pannello polimaterico
realizzato con tecnica mista, da Fiamma Chessa (progetto) e Dafne Trapella.
Opera complessa corredata da materiale illustrativo e di un numero unico
creato per l'occasione - all'interno del quale si ritrovano i testi letti
- sarà visibile nella prossima rassegna di Modena. Per informazioni:
Archivio Berneri-Chessa, fiamma.chessa@tin.it
A.C.
Genova ancora indagini sul G8
Un compagno genovese è stato
oggetto, recentemente, di una richiesta di proroga indagini in merito
agli avvenimenti delle giornate del luglio 2001. Questo si aggiunge al
supplemento di inchiesta di cui sono stati oggetto, qualche tempo fa,
altri due compagni di Genova per infrazione all'art.419 (devastazioni
e saccheggio). Ciò dimostra, se ce ne fosse bisogno, che le indagini,
archiviata l'inchiesta Placanica, continuano senza soste nell'altra direzione.
G. B.
Zapruder a Venezia
Venerdì 23 maggio è stata presentata a Venezia la nuova
rivista "Zapruder. Storie in movimento", edita da Odradek e realizzata
da una larga ed estesa redazione a cui collaborano anche ricercatori e
storici militanti dell'area anarchica e libertaria.
La presentazione, svoltasi presso una sala universitaria, è stata
curata dai redattori Eros Francescangeli e Mario Coglitore e vi ha partecipato,
oltre ad alcuni docenti universitari, Maria Turchetto della rivista Intermarx.
Dopo sei mesi di "gestazione" dal lancio del progetto originario, seguito
da una più larga adesione di studiosi di sinistra ma di diversa
tendenza politica ed anche con esperienze diversificate nell'ambito della
ricerca storica, finalmente la rivista si è materializzata ed appare
più che promettente e in una veste accattivante.
Si tratta, con tutta evidenza, di una scommessa non facile: coniugare
serietà di metodo e attenzione ai movimenti, dimostrare autonomia
dall'accademia e disponibilità al confronto con le diverse "culture
politiche" presenti tra gli storici non omologati, mantenere la propria
indipendenza e fare i conti con l'autofinanziamento.
Il punto di partenza del progetto è la ricerca attorno al conflitto
sociale, intenso nel suo senso più estensivo, comprendente non
solo quello di classe ma anche quello di genere, quello culturale, quello
tra Nord e Sud del mondo.
L'argomento al centro di gran parte degli articoli di questo primo numero
è "Piazze e conflittualità" e tale interesse è ben
spiegato nell'editoriale: "La fase eroica della piazza che in tanti pensavano
esaurita con il Novecento, si è riproposta con forza in questo
inizio secolo, insieme ai suoi storici attori: il movimento operaio con
i metallurgici in testa e il movimento contadino. E in questo stridere
di elementi di passato e futuro, la sequenza di Buenos Aires girata dagli
attivisti di Indymedia - la carica a cavallo novecentesca e i robocop
- è una delle icone che visualizzano il passaggio di secolo".
emmerre
Brescia caricati gli antifascisti
Scena davvero squallida quella vissuta il giorno dell'anniversario della
strage di piazza Loggia a Brescia (28 maggio 1974).
Circa cento persone tra studenti, militanti del CSO MG47, anarchici e
alcuni esponenti del BSF, percorrevano pacificamente le strade cittadine
per recarsi alla commemorazione che si stava svolgendo in piazza Loggia.
Il corteo arrivato all'incrocio tra via Verdi e p.zza Vittoria, è
stato bloccato da un cordone di polizia con la "stupida" motivazione che
di lì a pochi metri c'era la sede del comitato elettorale di V.Beccalossi
(candidata sindaco per AN).
Dopo mezz'ora circa, senza nessun motivo, la polizia ha caricato la testa
del corteo!
I feriti sono stati 7 (tra cui ben 3 ragazze) non c'è stato nessun
fermo, né arresto, solo un gratuito virtuosismo di violenza "statale"
in difesa dei fascisti "democratici".
Nel giorno dell'anniversario della strage fascista l'azione della polizia
è risultata ancora più grave e gratuita.
Fabrizio Fiorelli
Trapani, pestaggio poliziesco
Nella notte tra il 24 e il 25 maggio
sette immigrati, eludendo la sorveglianza all'interno del CPT "Vulpitta",
hanno tentato la fuga.
Immediatamente è iniziata una caccia all'uomo per le strade vicine
al Centro. Tutti e sette i ragazzi sono stati intercettati dagli agenti
di Polizia: a quel punto si è consumato un violento pestaggio sotto
gli occhi di alcuni cittadini che - richiamati dalle urla e dal trambusto
- si sono affacciati alle finestre scongiurando i poliziotti di fermarsi.
Da quanto ci è stato riferito in seguito da alcuni immigrati, la
"lezione" impartita da quei galantuomini in divisa è poi proseguita
all'interno della struttura detentiva.
Nei prossimi giorni verranno messe in piedi diverse iniziative politiche
per riportare all'attenzione di tutti il dramma del "Vulpitta" e di tutti
i CPT.
Episodi come quello che vi abbiamo raccontato non possono passare sotto
silenzio e necessitano, anzi, di una risposta ferma e decisa da parte
di tutti.
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria
Imola pioggia di denunce
Il 22 marzo, a pochi giorni dall'aggressione
angloamericana all'Iraq, anche a Imola scende in piazza chi vuole protestare
contro la guerra. Al termine di una ecumenica biciclettata per le vie
della città, parte un piccolo corteo guidato dai Giovani Comunisti,
Disobbedienti e collettivo studentesco; in coda un gruppo di anarchici.
Lungo il percorso aderiscono numerosi cittadini fino a raggiungere il
centinaio di persone. Tutto si svolge in modo pacifico e l'unico atto
di "violenza" è l'attacchinaggio di volantini sulle pareti di alcune
Banche Armate. Sempre attento ma discreto, l'occhio di un drappello di
poliziotti e vigili urbani. Qualche scambio di battute un po' vivace,
l'ostensione di un sedere come sfottò a un vigile un po' troppo
solerte, e tutto sembra finito lì. E invece no. Dopo quasi due
mesi, arrivano una ventina di denunce per partecipazione a manifestazione
non autorizzata, che vanno a colpire in ordine sparso alcuni dei presenti
al corteo: un tot di giovani comunisti, disobbedienti e rifondaroli (anche
un consigliere comunale e il coordinatore di RC) e sei anarchici, fra
i quali due compagni della Fai. Ci sarebbe da ridere, vista l'inconsistenza
delle accuse, se non fosse che, guarda caso, le denunce hanno colpito
in modo particolarmente pesante proprio i due compagni della Fai. Infatti
solo a loro, e non a chi aveva convocato la manifestazione con pubblici
volantini, è stata contestata l'accusa, ben più pesante
della sola partecipazione, di aver promosso la manifestazione. E su questa
accusa, palesemente infondata, i nostri compagni rischiano una condanna
tutt'altro che simbolica. Nel corso di una conferenza stampa indetta dai
denunciati, è stata fatta presente l'assurdità del comportamento
delle istituzioni, la gratuità delle accuse e il loro numero (se
quanto successo a Imola avvenisse in tutta Italia, quante decine di migliaia
di denunciati dovrebbero esserci?) e i nostri compagni, nel rivendicare
il loro diritto a manifestare contro tutte le guerre, hanno ribadito che
non saranno certo intimidazioni di tal sorta che potranno fermare la loro
volontà di lottare, come hanno sempre fatto, contro il potere e
i suoi delitti.
Terremo informati i lettori di Umanità Nova sugli sviluppi di questa
grottesca montatura.
Gruppi Anarchici Imolesi
Bari appello antifascisti
Ci giunge da Bari un appello alla mobilitazione
antifascista contro i nazisti di Forza Nuova che in occasione del Gay
Pride nazionale del 7 giugno hanno organizzato una contromanifestazione
nazionale ed un concerto nazi-rock. Riporta il comunicato giunto in redazione
che: "il 7 giugno tutte le realtà antifasciste pugliesi si riuniranno
per fronteggiare quest'orda di barbari; il 7 giugno la polizia, che ha
reso possibili entrambe le manifestazioni, scenderà in piazza in
assetto di sommossa, esattamente a metà strada fra fascisti e anti-fascisti.
Tutto fa presagire, insomma, che non sarà una bella calda e serena
giornata di sole. Il corteo del Pride, che comincerà da P.zza Massari,
passerà per P.zza Diaz, dove il corteo antifascista si fermerà
in presidio permanente; 500 metri più avanti nella spiaggia di
"Pane e Pomodoro" si terrà il fantomatico concerto nazi-rock; la
polizia come già detto pattuglierà quei 500 metri per "preservare"
l'incolumità delle due fazioni." Chi desiderasse partecipare alle
mobilitazioni antifasciste può contattare piccoloprincipe@hotmail.com
(Marco).
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