|
Da "Umanità Nova"
n. 24 del 29 giugno 2003
Il furto è una proprietà
(c)
Sante Caserio ed il diritto d'autore
Ogni tanto se ne scopre qualcuna nuova. Sapevate che se cantate in un
bar a squarciagola, ed un signore prende appunti, può non essere
della DIGOS ma della SIAE? Costa di più essere segnalati nel CPC
o alla FONIT CETRA?
La casa è di chi l'abita, la terra di chi la lavora è
superata. Nemmeno se l'hai costruita o pensata può essere tua,
e non è questione di proprietà ma di diritto collettivo.
Io non lo sapevo, ma certamente dipende da me. Recentemente ho scoperto
che il furto è una proprietà. Questo vale certamente
per tanti altri casi, quante industrie si sono impossessate di "invenzioni"
popolari e quindi collettive. Chi ha i diritti su un mattarello, un cucchiaio,
un motore ecc. Eppoi, dopo quanto non ci sono più diritti? Sappiamo
che a.B. (Avanti Berlusconi 1a serie) i diritti letterari erano di cinquant'anni,
oggi settanta. Ma dopo sono liberi. E se Molinari, Pietro Gori, o un "anonimo
compagno", da solo o in compagnia canta una canzone di lotta, un inno,
e se altri lo rimaneggiano, modificano ed aggiungono, di chi è?
Di ciascuno che lo canta, lo registra, lo pubblica, pensiamo! Invece no!
Non è così. Se volete pubblicare un canto della cultura
anarchica, magari del fosco fin del secolo morente (Ottocento), pensate
di poterlo fare e naturalmente gratis. Non si può, qualcuno ha
i diritti, qualcuno lo ha cantato e registrato, qualcuno percepisce i
diritti SIAE, qualcuno guadagna su un bene di tutti. Non vale nemmeno
il fatto che "qualcuno" possa essere più vicino e si possa riconoscere
nel canto, nel fatto, nel gesto narrato nel brano musicale.
Insomma, avrei piacere di sapere se e dove sbaglio, se ho capito bene,
se ce qualcosa che mi sfugge (ce ne sono tante) se "sono arrivato dopo
la banda", come si dice in Toscana, oppure se è una colossale truffa
ai danni di tutti noi, così come altre, ma non per questo meno
amara, come si diceva a proposito della Maremma.
Da dove scaturisce questo lamento? ApARTe ha intenzione di realizzare
un CD (forse ROM), sul canto anarchico, da allegare ad un prossimo numero.
Canto, in questo caso al femminile, cioè interpretato da compagne,
da cantautrici, cantastorie, interpreti donne. Fra queste Caterina Bueno
che ha aderito alla nostra iniziativa col solito suo entusiasmo. Entusiasmo
mitigato però da recenti controversie proprio su presunti "diritti".
Insomma molte canzoni sono iscritte alla SIAE, la quale, per la riproduzione,
vuole i soldi. Soldi che non vanno nemmeno a chi, grazie alla propria
ricerca, ci ha solo rimesso scarpe e fiato, magari vengono ripartiti fra
le "major" che non sono ragazzine della banda, ma (spesso) colossi musicali,
che non solo non hanno nulla a che spartire con il lavoro di ricerca e
divulgazione, ma sono addirittura nemici e oppositori delle istanze dei
canti sui quali reclamano diritti.
Ad esempio Caterina ha scoperto che molti suoi lavori di ricerca risultano
registrati, e se li divulga può anche esser denunciata, come è
accaduto. Ha scoperto ad esempio che sue canzoni sono state registrate
alla SIAE a sua insaputa dalla Fonit Cetra, la quale poi le ha passate,
cedute, vendute ad una non meglio identificata Warner Bros con sede in
America. Siamo giunti al paradosso che la Bueno, interprete disinteressata
di canti anarchici (e non solo) sta cercando il modo di evitare tali diritti,
per donare a noi la possibilità di riprodurli. Il gesto di Caserio,
è cantato più volte, ma questa versione, riportata da Caterina
su Il Vernacoliere (Livorno, maggio 2000) a pagina 24, è di matrice
popolare contadina toscana,
Su fratelli pugnamo da forti/ Contro i vili tiranni borghesi/ Ma come
fece Caserio e compagni/ Che la morte l'andiede a incontrar/ La mia testa
pigliatela pure/ Disse Caserio agli inquisiti suoi/ Ma l'anarchia è
più forte dei tuoi/ presto presto schiacciarvi dovrà./ Non
vogliamo più servi e padroni/ L'eguaglianza sociale vogliamo/ E
quelle terre che noi lavoriamo/ A noi tutti le spese ci fa.
La possiamo cantare liberamente oppure Caserio, ispiratore, è
stato iscritto alla Società Italiana Autori Editori?
Alberto Ciampi
|
|
|
|
|
Redazione fat@inrete.it Web uenne@ecn.org Amministrazione
t.antonelli@tin.it
|