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Da "Umanità Nova"
n. 26 del 13 luglio 2003
Psichiatria e controllo sociale
Operazione Ritalin: drogate i vostri bambini
Nel periodo del movimento contro la guerra, la stampa fascista - sconcertata
di fronte alla più ampia e diffusa mobilitazione popolare degli
ultimi decenni - si è scatenata per mesi in una quotidiana caccia
all'untore.
Tra gli altri colpevoli, il Giornale Nuovo ha individuato i più
insospettabili, i bambini. Sono loro che - come ha scritto Paolo Guzzanti
- diffondono "il fascismo della pace", minacciano di prendere a botte
i compagni di classe se i genitori di questi sostengono Bush, appendono
fuori dalle loro scuole gli odiati vessilli della pace (e costringono
i proprietari di negozi di giocattoli e di fast food a fare altrettanto),
descrivono nei loro temi gli americani come un popolo di barbari, disegnano
i marine come robot assetati di sangue (più colpevoli dei bambini
sono le loro maestre e i loro professori, per cui Stefano Zecchi sulle
pagine dello stesso quotidiano fascista sogna l'epurazione di massa -
ma questa è un'altra storia).
Stupidi come sono, i fascisti sono capaci anche di credere a queste
sciocchezze e quindi hanno pensato bene di correre ai ripari, naturalmente
sul luminoso esempio del paradiso a stelle e strisce. Negli USA, i bambini
non sono per niente così rompiscatole, anzi scrivono delle belle
letterine ai soldati al fronte e sui loro zainetti c'hanno la bandiera
vera. Questo è sicuramente merito del sistema educativo americano
con le scuole pubbliche che negli ultimi vent'anni sono state trasformate
in recinti dove vengono rinchiusi per alcune ore al giorno bambini e adolescenti
troppo impegnati a memorizzare i nomi degli sponsor sui banchi e sulle
lavagne per poter imparare qualcos'altro.
C'è anche che i bambini americani guardano la televisione più
dei loro coetanei del resto del mondo. E infine ci sono le pasticche che
i piccoli yankee pigliano a gogo. Negli USA si calcola che almeno il 10-12%
delle confezioni di Prozac vendute ogni anno siano destinate a bambini
e ragazzi, mentre sono almeno 5 i milioni di bambini tra 3 e 13 anni oggi
sotto trattamento con Ritalin, per mano di pediatri, genitori incoscienti
e insegnanti (viene usato per mantenere la calma in classe, anche all'asilo).
Il Ritalin è una sorta di sette di condotta farmacologico. Se
una volta quelli che facevano confusione in classe, si distraevano facilmente,
non stavano mai fermi etc si ritrovavano con una bella sfilza di note
sul registro (e magari finivano anche a letto senza cena), adesso negli
Stati Uniti vengono spediti direttamente da uno psichiatra che diagnostica
loro un bel ADHD, malattia mentale che sarebbe caratterizzata da iperattività
più disturbo dell'attenzione.
L'ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è in disturbo
"scoperto" nel 1980 quando alcuni psichiatri affermarono che esisteva
questa nuova malattia psichiatrica dell'infanzia, che colpiva i bambini
rendendoli distratti, disattenti e molto, troppo vivaci. L'ADHD è
stato inserito nel Manuale Statistico Diagnostico (D.S.M.) del 1994, il
più diffuso prontuario psichiatrico compilato ogni anno da una
ristretta commissione di rappresentanti dell'élite medica e farmaceutica.
Nel D.S.M. ci sono due liste di comportamenti o atteggiamenti da tenere
sotto osservazione, per fare la diagnosi è sufficiente compilare
queste liste, studiando il bambino: per una diagnosi di ADHD bastano sei
risposte affermative su 9.
Anche in Italia il Ministero della Sanità aveva approvato nell'ottobre
2000 (ai tempi del governo dell'Ulivo) la commercializzazione in Italia
del Ritalin e lo aveva pure inserito in fascia A tra quelli rimborsabili,
ma la pillola magica non è riuscita a vincere le resistenze di
genitori, insegnanti e medici di base ed è rimasta per ora poco
diffusa.
Così l'Istituto "E. Medea" di Lecco, in collaborazione con l'Istituto
Superiore di Sanità, ha promosso un'indagine epidemiologica, chiamata
"Progetto Prisma", nelle scuole medie inferiori di sei città campione:
Milano, Lecco, Rimini, Pisa, Roma e Cagliari. L'obiettivo è quello
di accertare la diffusione dell'ADHD, il mitico "Deficit di attenzione
e iperattività" utilizzando un questionario, che è stato
inviato ai genitori di circa cinquemila ragazzi compresi tra i 10 e i
14 anni.
Nel test, sul modello di quello distribuito ad insegnanti e genitori
negli Stati Uniti, si chiede se il bambino compie errori di negligenza,
se è stato visto agitarsi con le mani o i piedi o dimenarsi sulla
sedia, se quando gli si parla non sembra ascoltare, se corre, si arrampica
o parla eccessivamente, se risponde precipitosamente prima ancora che
la domanda sia stata formulata interamente, se viene distratto facilmente
da stimoli esterni, se tamburella con le dita o dondola i piedi sotto
il tavolo, se ritiene di sapere far tutto o niente, se incontra difficoltà
a prestare attenzione. Fino a pochi anni fa si sarebbe detto che bambini
così avevano "l'argento vivo addosso", ora li si imbottiscono di
pasticche.
In effetti, l'esistenza stessa dell'ADHD è messa in discussione
negli ambienti medico-scientifici. Intanto, un'adeguata eziologia di questa
sindrome è sconosciuta e non c'è un'analisi clinica in grado
di diagnosticarla. Già nel 1998 una commissione di esperti ha trovato
che il metodo corrente per diagnosticare l'Adhd si è rivelato "non
conclusivo". Non esiste infatti alcun test idoneo ad individuare questa
patologia e perfino l'Apa, l'American psychological association, dichiara
che "non vi sono test confermati come diagnostici". Inoltre, una statistica
dimostra che questo "disturbo" scompare quando gli scolari sono in vacanza
e si riduce notevolmente se si presta loro attenzione. Secondo una psicologa
infantile intervenuta su un forum di Indymedia, "l'A.D.H.D semplicemente
non esiste. Tutti i bambini con patologie mentali VERE hanno turbe dell'attenzione,
come sintomo collaterale. I 'Pierini' invece sono bambini normalissimi
e fraintesi, e la situazione presenta un feed-back negativo dalla scuola
alla casa. Dalla mia esperienza professionale: basta cambiarne l'immagine
mentale a insegnanti e genitori (non è cattivo e non lo fa apposta
a disturbare, non deve diventare il parafulmine della classe, ha solo
bisogno di essere aiutato con piccoli espedienti `diplomatici') e come
per miracolo il Pierino si rilassa e il problema si risolve, sia a scuola
che a casa". Lo stesso Oism (l'Osservatorio italiano sulla salute mentale)
considera l'allarme-ADHD "eticamente scorretto" e invita a non ritenere
la carenza di attenzione e iperattività una malattia mentale opponendosi
alla somministrazione degli psicofarmaci ai bambini e cercando invece
di individuare le cause del disagio nella vita familiare, scolastica e
nei contesti sociali. Negli USA si attribuiscono le cause dell'ADHD a
fattori genetici, ma in effetti le malattie genetiche - sindrome di down,
distrofia muscolare etc - sono rare. Queste malattie rendono meno probabile
che il soggetto malato sopravviva, o comunque metta al mondo dei figli,
e quindi la malattia si perpetri. I geni malati vengono "selezionati negativamente".
Sembra improbabile che l'evoluzione non abbia selezionato negativamente
una grave malattia di cui sarebbe affetto addirittura dal 3 al 10 per
cento della popolazione. In ogni caso, le oltre mille famiglie americane
che si sono viste togliere i figli dai giudici perché non volevano
dar loro gli psicofarmaci, devono questo provvedimento giudiziario alla
definizione dell'ADHD come malattia biologica, equiparata a qualunque
altra malattia fisica.
L'attenzione sull'ADHD è strettamente collegata agli interessi
delle cause farmaceutiche ed in particolare della Novartis che per ora
è riuscita a conquistare solo il mercato americano dove si smercia
circa il 90% del Ritalin venduto nel mondo e che da tempo sta cercando
di "oliare" l'ostile ambiente europeo, partendo proprio dall'Italia, dove
l'associazione pediatri italiani e alcune associazioni di genitori sono
state tra i principali sostenitori della autorizzazione ministeriale alla
vendita del Ritalin.
Questo medicinale, peraltro, è a base di metilfenidato, uno stimolante
centrale considerato "un farmaco d'abuso" ed incluso nella Tabella I degli
stupefacenti, insieme a cocaina, amfetamine, oppiacei, barbiturici e ketamina.
Il Ritalin appartiene alla famiglia delle anfetamine ed il suo effetto
paradossale che permette a uno stimolante di calmare un bambino, è
proprio caratteristico dell'anfetamina che alimenta un'intensa capacità
di concentrarsi con calma (come le Plegine usate in passato dagli studenti
in tempo di esami).
Naturalmente, i più ardenti sostenitori della diffusione del
Ritalin (tutti clinici prezzolati da Big Pharma, come il pediatra Francesco
Renzulli) sostengono tutti ferocemente il proibizionismo sulle droghe
e asseriscono anche che "il trattamento farmacologico dei bambini con
ADHD riduce quasi del doppio il rischio di un futuro abuso di sostanze".
In realtà, la diffusione e degli psicofarmaci tra i bambini è
solo un altro tassello di quel Nuovo Ordine Farmacologico, che ha già
trasformato vasti settori della società statunitense in un esercito
di zombie pronti a credere a qualunque cretinata sentano in televisione.
Non è un caso che in genere i bimbi che vengono "curati" con il
Ritalin possiedono un quoziente intellettivo superiore alla media e alte
doti creative sia in campo logico-matematico che in ambito artistico,
e che secondo i test del DSM da un Q.I. da 160 in poi praticamente tutti
soffrono di ADHD.
Noi sappiamo che i piccoli sognatori con la testa tra le nuvole e i
piccoli disubbidienti testardi di oggi saranno i sovversivi e i rivoluzionari
di domani. Difendiamoli dagli spacciatori di psicofarmaci.
robertino
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